Si è tenuto sabato 6 ottobre presso la Chiesa Evangelica Breccia di Roma sita in Via S. Eufemia N.9 – Roma, Pastore Leonardo De Chirico, il Seminario dal tema: ≤ Ricercare la pace: La risoluzione dei conflitti: un approccio cristocentrico≥, oratore Dr. Robert Jones il quale durante, la Conferenza, ha sintetizzato il materiale contenuto nel suo libro: ≤Raggiungere la pace: una guida cristiana alla gestione dei conflitti≥, titolo originale ≤Pursuing Peace: A Cristian Guide to Handling Our Conflicts≥, Wheaton, Crossway 2012.
Siamo tutti invitati a ricercare la pace per poter piacere a Dio in quanto Dio è un Dio di pace, Lui ha fatto pace con noi, Lui ha riversato la sua pace in noi e ci chiama e ci permette di avere relazioni pacifiche con gli altri (Romani 15:33 “Ora il Dio della pace sia con tutti voi Amen”; Romani 16:20 “Ora il Dio della pace schiaccerà presto Satana sotto i vostri piedi. La grazia del Signore nostro Gesú Cristo sia con voi. Amen”).
Possiamo seguire questo modello biblico di pace attraverso tre passi:
Passo *1 – Piacere a Dio: Possiamo piacere a Dio attraverso ciò che siamo e ciò che facciamo, secondo quello che Lui desidera, in risposta alla sua grazia mostrata (2Corinzi 5,9-10 “Perciò ci studiamo di essergli graditi, sia che abitiamo nel corpo, sia che partiamo da esso. Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte nel corpo in base a ciò che ha fatto, sia in bene che in male”; 2Corinzi 5,14-15 “Poiché l’amore di Cristo ci costringe, essendo giunti alla conclusione che, se uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti; e che egli è morto per tutti, affinché quelli che vivono, non vivano piú d’ora in avanti per sé stessi, ma per colui che è morto ed è risuscitato per loro”; 2Timoteo 2,3-4 “Tu dunque sopporta sofferenze, come un buon soldato di Gesú Cristo. Nessuno che presta servizio come soldato s’immischia nelle faccende della vita, se vuol piacere a colui che lo ha arruolato”; 1Tessalonicesi 4,1-2 “Per il resto dunque, fratelli, vi preghiamo ed esortiamo nel Signore Gesú che, come avete ricevuto da noi in quale modo vi conviene camminare per piacere a Dio, abbondiate molto piú in questo. Voi conoscete infatti quali comandamenti vi abbiamo dato da parte del Signore Gesú”; Salmo 19,14 “Siano gradite davanti a te le parole della mia bocca e la meditazione del mio cuore, o Eterno, mia rocca e mio redentore”; Ebrei 13,20-21 “Ora il Dio della pace, che in virtú del sangue del patto eterno ha fatto risalire dai morti il Signor nostro Gesú Cristo, il grande Pastore delle pecore, vi perfezioni in ogni buona opera, per fare la sua volontà, operando in voi ciò che è gradito davanti a lui per mezzo di Gesú Cristo, al quale sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen”); ne consegue che quando scegliamo di voler piacere a Dio ci concentriamo su come Lui vuole che ci comportiamo e non sul problema che ha causato il conflitto o sulla persona che lo ha causato. Indipendentemente da come si comporta l’altra persona il nostro obiettivo è di voler piacere a Dio per poter essere riconciliati pienamente a Lui e per sperimentare la benedizione della sua consolazione. Quando l’obbiettivo di piacere a Dio diventa primario, il peccato e le offese ricevute dall’altra persona diventano opportunità e non ostacoli, per la crescita cristiana.
