Vivo in Sardegna, e quando ci sono le feste nei paesetti, ci si trova sempre due o tre ambulanti che noi chiamiamo i “Caddozzoni”. “Caddozzo” vuol dire sporco in Sardo, cosi, gli ambulanti che preparano “fast food” (cibo veloce sul momento), vengono chiamati, in maniera simpatica, “Caddozzoni”, e cioè, sporcaccioni, (anche se questo non è riferito a loro personalmente), ma ai panini imbottiti di carne arrosto servito con un vino o birra locale… Veramente la fine del mondo!
La ragione principale per questo è, che uno sente l’odore buonissimo di patatine fritte, cipolla, salsiccia, carne di cavallo e bovino nell’aria a distanza di centinaia di metri, ma il tutto è cotto e preparato in un vecchio furgone che sta letteralmente cadendo a pezzi, sporco ed arrugginito, pezzi da museo di almeno 40 anni, astronavi aliene, con vetri oscurati da anni di fumo e vapori, e con la forma goffa e squadrata. Con l’aria di festa però, l’odore che diventa acquolina in bocca, la musica, le risate ed il divertimento, uno sorvola sul fatto che questi furgoni dei Caddozzoni, sono un azzardo igenico ambientale ambulante, e si gode veramente un panino che sfamerebbe anche un plotone della Folgore appena rientrati da Kabul, ma a fine spuntino, si ritrova coperto di salse varie e rimasugli di cipolle e grasso animale, “caddozzo perso”, (sporco molto).
In una di queste feste, hanno arrostito il bue, (ormai anziano), che tutta la vita aveva tirato il carro del “santo” del paesetto. Era una festa spettacolare, con fuochi d’artificio in mare e una processione di barche, come preparazione della camminata scalza o in ginocchia dell’indomani al capoluogo dove avrebbe continuato la festa per altri due giorni. La gente era euforica, tutti dovevano mangiare un pezzo di questo animale consacrato da una vita tirando il carro del santo, e quel giorno sacrificato ed arrostito. I Caddozzoni, non hanno mai lavorato così bene, ognuno con una parte di questo bufalo, si son fatti d’oro.
Quanto è prone l’uomo a fare ed a credere qualsiasi cosa, pur di essere felice ed assicurarsi un anno prospero e redditizio, un anno di benedizione e salute, un anno di buon auspicio e fortuna stellare. Ormai il Pane vero, il Pane puro, il Pane spezzato perfetto, non basta più. Bisogna condirlo un pochino, aggiungere qualche salsa, e se aggiungiamo un po di carne sacrificata, allora si che diventa un pasto completo. Gesù dice; “ho qualcosa contro di te: hai alcuni che professano la dottrina di Balaam, il quale insegnava a Balac il modo di far cadere i figli d’Israele, inducendoli a mangiare carni sacrificate agli idoli e a fornicare.” (Apocalisse 2:14)
Oggi il credente non ci pensa. Non mangia più carne sacrificata ad “idoli”, o partecipa più alla fornicazione sessuale, (giusto?). Non si accorge però del fatto che a volte mischia la purezza del sacrificio di Gesù con altre dottrine di demoni, insinuando che quel Pane spezzato per noi, non basta. Il mischiare è dire che il sacrificio di Gesù non basta. Dire che la Parola di Dio non fa, (nella vita del credente), ciò che Dio stesso dice che compie, ci lascia aperti alla fornicazione con dottrine di demoni. L’autore degli Ebrei ci dice: “Di quale peggior castigo, a vostro parere, sarà giudicato degno colui che avrà calpestato il Figlio di Dio e avrà considerato profano il sangue del patto con il quale è stato santificato e avrà disprezzato lo Spirito della grazia? Noi conosciamo, infatti, colui che ha detto: «A me appartiene la vendetta! Io darò la retribuzione!» E ancora: «Il Signore giudicherà il suo popolo».” (Ebrei 10:29,30)
Se Dio oggi ci dice attraverso la Sua Parola: “Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio. In lui abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati. Egli è l’immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura; poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui. Egli è il capo del corpo, cioè della chiesa; è lui il principio, il primogenito dai morti, affinché in ogni cosa abbia il primato. Poiché al Padre piacque di far abitare in lui tutta la pienezza e di riconciliare con sé tutte le cose per mezzo di lui, avendo fatto la pace mediante il sangue della sua croce; per mezzo di lui, dico, tanto le cose che sono sulla terra, quanto quelle che sono nei cieli; cos’altro ci serve? (Colossesi 1:13-20)
Lascia perdere i fuochi d’artificio, le feste inebrianti, i “Caddozzoni” che ci vendono panini squisiti e spettacolari che inebriano i sensi e le papille gustative, lasciandoci però sporchi di rimasugli di salse e grasso animale. Non ci serve salsiccia e cipolla o della carne arrosto, il Pane da solo, il Pane vero basta ed avanza!
Gesù, la Parola di Dio ci dice: “Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà mai più fame e chi crede in me non avrà mai più sete. Io sono il pane vivente che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; or il pane che darò è la mia carne, che darò per la vita del mondo.” Giovanni 6:35,51
Tutto questo è ovviamente “spiritualmente parlando”, il credente non mischierebbe niente alla purezza dell’Evangelo, (giusto?)… così… Quant’è buono il panino dei “Caddozzoni”?
In verità vi dico: “passatemi lo Scotex!”… sto colando a picco nella fine del mondo!
Sander Steall
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