Giobbe 1:1 C’era nel paese di Uz un uomo che si chiamava Giobbe. Quest’uomo era integro e retto; temeva Dio e fuggiva il male.
Giobbe aveva tutto, il Signore l’aveva benedetto grandemenre. Tutto ciò che egli possedeva gli era stato dato da Dio e Giobbe lo sapeva bene, poiché conosceva il Signore.
DISCERNERE I BENI E LE BENEDIZIONI
È facile confondere i beni o il benessere con l’essere benedetti da Dio.
Quando l’appagamento per ciò che abbiamo, per quello che siamo, supera la tristezza che lo spirito prova stando lontano da Dio è di materia che ci cibiamo. “Ottenere” o “avere” ci colmerà di soddisfazione, lasciandoci immaginare che Dio abbia provveduto a tutte le nostre necessità e desideri, benedicendoci.
Nella realtà la sofferenza spirituale non si manifesta in maniera evidente, ed è difficilmente riconducibile ad esso. All’essere lontano dalla benedizione pur avendo tante cose.
Essa insorge in molti modi ma non è sempre riconoscibile, non è legata direttamente alla mancanza o alla necessità di qualcosa, giacché il beneficio lo traiamo dalla materia, pensiamo che pure il malessere debba venire da lì.
Il dolore spirituale affiora in diversi modi: ira, solitudine, depressione, malattia, ansia, cose che non riusciamo a giustificare, ci chiediamo:”da dove provengono, visto che il nostro modello di vita funziona, “è benedetto”
Quando viceversa porgiamo orecchio alle cose spirituali non ponendo limiti e impedimenti alle benedizioni, questi malesseri vengono sedati, lasciando spazio ad una pace interiore che viene da Dio.
Matteo 13:12 Perché a chiunque ha sarà dato, e sarà nell’abbondanza; ma a chiunque non ha sarà tolto anche quello che ha.
CARAMELLE E MAL DI DENTI… LA SORGENTE DEL PIACERE E LA SEDE DEL DOLORE
Il raggiro Satanico è intelligente… non abbiamo un malessere ogni volta che agiamo in maniera contraria allo spirito. Subito traiamo piacere poi… sofferenza.
Ad esempio “Se avessimo mal di denti ogni qualvolta mangiamo dolciumi sarebbe facile evitare glicemia alta, diabete, carie o chissà che”.
Se ogni volta che accendiamo una sigaretta o beviamo un alcolico ci venisse un dolore ai polmoni o allo stomaco eviteremmo di fumare di bere. Va da se che tutto sta nella moderazione, almeno per ciò che è biologicamente accettabile per il fisico.
Ma l’inganno funziona diversamente…. un buon bicchiere di vino procura piacere al palato ma danno al fegato, una sigaretta procura piacere in bocca, in gola ma fa danno ai polmoni, un piatto succulento ci procura gioia ma può far male allo stomaco.
I ricettori del piacere sviluppano endorfine che gratificano a livello cerebrale, e purtroppo alcune persone ne restano catturate, il piacere non basta mai.
Il gioco è fatto il laccio è stretto attorno alle caviglie e non sarà facile divincolarsi.
Così è per chi crede che le benedizioni provengano dalla vita materiale.
Il Signore non vieta nulla… (di ciò che è biologicamente accettabile) le papille gustative e i sensi sono stati creati da Dio anche per trarre piacere da queste cose.
I benefici nella vita naturale possono essere una manifestazione della benedizione Divina nella vita di una persona, ma ciò è singolare e non vale sempre.
Satana ebbe il permesso di togliere, ma non riusci a corrompere Giobbe.
Ma se Giobbe non fosse stato benedetto dall’alto e non avesse avuto nulla, se Satana gli avesse proposto (come disse a Cristo) tutti i regni della terra, come sarebbe andata la vicenda?
Giobbe avrebbe continuato ad amare il Signore? O lo avrebbe rinnegato a favore di Satana?
IL GIOCO ASTUTO DEL NEMICO.
