Quando la Grazia riduce il tempo

Il tempo è una di quelle cose che vorremo fermare, perché il ciclo della vita parte dalla nascita e finisce con la morte. Molti di noi vorrebbero andare incontro alla giovinezza ma ogni giorno vediamo sul nostro corpo segni evidenti che questo non è possibile. Da un giorno all’altro ci accorgiamo di numerosi cambiamenti, i capelli che diventano bianchi e diminuiscono, la vista che peggiora, la memoria che rallenta al punto da non farci ricordare anche le cose più semplici e quotidiane, il corpo che si ammala, etc. Tutto questo perché i giorni sono cattivi, nel senso che passano velocemente. C’è una celebre frase del pittore Salvador Dalì che succube della paura di invecchiare disse: “Il tempo è la dimensione delirante e surrealista per eccellenza”.

Ma c’è un altro aspetto che accade nel tempo, forse più difficile da accettare, che oltre a non restituirci più la gioventù, il tempo non ci restituisce nemmeno le opportunità perse. A volte sembra che nella vita non ci sia più tempo per certe cose, perché abbiamo permesso ad errori o al diavolo di rubarci qualcosa. E quindi è possibile che negli anni abbiamo perso delle occasioni, forse lavorative, di studio, sentimentali che ci hanno portato a credere ad una legge non scritta che dice: “che se abbiamo perso delle opportunità siamo destinati al fallimento.” Sapere che il tempo non ci restituirà ciò che abbiamo perso è una cattiva notizia ma la Buona Notizia è che quando tutto sembra perduto tutto è possibile.

Quindi se stai leggendo queste parole e pensi di aver perso delle occasioni, voglio farti sapere che con Gesù non è mai troppo tardi perché Lui è il Signore del tempo.

La religione ti dirà sempre che non c’è più tempo a motivo dei tuoi sbagli.

Nel Vangelo di Giovanni 2, troviamo la storia di una giovane coppia che a causa di una scelta sbagliata (da parte loro o di qualcun altro) dovettero affrontare un grande problema: la mancanza di vino.

“Tre giorni dopo, ci fu una festa nuziale in Cana di Galilea, e c’era la madre di Gesù.  E Gesù pure fu invitato con i suoi discepoli alle nozze. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino».” (Giovanni 2:1-3)

Che sprovveduti, potrebbe dire qualcuno, com’è possibile che il vino sia finito? Gli sposi non sapevano quanti invitanti sarebbero venuti? Non lo avevano pianificato? Non avevano messo da parte abbastanza soldi per questo evento? Dal racconto non possiamo sapere con esattezza il motivo di questo disguido ma qualunque fosse la ragione, questa era una delle cose più imbarazzanti che poteva accadere, perché a quel tempo il vino era un indicatore di benessere e ricchezza. Ma proprio nel bel mezzo di questo bisogno, di questo calcolo fatto male succede l’impensabile.

“C’erano là sei recipienti di pietra, del tipo adoperato per la purificazione dei Giudei, i quali contenevano ciascuno due o tre misure”. (Giovanni 2:6)

Ogni volta che arrivava un ospite, l’acqua di questi recipienti veniva versata sulle loro mani per essere purificate, perché mangiare con le mani non lavate era un atto impuro. Non è un caso che Giovanni ci dia un descrizione precisa sia del numero che del materiale di questi recipienti, avrebbe potuto dire semplicemente “là c’erano dei recipienti adoperato per la purificazione dei Giudei” invece ne specifica numero e materiale, perché?

Nella Bibbia il numero 6 simboleggia l’uomo in molti modi, ad esempio:

  1. Perché è stato creato il sesto giorno. (Genesi 1:31)
  2. Perché è stato chiamato da Dio a lavorare per sei giorni la settimana e riposare il settimo giorno.(Esodo 20:9)
  3. Perché il sesto comandamento vieta l’omicidio dell’uomo. (Esodo 20:13)
  4. Perché l’Anticristo avrà il numero dell’uomo, 666. (Apocalisse 13:18)

Mentre la pietra, in questo contesto, vuole rappresentare la legge perché come ben saprai la legge fu data per mezzo di Mosè al popolo d’Israele su tavole di pietra.