Passo *2 – Pentirsi dal profondo del cuore: a) Pentirsi delle pretese del cuore perché l’obiettivo di Dio è avere i nostri cuori tutti per Lui (Proverbi 4,23 “Custodisci il tuo cuore con ogni cura, perché da esso sgorgano le sorgenti della vita”; Proverbi 23,26 “Figlio mio, dammi il tuo cuore, e i tuoi occhi prendano piacere nelle mie vie”; Matteo 12,34 “Razza di vipere! Come potete dir cose buone, essendo malvagi? Poiché la bocca parla dall’abbondanza del cuore”; Matteo 15,19-20 “Poiché dal cuore provengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, maldicenze. Queste sono le cose che contaminano l’uomo; ma il mangiare senza lavarsi le mani non contamina l’uomo“; Galati 5,16-24 “Or io dico: Camminate secondo lo Spirito e non adempirete i desideri della carne, la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; e queste cose sono opposte l’una all’altra, cosicché voi non fate quel che vorreste. Ma se siete condotti dallo Spirito, voi non siete sotto la legge. Ora le opere della carne sono manifeste e sono: adulterio, fornicazione impurità, dissolutezza, idolatria, magia, inimicizie, contese, gelosie, ire, risse, divisioni, sette, invidie, omicidi, ubriachezze, ghiottonerie e cose simili a queste, circa le quali vi prevengo, come vi ho già detto prima, che coloro che fanno tali cose non erediteranno il regno di Dio, Ma il frutto dello Spirito è: amore gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo. Contro tali cose non vi è legge. Ora quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze”; Ebrei 3,12-13 “State attenti, fratelli, che talora non vi sia in alcuno di voi un malvagio cuore incredulo, che si allontani dal Dio vivente, ma esortatevi a vicenda ogni giorno, finché si dice: Oggi perché nessuno di voi sia indurito per l’inganno del peccato”; Ebrei 4,12-13 “La parola di Dio infatti è vivente ed efficace, piú affilata di qualunque spada a due tagli e penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla, ed è in grado di giudicare i pensieri e le intenzioni del cuore. E non vi è alcuna creatura nascosta davanti a lui, ma tutte le cose sono nude e scoperte agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto”; b) Pentirsi dalle richieste del cuore, dai suoi conflitti e dai suoi desideri che possono essere peccaminosi (Giacomo 4,1-3 “Da dove vengono le guerre e le contese fra voi? Non provengono forse dalle passioni che guerreggiano nelle vostre membra? Voi desiderate e non avete, voi uccidete e portate invidia, e non riuscite ad ottenere; voi litigate e combattete, e non avete, perché non domandate. Voi domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri”), in questi passi biblici Giacomo esprime chiaramente che i desideri provocano conflitti anche quando non sono rivolti a cose malvagie essi possono causare disordine alle cose buone inoltre divenendo il centro dei nostri pensieri il chè commettiamo già peccato perché il nostro cuore e la nostra mente anziché essere rivolte a Dio sono rivolte a come ottenerlo. Ne consegue che commettiamo peccato anche se non lo otteniamo. In sintesi il peccato è racchiuso nel mettere un desiderio al centro del nostro cuore dove invece deve risiedere il nostro amore per Dio. Con questa consapevolezza dobbiamo riconoscere la conflittualità che ci causa un desiderio, pentirci , rimettere a fuoco la nostra priorità che consiste nel dare tutto il nostro cuore a Dio e rimetterci a posto in questi termini.
Dobbiamo anche pentirci dei comportamenti offensivi, questa verità è racchiusa nel Vangelo di Matteo 7,3-5 “Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Ovvero, come puoi dire a tuo fratello: “Lascia che ti tolga dall’occhio la pagliuzza”, mentre c’è una trave nel tuo occhio? Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello”, attraverso la “trave” Gesù mostra il nostro comportamento peccaminoso e presenta un ordine appropriato, dobbiamo iniziare prima da noi stessi confessando i nostri comportamenti offensivi a Dio e ricercando il suo perdono, aiuto e subito dopo dobbiamo ammettere e riconoscere il male causato riconoscendo le conseguenze derivate dal nostro comportamento. Cambiare comportamento e chiedere perdono, questo possiamo farlo esaminandoci attraverso la preghiera e riconoscendo gli oltraggi commessi (Geremia 17,9 “Il cuore è ingannevole piú di ogni altra cosa e insanabilmente malato; chi lo può conoscere?”; Efesini 4,22-24 “Per spogliarvi, per quanto riguarda la condotta di prima, dell’uomo vecchio che si corrompe per mezzo delle concupiscenze della seduzione, per essere rinnovati nello spirito della vostra mente, e per essere rivestiti dell’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e santità della verità”; Ebrei 3,12-13 “State attenti, fratelli, che talora non vi sia in alcuno di voi un malvagio cuore incredulo, che si allontani dal Dio vivente, ma esortatevi a vicenda ogni giorno, finché si dice: Oggi perché nessuno di voi sia indurito per l’inganno del peccato”; Salmo 139,23-24 “Investigami, O DIO, e conosci il mio cuore; provami e conosci i miei pensieri; e vedi se vi è in me alcuna via iniqua, e guidami per la via eterna”).
