Leggi: Filippesi 3:12-16 | Una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro, [mi protendo] verso quelle che stanno davanti. v. 13
Mi piace Ripicì, il piccolo topolino parlante inventato da C. S. Lewis, presente nella serie delle Cronache di Narnia. Determinato a raggiungere “l’oriente” per unirsi al grande leone Aslan (simbolo di Cristo), Ripicì dichiara il suo intento: “Io so già quel che farò. Finché potrò, viaggerò a oriente sul Veliero dell’alba. Quando la nave mi abbandonerà, proseguirò a est con la pagaia della mia canoa, e quando affonderà nuoterò con tutte e quattro le zampe. Quando non ce la farò più, se ancora non sarò riuscito a raggiungere la terra di Aslan e un’onda enorme non mi avrà scagliato oltre il confine del mondo, affonderò con la punta del naso rivolta al sorgere del sole”.
Paolo la mette in altri termini: “Io corro verso la meta” (Filip 3:14). Il suo scopo era essere come Gesù. Non importava altro. Egli ammise che aveva ancora parecchia strada da fare, ma non si sarebbe arreso, fino a raggiungere il traguardo al quale era stato chiamato da Gesù.
Nessuno di noi è ciò che dovrebbe essere, ma possiamo continuare a correre verso la meta, come l’apostolo. Come Paolo, diremo sempre “io non ritengo di averlo già afferrato”. Nonostante la debolezza, gli errori, la stanchezza, continuiamo a correre (v. 12). Tuttavia, ogni cosa dipende da Dio. Senza di Lui non possiamo fare nulla!
Dio è con te, ti chiama ad andare avanti. Continua a remare!
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