Quindi con questa descrizione, Giovanni vuole dirci che Gesù stava sostituendo simbolicamente la religione ebraica (lo sforzo umano) che è impotente a salvare, con la Grazia del Vangelo che è di gran lunga più eccellente e potente.

Questa coppia aveva commesso un errore che doveva costargli caro, ed in quel momento la religione non poteva salvarli dall’imbarazzo e dalla vergogna, anzi, l’unica funzione che aveva era quella di sottolineare la loro mancanza. Questo è quello che fa la religione: ci mostra le nostre mancanze. Ma proprio dove lo sforzo umano non può far nulla la straordinaria GRAZIA di Dio ci darà sempre speranza e non ci farà mai sentire che troppo tardi perché Gesù è morto anche per fare cose meravigliose nella nostra vita.

La Grazia ti dirà sempre che nonostante i tuoi sbagli sei ancora in tempo.

“Gesù disse loro: «Riempite d’acqua i recipienti». Ed essi li riempirono fino all’orlo. Poi disse loro: «Adesso attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono.  Quando il maestro di tavola ebbe assaggiato l’acqua che era diventata vino , chiamò lo sposo e gli disse…”(Giovanni 2:7-9)

Gesù aveva salvato questa coppia dall’imbarazzo e dalla vergogna. Infatti non solo irrompe nella festa ma pure nella vita di quella coppia, trasformando una mancanza in abbondanza, da sei recipienti d’acqua a sei recipienti di vino. E non un vino qualunque ma nel miglior vino.

“«Ognuno serve prima il vino buono; e quando si è bevuto abbondantemente, il meno buono; tu, invece, hai tenuto il vino buono fino ad ora»”(Giovanni 2:10)

Tutti quanti noi sappiamo che per poter  produrre del buon vino abbiamo bisogno di un fattore fondamentale: del tempo. Perché c’è da piantare la vite nel campo, dopodiché la vite impiega alcuni anni per crescere (secondo Wikipedia 3 anni). Quando da il frutto, l’uva deve essere raccolta, pigiata e conservata per altri anni (dai 5 anni in su) affinché il vino sia “un buon vino”. Ebbene, Gesù ha fatto il vino MIGLIORE  senza passare attraverso quel processo. Ha creato il miglior vino in un solo momento. Ha compresso il tempo, dimostrando di essere il Signore del tempo, perché Cristo è l’eternità venuta nel tempo.

La cosa migliore da fare in mezzo ai problemi.

Questa storia ci insegna che non è tanto importante mettere Gesù al primo posto della nostra vita, questo è ciò che la religione insegna ma che è di gran lunga migliore mettere Gesù in mezzo ai nostri problemi. Questa coppia nel bel mezzo di un grande bisogno aveva deciso di invitare non un ospite qualunque ma l’ospite d’onore, Gesù di Nazaret. Ora chiediamoci, se Gesù aveva compiuto questo miracolo per una coppia di amici quanto più lo farà per noi che siamo diventati il tempio del suo Spirito?

Nella nostra vita è certo che verranno a mancarci delle cose a motivo di scelte sbagliate o perché il nemico ce le ha rubate ma se decideremo di includere Gesù è sicuro che quella mancanza verrà colmata dalla sua straordinaria bontà perché vuole che sappiamo che la Sua provvigione sarà sempre pronta per noi e che non solo ha riscattato la nostra vita dalle tenebre alla luce per mezzo della sua morte ma Lui vuole anche riscattare il nostro tempo ridandoci nel tempo quelle opportunità perse.

“Se il signore non costruisce la casa in vano si affaticano i costruttori, se il signore non protegge la città in vano vegliano le guardie, tardi andate a riposare e presto vi alzate ma mangiate un pane di sudore ma il Signore ne da a quelli che ama mentre essi dormono” (Salmo 127).

 

http://buonenotizie.org )

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