Questa è la prassi del nemico, dare… Satana attrae e conquista riempiendo di cose che desideriamo mentalmente, la nostra vita.
I desideri reconditi del nostro cuore di tanto intanto affiorano, e questo non è di per se un male. La differenza sta nel “come” conseguiamo ciò che desideriamo, esso può essere il frutto di una benedizione, Il guadagno di una vita ben spesa, la giusta conclusione di un buon operare, la Grazia Divina, o il pagamento del prezzo per essere liberati dall’ossessione per ciò che desideriamo ardentemente, AI DI SOPRA DI OGNI COSA.
Abbiamo delle debolezze, delle brecce aperte nelle nostre mura. In quei luoghi e facile per il male fare leva.
Ognuno ha le sue e non fa differenza, non c’è falla peggiore di un’altra, breccia che non lasci passare il nemico, poiché il danno che produrrà sarà lo stesso, il prezzo è la schiavitù.
RINUNCIARE ALLE COSE DEL MONDO.
8 Il SIGNORE disse a Satana: «Hai notato il mio servo Giobbe? Non ce n’è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Dio e fugga il male». 9 Satana rispose al SIGNORE: «È forse per nulla che Giobbe teme Dio? 10 Non l’hai forse circondato di un riparo, lui, la sua casa, e tutto quel che possiede? Tu hai benedetto l’opera delle sue mani e il suo bestiame ricopre tutto il paese. 11 Ma stendi un po’ la tua mano, tocca quanto egli possiede, e vedrai se non ti rinnega in faccia». 12 Il SIGNORE disse a Satana: «Ebbene, tutto quello che possiede è in tuo potere; soltanto, non stender la mano sulla sua persona». E Satana si ritirò dalla presenza del SIGNORE.
Giob 2:1 Un giorno i figli di Dio vennero a presentarsi davanti al SIGNORE, e Satana venne anch’egli in mezzo a loro a presentarsi davanti al SIGNORE. 2 Il SIGNORE disse a Satana: «Da dove vieni?» Satana rispose al SIGNORE: «Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa». Il SIGNORE disse a Satana: 3 «Hai notato il mio servo Giobbe? Non ce n’è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Dio e fugga il male. Egli si mantiene saldo nella sua integrità, benché tu mi abbia incitato contro di lui per rovinarlo senza alcun motivo». 4 Satana rispose al SIGNORE: «Pelle per pelle! L’uomo dà tutto quel che possiede per la sua vita; 5 ma stendi un po’ la tua mano, toccagli le ossa e la carne, e vedrai se non ti rinnega in faccia». 6 Il SIGNORE disse a Satana: «Ebbene, egli è in tuo potere; soltanto rispetta la sua vita».
LA BENEDIZIONE VIENE DALL’ALTO ED È UNA DISPOSIZIONE DIVINA
Le “cose” si possono ottenere, ma le benedizioni no! Non si conquistano neanche con un buon operato.
Esse dipendono dall’accostarsi a Dio, dal desiderio di soddisfare la sana sete di conoscenza del Signore, dalla fede, dall’obbedienza e dall’umidità e dal rapporto che abbiamo con Dio.
Esse esistono il Signore le ha disposte come un cesto di frutta su di una tavola, sta a noi approfittarne.
Il Signore è bene assoluto, amore, luce perfetta senza velature, è guarigione, è forza vitale, è purezza.
Chi mai potrebbe accostarsi a Dio e non riceverne benefici.
Matteo 9:20 Ed ecco una donna, malata di un flusso di sangue da dodici anni, avvicinatasi da dietro, gli toccò il lembo della veste, 21 perché diceva fra sé: «Se riesco a toccare almeno la sua veste, sarò guarita».
La Benedizione si riflette in tutti gli aspetti della nostra vita, producendo bene in ogni area del nostro vivere. È uno stato dell’anima che non ha bisogno di appagamento e non può essere deluso.
Si riversa sugli altri, così come il beneficio materiale, ma è benevola e stabile e di lunga durata.
Salmo 89:1 Cantico di Etan l’Ezraita.
