I dettagli sono sempre diversi, ma le storie sono sempre le stesse: un bambino (più spesso una bambina), spesso alle prese con problemi di immagine corporea, autismo o altra malattia mentale, viene persuaso dai coetanei e dagli insegnanti e psicologi che lavorano nella scuola di essere transgender. I genitori vengono minacciati dalle autorità scolastiche o dei servizi sociali se non si prestano ad “affermare” il cambiamento di sesso dei figli. I risultati sono sempre strazianti.
Un esempio recente riportato anche da USA Today è quello di Jay Keck, un padre di Chicago. Il suo incubo è iniziato nell’aprile del 2016, quando la figlia quattordicenne si è convinta di essere maschio, e lo staff della scuola pubblica nel Distretto 86 di Hinsdale ha appoggiato con forza questa illusione.
La adolescente, che in passato non aveva mai mostrato alcuna disforia di genere, è leggermente autistica, un fatto che la scuola ha ignorato quando si è dichiarata transgender, dopo aver iniziato a frequentare un’altra ragazza che professava di essere un “ragazzo” intrappolato in un corpo femminile.
La figlia di Keck ha scelto un nome maschile e il personale della scuola – che aveva piena conoscenza dei suoi problemi mentali – ha cominciato a usare quel nome senza dirlo né a Keck né a sua moglie.
Quando i genitori hanno protestato la scuola ha risposto che stavano seguendo la legge. In realtà si trattava di una direttiva amministrativa del 2016 , dei tempi di Obama, che dice che le scuole devono “affermare” gli studenti transgender. Queste linee guida che sono state cassate da un giudice nello stesso anno e revocate dall’amministrazione Trump nel 2017.
La figlia di Keck è stata persino incoraggiata a scappare di casa, dagli operatori scolastici.
In 18 Stati e nel Distretto di Columbia, vige il divieto di “terapie riparative”, che impediscono agli psicologi di mettere in discussione l’identità di genere proclmata da un bambino. Anche lo psicologo della scuola della figlia di Keck si è adeguato. In alcuni distretti scolastici le scuole sono invitate a denunciare i genitori se non sono d’accordo con la transizione del figlio.
Quindi, i genitori e gli psicologi hanno paura di parlare, e di essere attaccati dalle associazioni Lgbt. Di conseguenza, i bambini e gli adolescenti confusi vengono abbandonati a loro stessi e spesso finiscono con l’essere sottoposti alla chirurgia plastica (mastectomie e orchiectomie) i cui risyltati sono irreversibili.
Oggi la figlia di Keck ha 18 anni e può rivolgersi a una qualsiasi delle cliniche di Planned Parenthood che senza un’approfondita valutazione della sua salute mentale può indirizzarla verso la mutilazione irreversibile dei suoi genitali.
L’ideologia transgender sta distruggendo i bambini.
Jonathon Van Maren
(traduzione con adattamenti a cura della Redazione, non rivista dall’Autore)
Fonte: LifeSiteNews | notizieprovita.it
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