Passo *3 – Amare: Per amare gli altri è necessario coltivare le azioni e gli atteggiamenti della grazia in modo particolare il perdono poiché il nostro perdono ci è dato da Dio in Cristo anche noi dobbiamo liberare il nostro perdono agli altri (Colossesi 3,12-15 “ Vestitevi dunque come eletti di Dio santi e diletti, di viscere di misericordia, di benignità, di umiltà, di mansuetudine e di pazienza, sopportandovi gli uni gli altri e perdonandovi, se uno ha qualche lamentela contro un altro, e come Cristo vi ha perdonato, cosí fate pure voi. E sopra tutte queste cose, rivestitevi dell’amore, che è il vincolo della perfezione. E la pace di Dio, alla quale siete stati chiamati in un sol corpo, regni nei vostri cuori; e siate riconoscenti”; Ebrei 8,12 “Perchè io avrò misericordia delle loro iniquità e non mi ricorderò piú dei loro peccati e dei loro misfatti”; Efesini 4:32 “Siate invece benigni e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonato in Cristo”). L’amore per Dio ci spinge ad amare gli altri, ne consegue che ci sentiamo spinti a dare conforto e assistenza alla persona attraverso la preghiera, l’ascolto, il parlarle con gentilezza e con azioni di gentilezza. Anche quando l’altra persona, che ci ha fatti un torto o del male, non si pente se vogliamo piacere a Dio le dobbiamo mostrare misericordia e amore cristiano (Matteo 18,15 “Ora, se il tuo fratello ha peccato contro di te, va’ e riprendilo fra te e lui solo; se ti ascolta, tu hai guadagnato il tuo fratello”; Luca 17,3-4 “State attenti a voi stessi! Se tuo fratello pecca contro di te, riprendilo; e se si pente, perdonagli. E se anche peccasse sette volte al giorno contro di te, e sette volte al giorno ritorna a te, dicendo: “Mi pento”, perdonagli”; Marco 10,45 “Poiché anche il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti”; Filippesi 2,3-4 “Non facendo nulla per rivalità o vanagloria, ma con umiltà, ciascuno di voi stimando gli altri piú di se stesso. Non cerchi ciascuno unicamente il proprio interesse, ma anche quello degli altri”; Luca 6,27-36 “Ma io dico a voi che udite: Amate i vostri nemici; fate del bene a coloro che vi odiano. Benedite coloro che vi maledicono e pregate per coloro che vi maltrattano. Se qualcuno ti percuote su una guancia, porgigli anche l’altra; e a chi ti toglie il mantello, non impedire di prenderti anche la tunica. Dà a chiunque ti chiede; e se qualcuno ti toglie il tuo, non glielo ridomandare. Ma come volete che gli uomini facciano a voi, cosí fate a loro. Ma se amate coloro che vi amano, che merito ne avrete? Poiché anche i peccatori amano coloro che li amano. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Poiché i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro dai quali sperate di riavere, che merito ne avrete? Anche i peccatori prestano ai peccatori, per riceverne altrettanto. Ma amate i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete i figli dell’Altissimo, perché egli è benigno verso gli ingrati e i malvagi. Siate dunque misericordiosi, come anche il Padre vostro è misericordioso”; Romani 12,17-21 “Non rendete ad alcuno male per male, cercate di fare il bene davanti a tutti gli uomini. Se è possibile e per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini. Non fate le vostre vendette, cari miei, ma lasciate posto all’ira di Dio, perché sta scritto: «A me la vendetta, io renderò la retribuzione, dice il Signore». «Se dunque il tuo nemico ha fame dagli da mangiare, se ha sete dagli da bere; perché, facendo questo, radunerai dei carboni accesi sul suo capo». Non essere vinto dal male, ma vinci il male con il bene”).
Conclusioni:
Dobbiamo ricordarci il perdono, la misericordia e la compassione di Dio per noi (Matteo 18, 21-35).
Essere consapevoli che nessuno non ha mai peccato nei nostri confronti come noi abbiamo peccato nei confronti di Dio ma per mezzo di Cristo ci ha perdonati l’intero prezzo delle nostre trasgressioni.
Luisa Lanzarotta | Notiziecristiane.com
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