Jim Morris, ex bodybuilder attivo nelle competizioni per ben 30 anni, da 12 anni è passato al veganesimo. A 50 anni arrivò la grande svolta alimentare: inizialmente diventò vegetariano, a 65 eliminò dalla sua dieta qualsiasi alimento di origine animale, diventando così vegano.
Jim parla dei problemi di salute che in passato aveva, dovuti principalmente all’assunzione di carne e latticini. In questa intervista confessa che se avesse continuato con quel tipo di alimentazione ora non sarebbe vivo a raccontarlo.
Le proteine di origine animale sono piene di grassi, sostanze chimiche e altri numerosi componenti dannosi per il nostro organismo. Durante gli anni delle competizioni ero imbottito di tutte quelle proteine: avevo un sacco di problemi digestivi, ero stitico..per non parlare dei sempre più frequenti mal di testa. La mia alimentazione si basava su dei principi alimentari vecchi ed obsoleti, i muscoli non hanno bisogno di carne per poter crescere e stare in salute, tutto ciò di cui abbiamo bisogno è presente in natura. Ora, nonostante la mia età, sto meglio di 15 anni fa..e non parlo soltanto dal punto di vista fisico, ma anche mentale! Ora sto meglio con me stesso e col mondo che mi circonda, sento che questa è la strada per l’evoluzione dell’uomo. – Jim
Numerosi studi dimostrano che vegetariani e vegani vivono, in media, dai 6 ai 10 anni in più rispetto a quelli che includono gli alimenti di origine animale nella loro dieta, e che i primi hanno meno probabilità di soffrire di malattie croniche. E’ sempre importante informarsi e fare le dovute ricerche nel caso si stia prendendo in considerazione un importante cambiamento dietetico. (Fonte)
Di certo, la dieta di Jim Morris ha suscitato curiosità e interesse, come l’ha suscitato in molti americani, una simile, quella del Pastore evangelico Rick Warren; a tal punto di rinominarla: “Dieta di Dio”. E’ sicuramente una delle diete più popolari, anche se con qualche variante rispetto a quella al momento negli Stati Uniti è prende spunto da un versetto del libro di Daniele della Bibbia: “Ma Daniele decise in cuor suo di non contaminarsi con le vivande del re e con il vino dei suoi banchetti”. In alcuni casi prende anche il nome di digiuno di Daniel, ispirandosi proprio all’episodio dell’assedio di Gerusalemme da parte del re di Babilonia Nabucodonosor. Questi catturò alcuni Giudei, fra cui Daniele, che dovevano essere educati per entrare a far parte della sua corte. L’educazione alimentare faceva parte del programma e il re aveva concesso loro una razione giornaliera di cibo babilonese accompagnato da del vino.
Ma Daniele ottenne, assieme ad alcuni compagni di prigionia, di poter alimentarsi di sole verdure ed acqua per 10 giorni, al termine dei quali “le loro facce erano più belle e più floride di quelle di tutti gli altri giovani che mangiavano le vivande del re”. E proprio di questo si tratta, pur nelle sue varie versioni e nell’allungamento dei tempi: una dieta di 21 giorni, durante i quali si possono mangiare solo frutta, verdura e cereali integrali. Una dieta vegana a tutti gli effetti, che i seguaci integrano con alcuni giorni di digiuno, per recuperare un’altra tradizione cristiana.
Una delle tante variazioni della dieta è quella elaborata dal pastore evangelico Rick Warren, che ha venduto 30 milioni di copie del suo libro «Purpose-Driven Life» e che ha pubblicato un altro volume ispirato al metodo biblico per dimagrire: «The Daniel Plan: 40 days to a healthier life», scritto insieme allo psichiatra Daniel Amen e al medico Mark Hyman. Warren è il leader della Chiesa di Saddleback in California, che conta 20mila seguaci, e ha iniziato a divulgare la dieta già nel 2011 per poi proporla anche a chi vorrà seguirla. «La dieta è composta al 70% da frutta e verdura – spiega Warren – e per il restante 30% da proteine magre e cereali integrali. Diciamo che è meno rigorosa rispetto alla maggior parte dei digiuni di Daniele, ma più virtuosa rispetto alla tipica dieta americana».
L’anno scorso, secondo i dati del predicatore, circa 15mila persone hanno seguito i consigli alimentari proposti da Warren. Ci sono alcune differenze tra le varie versioni della «dieta di Dio» praticate in Usa. Il piano alimentare di Warren, per esempio, prevede che ci sia una pausa di 40 giorni nel consumo di zucchero, caffeina, alcol e tutti gli alimenti trasformati. Ma permette alla fine di reintrodurre anche la carne e i latticini. Il numero di 40 giorni è ispirato sempre alla Bibbia, perché – ricorda il predicatore – rappresenta la durata del diluvio universale. Uno dei tanti riferimenti simbolici che, per chi crede, fanno della «dieta di Dio» molto più di un semplice menu da seguire. Ma piuttosto una guida che aiuta l’organismo nel cammino spirituale.
Se qualcuno ha deciso di iniziare questa dieta con l’idea di avvicinarsi a Dio, non c’è niente di più sbagiato perchè come dice la parola di Dio: “L’ubbidienza vale più dei sacrifici, il dar retta più che l’offrire il grasso dei montoni”ma se qualcuno si è avvicinato a questa dieta solo perchè la trova utile per il proprio benessere fisico, allora Gloria a DIO!
Ovviamente, il consiglio, prima di mettersi a dieta, qualunque dieta, è di valutare con un esperto se è adatta per chi la fa. Perché, sebbene per qualcuno possa giovare spiritualmente, non è detto che da gli stessi effetti dal punto di vista fisico allo stesso modo per tutti.
Isacco Provenzano – Notizievangeliche.com
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