Così parla l’Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio: Conosco le vostre opere; Voi non siete né freddi né caldi. Magari foste freddi o caldi! Ma poiché siete tiepidi, non siete cioè né freddi né caldi, sto per vomitarvi dalla mia bocca. (apocalisse 3:14,16)Così apprendevamo questa notizia triste e sconvolgente il 27 gennaio scorso: L’ha tenuta segregata in casa, fino a ridurla a un vegetale. Adesso, la donna di 55 anni, arrivata a pesare 20 chili, è stata ricoverata in gravissime condizioni al Policlinico San Matteo di Pavia. Mentre il suo convivente, 60 anni, è stato arrestato questa mattina dagli agenti della squadra mobile di Pavia. L’accusa nei suoi confronti è abbandono di incapace e sequestro di persona. La 55enne è stata soccorsa dai medici del 118, chiamati dal convivente. Una volta giunta in ospedale, i sanitari hanno accertato la gravità delle sue condizioni e lo stato di profonda malnutrizione in cui si trovava. L’uomo che vive con lei è stato subito portato in Questura, dove è stato sottoposto ad un lungo interrogatorio. Al termine del quale sono scattate le manette. L’appartamento nel quale viveva la coppia è stato posto sotto sequestro: è un alloggio in un condominio di via Tasso, nel quartiere di Città Giardino non lontano dal centro storico di Pavia. L’uomo dovrà spiegare per quali ragioni la sua convivente si trovava in quelle condizioni. Molti particolari potrebbero emergere dalle testimonianze dei vicini di casa.
Non c’è stato il tempo di capire chiaramente cosa fosse successo che a meno di ventiquattr’ore dal ricovero dai media giungeva un’ altra notizia ancora più terribile: E’ morta Laura Carla Lodola, la 55enne di Pavia tenuta segregata in casa in estremo stato di denutrizione. Dall’ospedale dove era stata ricoverata confermano che pesasse poco più di 15 chili e hanno fatto sapere di non aver mai visto una cosa del genere. Le cure dei medici non sono bastate per risollevarla. Il suo convivente si trova attualmente in stato di fermo e potrebbe essere accusato di omicidio colposo. La donna era stata ricoverata in ospedale martedì dopo che il convivente, il 60enne Antonio Calandrini, aveva chiamato i soccorsi. I medici, giunti nell’appartamento si erano trovati davanti a una scena agghiacciante: Sembrava una mummia, capelli lunghissimi; la donna era ridotta a uno scheletro, coperta di piaghe da decubito e costretta a letto forse da anni, in condizioni igieniche disastrose e con un’alimentazione pressoché inesistente. Il convivente dopo un lungo interrogatorio è stato arrestato con l’accusa di abbandono di incapace e sequestro di persona. L’uomo ora potrebbe essere accusato di omicidio colposo.
Le testimonianze dei vicini di casa: Nelle ultime settimane le urla dietro quella porta si facevano sempre più frequenti. E’ una vicenda terribile per tutti noi che abitiamo qui». Sono parole di una inquilina del palazzo di via Tasso 96 dove, ieri mattina, è stata soccorsa la donna ridotta ad uno scheletro. Laura Carla Lodola da qualche anno era costretta a stare a letto forse senza cure mediche.. «Sono anni che sentivamo urla tremende – continua il racconto dell’inquilina – spesse volte si udiva un pianto continuo . Ma i litigi e le urla erano continuate a lungo; sentivamo quasi sempre la voce di una donna. Dallo scorso mese di settembre abbiamo iniziato a sentire le voci di due donne ma non ho mai capito chi fosse la seconda”.
Quello che sconvolge in questa storia sono i due aspetti di malvagità profonda che hanno portato al perpetrarsi di questo delitto; il primo aspetto è la cattiveria insita nell’uomo che segregando quella donna, non curandola e lasciandola morire di fame non prova il benché’ minimo sentimento di rimorso e nel commettere l’assassinio prolunga volutamente le sofferenze della sua convivente; il secondo aspetto non meno atroce è il fatto che gli inquilini del palazzo e alcuni vicini di casa si fossero effettivamente resi conto che in quell’appartamento si stesse consumando qualcosa di oscuro, ma pervasi da una sconcertante indifferenza che caratterizza il nostro tempo nessuno ha preso dei concreti provvedimenti per far si che le forze dell’ordine potessero intervie e salvare quella povera donna.
(Matteo 18,1)
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare. Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale viene lo scandalo!
“Ecco, quello che è accaduto ci ha scandalizzato profondamente”.
Dio vi benedica
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