Ravviva il dono che è in te

La presente esortazione che l’apostolo Paolo rivolgeva a Timoteo era: “Ravviva il dono che è in te”. Andiamo sempre attorno sperando che qualcuno ci imponga le mani con la convinzione che così possiamo ricevere qualcosa. E’ errato! Nessuno può darti nulla. Se sei salvato, ripieno di Spirito Santo, allora è già tutto dentro di te; conservatelo e ravvivatelo! Il Signore opera e ravviva i doni che offre ai credenti!

In America vi sono delle persone che hanno l’abitudine di andare da qualcuno per dirgli: “Dio mi ha detto di dirti”; ma Dio può dirlo direttamente a me, Egli mi conosce. Non ho il diritto di avvicinarti dicendo: “Dio mi ha detto di dirti”. Se sei un Suo figlio, Egli ti parlerà direttamente. Leggilo, è scritto nel Libro di Dio: “(Io) t’ho chiamato per nome… Quando dovrai attraversare le acque, io sarò con te; quando attraverserai i fiumi, essi non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà (Isaia 43:1-2) Dio ti chiama per nome. I Suoi doni sono già in te!

In II Samuele 15, al verso 13, è scritto: “Venne a Davide un messaggero, che disse: ‘Il cuore degli uomini di Israele s’è volto verso Absalom”‘. Davide era il re, la gente avrebbe dovuto seguirlo, ma Absalom era un mistificatore, era come certi “evangelisti” che compaiono oggi in TV, perciò chiamò tutto il popolo a raccolta, lo invitò ad unirsi a lui e quegli uomini cominciarono a seguirlo. Davide, perciò, ora si trova nei guai. Gli uomini forti intorno al re non erano molti, non erano un grande esercito, non erano istruiti, non c’era fra loro nessun dottore in filosofia, erano rudi, vestiti poveramente, ma la Bibbia ci dice che erano uomini forti e valorosi. Non dice che tutti gli uomini al seguito di Absalom fossero avvezzi alla guerra, ma lo erano coloro che costituivano quel piccolo gruppo, quello sparuto manipolo intorno a Davide, uomini valorosi e potenti. Voi non li avreste neanche presi in considerazione.

Ricordo che quando mi convertii ero pessimo, pieno di male, terribile, bestemmiatore. Una sera, però, mi recai in una sala di culto. Non volevo andarci, non ero mai entrato perché non piacevo alla gente che la frequentava. Qualunque cosa accadesse, infatti, quando non sapevano chi accusare, dicevano sempre che era colpa mia. Quella stessa gente stava in chiesa e pregava per un risveglio invocando: “O Dio, salva delle anime!”. Quella sera entrai e dopo il sermone, quando venne rivolto l’appello per la salvezza, andai avanti e mi inginocchiai, invece quelle stesse persone se ne andarono tutte a casa. Perché? Perché non credevano che avessi risposto all’appello con sincerità. Tornarono a casa, ma il Signore ugualmente mi salvò! Nessuno era venuto a dirmi: “Dio mi ha detto di dirti”, ma Dio stesso mi parlò: “Io ti amo, vieni a Me e seguimi!”. Poi mi ha anche chiamato a predicare. Ed felice, disinformato, ma felice. Non sapevo nulla. Avevano dovuto bruciare la scuola per mandarmi via dalla terza elementare. Così dissi a un diacono della chiesa: “Il Signore mi ha chiamato a predicare”. La sua risposta fu alquanto incredula: “Chi tu?”. Quel fratello ha dovuto ascoltarmi predicare, prima morire, perché non sapeva che quando Gesù mi ha salvato ha messo un dono in me, e negli anni lo ha ravvivato!

Questo è il tipo di uomini che stava intorno a Davide. Un giorno, uno di loro venne al re e gli disse: “Ecco i tuoi servi, sono pronti a fare tutto quello che piacerà al re, nostro signore” (v.15). “Eccoci, non siamo molti, non siamo forti, ma siamo i tuoi servi. Qualunque cosa dici, noi lo faremo”. E’ questo tipo di esercizio che Dio vuole usare. La mia preghiera è che il Signore ravvivi il dono che è in voi. Non m’interessa chi sei. Hai ricevuto qualcosa da Dio, permetti ora che Egli lo usi.

La sera successiva, dopo l’esperienza della salvezza, andai in chiesa, ero felice. Mi sedetti dietro due anziane sorelle che erano nella fede da 25 anni. Una domandò: “Come sono andate le riunioni di risveglio?”, e l’altra: “Non molto bene, non si è convertito nessuno, neanche uno”. Stavo proprio dietro a loro, il Signore mi aveva salvato, ma quelle sorelle non lo credevano. La prima chiese ancora: “Ti ricordi il ragazzo dei Greenaway?”. E l’altra: “Oh, veramente me ne ero dimenticata”, – io stavo ancora dietro di loro e le ascoltavo: queste sorelle erano sante, vestite in maniera impeccabile, maniche lunghe, il collo completamente coperto, le vesti lunghe, i capelli lunghi arrotolati dietro la nuca fino al punto che non potevano più neanche chiudere gli occhi. Erano sante, tutto di loro era santo meno che la lingua -, poi continuò: “Sai il ragazzo è andato avanti all’appello ieri sera”. “Sì”, rispose la prima, “ma non possiamo farci nessun affidamento”. Proprio lì, in quel momento, decisi che avrei seguito soltanto Gesù, non fosse altro che per confondere quelle due anziane sorelle. Tutte e due hanno dovuto sentirmi predicare prima di morire!

Se Dio t’ha salvato, ha posto un dono in te e nessuno può distruggere quanto il Signore ha messo nel tuo cuore, perché Egli stesso te lo ha donato. In seguito frequentai la Scuola Biblica e quando mi diplomai aggiunsero una noticina sul mio curriculum: “Il giovane non avrà mai alcun successo”. In quell’istituto sono ora uno degli insegnanti visitatori, mi chiamano: “Dr. Greenaway”. Ogni volta che vado per tenere delle lezioni glielo ricordo. Li ho perdonati, ma voglio che non se lo dimenticano mai!

Quegli uomini andarono dal re Davide e gli dissero: “Noi siamo pronti”. Sei pronto perché il dono di Dio che è in te sia ravvivato e Dio ti usi per la Sua gloria?
Davide fu cortese verso Ittai di Gath e gli disse: Torna indietro, torna a casa, mi trovo nei guai, non c’è bisogno che anche tu vieni con me incontro a qualche disgrazia”. Al versetto 21, però, troviamo la risposta: “Com’è vero che l’Eterno vive e che vive il re mio signore, in qualunque luogo sarà il re mio signore, per morire o per vivere, quivi sarà anche il tuo servo”. Questo tipo di uomini che Dio può usare. Egli non può usare coloro che dicono: “Sono povero, non possiedo alcun talento”. E’ necessario essere animati dalla profonda certezza che Dio può utilizzare ciò che abbiamo. Dio non ha mai salvato nessuno senza dargli un talento. Possa il Signore ravvivare il dono che è in noi talché possiamo esclamare: “Per morire o per vivere, salva il mondo! Io vivrò per Te o morirò per Te!”.

Quando tre mesi fa dovevano operarmi, ho subito due gravi crisi cardiache e gran parte del mio cuore non funzionava più. I medici mi hanno detto: “Non sappiamo se riusciremo a salvarti: puoi morire o puoi rimanere paralizzato”, e me l’hanno ripetuto per due giorni di seguito. Dopo cinquantasette anni di ministerio , tutto quello che avrei ancora voluto fare era predicare, e vedere delle anime salvate. Per cinquantasette anni ho annunciato Cristo in ogni continente e a popoli di ogni cultura ed ora mi stavano dicendo che dovevo morire. Ai medici risposi: “Voglio farvi una sola domanda e se mi potete rispondere potrete operarmi, se no restituitemi i vestiti e vado a casa”. Allora mi chiesero: “Qual è la domanda?”. Risposi: “Quando tutto sarà finito, potrò ancora predicare?”. Il dottore mi disse perentorio: “Sì!”, ed io replicai: “Potete operarmi”. Una sera, subito dopo l’intervento chirurgico, quando ancora ero in pericolo di vita, il tentatore venne nella mia stanza proprio vicino al mio letto, e mi disse: “Tu non predicherai mai più. Ho gridato al mio Signore: “Aiutami, o Signore, aiutami!”. E il Signore l’ha fatto, mi ha aiutato. E aiuterà anche te! Egli ravviverà il dono che è in te!

Gli uomini di Davide non avevano neanche dei bei nomi; leggiamo nel cap. 23 di II Samuele, v. 9: “E dopo di Lui veniva Eleazar, figliuolo di Dodo”. Immaginate un evangelista con questo strano nome, Dodo”. Ma sapete, Dio era vicino a Eleazar, il quale aveva un spada che usò per colpire i Filistei; e li percosse finché la sua mano, spossata, rimase attaccata all’elsa. Questi sono gli uomini che Dio desidera, che Iddio può usare. Vi sono individui particolari che Dio usa? Coloro dei quali Dio si serve, uomini ma anche donne, sono quelli convinti che un uomo più Dio sono sempre la maggioranza, e lo sono veramente!

Non so se avete udito parlare di una donna negli Stati Uniti, madame O’Hara, un’atea, che ha sostenuto la campagna contro la preghiera nelle scuole. Questa dona terribile, con migliaia di seguaci, ogni volta che i cristiani cercavano di lanciare una iniziativa valida, provocava un caso giuridico. Qualche tempo fa, la signora O’Hara ha tenuto una conferenza in una università della Georgia. Parlava con la Bibbia in mano, mentre fumava, e con la sigaretta continuava a bruciarne le pagine. Gli studenti assistevano meravigliati, e quando giunse il tempo delle domande e risposte, una giovane ragazza di fede pentecostale si alzò in mezzo a duemila studenti e cominciò a cantare un notissimo inno che nel testo italiano dice: “Coraggio, eletta schiera, avanti con Gesù, l’invita Sua bandiera non cada in servitù”. Mentre cantava, altre due giovani ragazze si levarono e si unirono a lei: “Avanti con amore seguiamo l’Evangelo”, e poi dozzine si alzarono e continuarono: “La fede ed il vigore ci vengono dal ciel”. L’inno terminò mentre duemila studenti cantavano in piedi: “Il buon consolatore ci guida e ci sostien, in lotte e nel dolore ci dà vittoria appien”. La signora continuava ad andare avanti e indietro, agitata, nervosa, e alla fine disse: “Non tornerò mai più in questa università, mai più. Dio sia ringraziato per una giovane credente che ravvivò il dono che è in noi. Dio può usare soltanto un credente nel quale vi è la certezza che un solo cristiano, insieme a Dio, sono la maggioranza. Dio può usare coloro che non si lasciano sopraffare dai problemi, che confidano fermamente in Lui! Devi credere che hai in te un dono da Dio, nutri la ferma fiducia che Egli può fare ogni cosa. Tutti potremmo considerare i problemi che ci assillano. Spesso chiedo a tanti credenti: “Come va?”; e mi sento rispondere: “Così, così”. Guardano soltanto le avversità. Sapete cosa succede quando consideriamo soltanto le difficoltà? Si moltiplicano! Valutiamo piuttosto le benedizioni che Dio ci dà.

