Gruppi di allevatori musulmani Fulani hanno attaccato e letteralmente distrutto alcuni villaggi della provincia di Nana Grebizi.
L’estremismo islamico nella forma dei movimenti terroristici non è l’unica fonte di persecuzione in Africa, ma per l’atrocità degli attacchi di Boko Haram, Seleka, Al-Shabaab, ecc. rischia di oscurare altre forme dirompenti di oppressione dei cristiani. Oggi vi parliamo della Repubblica Centrafricana, che occupa il 17° posto della WWList 2015, poiché negli ultimi giorni stanno accadendo cose di cui difficilmente troverete notizie chiare nei periodici.
Gruppi di allevatori musulmani Fulani hanno attaccato e letteralmente distrutto alcuni villaggi della provincia di Nana Grebizi, rapendo 3 persone tra cui un pastore. Accadeva lunedì 16 febbraio, mentre le mandrie di loro proprietà invadevano le colture delle comunità cristiane, questi allevatori Fulani pesantemente armati invadevano i succitati villaggi terrorizzando i cristiani, saccheggiando proprietà e appiccando incendi. Anche alcune chiese sono state date alle fiammee alcuni centri missionari sono stati vandalizzati. Questi allevatori sono musulmani che non fanno necessariamente parte di movimenti estremisti, ma come in Nigeria, Niger e altre regioni rappresentano una spina nel fianco delle comunità cristiane (più dedite all’agricoltura), poiché utilizzano un sistema di colonizzazione violenta. Quindi non sono solo i movimenti estremisti che occupano le prime pagine dei giornali a creare persecuzione contro i cristiani, ma anche questi allevatori musulmani Fulani e, come si vede, anche la Repubblica Centrafricana ne è colpita.
Nella zona di Kaga-Bandoro, poi, vi sono stati aggressioni riconducibili ai Seleka (gruppo di ribelli che nel 2013 aveva attaccato le strutture del potere del paese), conil rapimento di Bongo Christian, pastore della Foursquare Gospel Church. Il pastore Enza Vincent della stessa Foursquare Gospel Church (sede di Kaga-Bandoro) e presidente dell’Alleanza Evangelica delle Chiese si è detto profondamente turbato dai recenti avvenimenti, ponendo l’accento sull’atmosfera di terrore che lasciano questi eventi nella comunità dei cristiani, molti dei quali decidono di fuggire dalle zone più bersagliate. D’altra parte va segnalato anche il rapimento di un politico cristiano, Armel Ningatoloum Sayo, Ministro dello Sport e dei Giovani, da parte di milizie collegate agli anti-Balaka (nate in reazione ai Seleka).
A proposito di questo Porte Aperte è attiva nei campi profughi nati dai precedenti attacchi in varie località, compresa la capitale Bangui.
Porte Aperte Italia
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