Per me è una gioia poter raccontare quanto il Signore mi ha amata e come ha cambiato la mia vita.
Sono nata in una famiglia cristiana evangelica, da sempre ho frequentato la Scuola Domenicale e i culti, già da bambina però il mio cuore era confuso, infatti, all’interno della mia famiglia era predicato l’amore, ma non era quello che veniva praticato; non erano carezze quelle che ricevevo, non erano parole d’incoraggiamento quelle che mi venivano rivolte. Nonostante tutto ero una ragazza molto allegra, ero convinta di essere una buona credente, mi comportavo bene, partecipavo attivamente a tutte le attività della mia comunità e soprattutto ero stata battezzata in acqua. Ero sicura di essermi procurata il mio posto in cielo. Ogni situazione al di fuori della chiesa però era pesante, le difficoltà e le umiliazioni tante. La verità è che non avevo ancora fatto una vera esperienza con il Signore, infatti, anziché abbandonare su di Lui tutti i miei affanni cercavo di superare i problemi con le mie forze credendo di averne abbastanza, finché un giorno sono crollata. Ho sbattuto la porta della fabbrica dove lavoravo, sono andata via di casa, ho lasciato il mio ragazzo, ho abbandonato la chiesa. Tutto ad un tratto la rabbia che avevo tenuto nascosta era esplosa. L’odio per chi mi aveva fatto male era troppo grande. Volevo fuggire, lontano da quella vita piena di ipocrisia, ma soprattutto volevo fuggire da Dio che non aveva risolto i miei problemi. La mia rabbia nei confronti del Signore e della mia famiglia mi portò a fare tutto quello che poteva contrariali e farli soffrire. Sono così cominciate le mie disavventure personali.
Un giorno incontrai un ragazzo che rappresentava per me la vera trasgressione, subito mi sono innamorata e con lui ho cominciato a conoscere quelli che sono definiti “i piaceri del mondo”. All’inizio mi sentivo felice, ma dopo un po’ mi accorsi che non ero più capace di sorridere, di gioire delle piccole cose, anche quando ero circondata da tante persone mi sentivo sola e ancora bisognosa di quell’amore che non avevo trovato. Ad un certo punto il mio ragazzo cominciò a chiedermi di parlargli di Dio. All’inizio non volevo, ma poi, non volendo essere responsabile per la sua anima, cominciai a parlare di un Dio d’amore, un Dio che per amore nostro è morto in croce, un Dio vivente che è ancora oggi in grado di fare meraviglie. Mentre gli parlavo mi ricordai di tutte le cose meravigliose che sono scritte nella Bibbia e più raccontavo e più mi accorgevo che non era più a lui che stavo parlando ma a me stessa. Da quel giorno ovunque andassi incontravo credenti, mi sentivo continuamente inseguita da Dio. Ero arrabbiata, avevo cercato di fuggirGli ma Lui non ne voleva sapere di lasciarmi andare. Un giorno un credente mi disse che Dio conosceva il mio cuore e i miei bisogni e mi regalò un cartoncino con una parafrasi di un versetto del profeta Isaia che dice: “Io non ti dimenticherò mai dice il Signore, ho disegnato sulle palme delle mie mani la tua immagine” (49:16). Quelle parole toccarono profondamente il mio cuore, infatti, io Lo avevo abbandonato, ma Lui mi era rimasto accanto, io aveva cercato di odiarLo, ma Lui aveva continuato ad amarmi, io ero fuggita e Lui era venuto a cercarmi. Per la prima volta mi sentivo veramente amata. Il mio cuore era ancora ostinato, ma il Signore con me è stato molto paziente, col tempo mi ha fatto capire che contando solo sulle nostre forze non possiamo niente, ma che soltanto abbandonando completamente la nostra vita a Lui possiamo sperimentare il vero amore. Mi sentivo immeritevole di tutto quel bene, non capivo perché aveva insistito tanto per avermi di nuovo a Sé, ma, allo stesso tempo, mi sentivo speciale perché sapevo che in nessun angolo della terra potevo trovare qualcuno che mi amava come il mio Signore. Grazie a Dio ho capito che il dolore e i problemi non sono risparmiati ai credenti, anche nel cammino verso il cielo ci sono le tempeste, ma com’è scritto in Isaia 43 “…non temere perchè io sono con te…” (v. 5).
Dio sta bussando al tuo cuore, abbandonati alla Sua dolce insistenza. Dio ti vuole amare, ma tu vuoi essere amato?
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