Molti mi chiedono: “Greenaway, quando andrai in pensione?”. Quando dovrebbe andare in pensione un credente? Mai! Una volta indossata l’uniforme della chiamata di Dio, non la togliamo più. Non ci sono neanche le vacanza; le avremo un giorno, perché il Re sta per tornare. E quando il Re dei re giungerà, allora prenderemo una lunga vacanza, allora potremo veramente riposare.

Voi credenti nati di nuovo possedete un dono! Sono stanco di vedere credenti che soccombono sotto il peso delle circostanze della vita; per la forza della fede possiamo invece vincere le circostanze perché Dio non è morto. Un antico proverbio africano afferma: “Dio è ancora nel Suo luogo Santo”, la stessa cosa possiamo affermare oggi.
Vi ricordate del re di Siria? Cercava di conquistare Israele e ogni volta che arrivava a Gerusalemme, il popolo ne era già al corrente. Un bel giorno il re si chiese: “Cosa succede? Ogni volta che cerchiamo di conquistarli, sanno già tutto. Vi è forse tra di noi una spia?”. “No”, gli dissero, ” c’è un profeta in Israele che conosce ogni cosa. E’ anche al corrente del tipo di abito che indossi quando sei nella tua stanza privata”. E il re di Siria disse: “Dove si trova quest’uomo?”. “A Dothan”, gli risposero. “Andiamo a prenderlo”, disse il re. Perciò, di notte entrarono e circondarono la città. Eliseo dormiva e il suo servo al mattino guardò attorno e vide tutto l’esercito nemico che accerchiava la città. Erano centinaia e il servo svegliò Eliseo dicendogli: “Alzati e guarda, è terribile, siamo circondati da centinaia di nemici”. Eliseo si levò, guardò attraverso la finestra, e disse: “Ma come non vedi? Il nostro esercito è più grande del loro. Gli occhi tuoi si aprano perché tu possa vederlo”. La nostra preghiera sia: “Signore apri gli occhi nostri!”. Non guardiamo al nemico, alle circostanze, guardiamo oltre, perché il nostro aiuto viene dal cielo. La fonte del nostro aiuto si trova al di là del nemico. Ricorda che Dio ti ha comunicato un dono, che deve essere ravvivato, e Dio ti userà!

Molti anni fa un uomo di nome Richard Burr dirigeva una Scuola Domenicale e raccoglieva tanti ragazzi. Aveva un figlio di nome Stanley, il quale stava seguendo degli studi in un istituto lontano. Un giorno il giovane scrisse una lettera a suo padre, dicendogli: “Papà, come vorrei essere di nuovo nella classe della scuola Domenicale. Mi mancano molto quei ragazzi, ma quando terminerò i miei studi, desidero lavorare per il Signore ed essere uno strumento di benedizione per il mondo con il messaggio dell’Evangelo”. Richard Burr lesse la lettera del figlio a questa piccola classe della Scuola Domenicale. Mentre la leggeva c’era fra i presenti un ragazzino dai capelli biondi che cominciò a piangere ed a un certo punto corse via. Il fratello Burr non lo incontrò più. Una sera, molti anni dopo, si trovava al Madison Square Garden, in New York, dove erano presenti migliaia di persone per ascoltare il noto predicatore Billy Graham che annunciò l’Evangelo e quella sera quattromila persone risposero all’appello per la salvezza. Mentre il predicatore stava parlando riconobbe un volto noto, lì tra la folla, e lo invitò a salire sulla piattaforma. Era Richard Burr, lo aiutarono a salire e Billy Graham lo abbracciò. “Mi ricordo di te”, disse, “quel giorno che hai letto la lettera di tuo figlio durante la lezione della scuola Domenicale ho incontrato Cristo”. Dio sia ringraziato per il dono di Richard Burr; egli lo ravvivò per parlare ad altri della meravigliosa salvezza in Cristo. Guardiamo a Gesù. Egli si avvicinerà a ciascuno di noi e ravviverà il dono che ci ha dato.

Charles Grenaway

Ferrentino Francesco La Manna | Notiziecristiane.com
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