Io canterò per sempre la bontà del SIGNORE;
la mia bocca annuncerà la tua fedeltà di generazione in generazione.
Salmo 100:5 Poiché il SIGNORE è buono; la sua bontà dura in eterno,
la sua fedeltà per ogni generazione.
Genesi 26:24 Il SIGNORE gli apparve quella stessa notte e gli disse: «Io sono il Dio d’Abramo tuo padre; non temere, perché io sono con te e ti benedirò e moltiplicherò la tua discendenza per amore del mio servo Abramo».
I BENI MATERIALI SONO UN PEGNO, LE BENEDIZIONI UN DONO
I pegni come è noto si restituiscono i doni invece ci appartengono, se la nostra ricchezza ci viene data dal mondo è materica, caduca, dura un tempo ed è compagna delle cose che finiscono. Ma se il bene e la ricchezza ci vengono dati da Dio restano stabili.
Solo da noi può dipendere l’allontanarci dalla benedizione, e Giobbe lo sa bene. Tanto è che anche il suo disagio, la sua sofferenza la considera da Dio e non lo rinnega.
Giobbe 2:8 Sua moglie gli disse: «Ancora stai saldo nella tua integrità? 9 Ma lascia stare Dio, e muori!» 10 Giobbe le rispose: «Tu parli da donna insensata! Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo di accettare il male?»
In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra.
Così Giobbe pur nella sofferenza sa di non essere lontano da Dio, sa che ogni cosa proviene da Dio.
La benedizione torna a prendere forma di abbondanza… Di benessere.
10 Quando Giobbe ebbe pregato per i suoi amici, il SIGNORE lo ristabilì nella condizione di prima e gli rese il doppio di tutto quello che già gli era appartenuto.
11 Tutti i suoi fratelli, tutte le sue sorelle e tutte le sue conoscenze di prima vennero a trovarlo, mangiarono con lui in casa sua, lo confortarono e lo consolarono di tutti i mali che il SIGNORE gli aveva fatto cadere addosso; e ognuno di loro gli diede un pezzo d’argento e un anello d’oro.
12 Il SIGNORE benedì gli ultimi anni di Giobbe più dei primi; ed egli ebbe quattordicimila pecore, seimila cammelli, mille paia di buoi e mille asine. 13 Ebbe pure sette figli e tre figlie; 14 e chiamò la prima, Colomba; la seconda, Cassia; la terza, Cornustibia. 15 In tutto il paese non c’erano donne così belle come le figlie di Giobbe; e il padre assegnò loro un’eredità tra i loro fratelli.
16 Giobbe, dopo questo, visse cento quarant’anni e vide i suoi figli e i figli dei suoi figli, fino alla quarta generazione.
17 Poi Giobbe morì vecchio e sazio di giorni.
Quando un uomo è attento al suo spirito, da lì trae il suo bene. Ogni cosa passa in secondo piano ed egli coltiva il suo essere per renderlo consono al ordine Divino, da cui proviene il bene in ogni sua forma.
Non c’è più il riuscire in qualcosa, l’affermarsi, il chiedere o l’ottenere. Ma la certezza che ai piedi del Signore non può che sgorgare vita eccellente.
Salmo 1:1 Beato l’uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi,
che non si ferma nella via dei peccatori;
né si siede in compagnia degli schernitori;
2 ma il cui diletto è nella legge del SIGNORE,
e su quella legge medita giorno e notte.
3 Egli sarà come un albero piantato vicino a ruscelli,
il quale dà il suo frutto nella sua stagione,
e il cui fogliame non appassisce;
e tutto quello che fa, prospererà.
4 Non così gli empi,
anzi sono come pula che il vento disperde.
5 Perciò gli empi non reggeranno davanti al giudizio,
né i peccatori nell’assemblea dei giusti.
6 Poiché il SIGNORE conosce la via dei giusti,
ma la via degli empi conduce alla rovina.
copyrught©francescoblaganò 12/2015 (stralcio)
Francesco Blaganò | notiziecristiane.com
Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook