Significato del termine populismo: atteggiamento lusinghevole volto ad assecondare le aspettative del popolo, indipendentemente da ogni valutazione del loro contenuto, della loro opportunità.
Giovanni 6:67-69 | Perciò Gesù disse ai dodici: «Non volete andarvene anche voi?» Simon Pietro gli rispose: «Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna; e noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Il Dio del cristianesimo è visto da due angolazioni considerate contrapposte: il Dio del Sinai, inflessibile, duro, senza misericordia e il Gesù del sermone sul monte tutto pace e amore.
Per chi conosce il cristianesimo biblico, non solo teoricamente ma anche per esperienza, sa benissimo che non è così, il Dio del Sinai è lo stesso Dio del discorso della montagna ed è lo stesso Dio che si offre sul Golgota per riparare lo “strappo” del peccato.
Gesù, Dio incarnato, sfugge alle nostre classificazioni e semplificazioni, non possiamo appropriarcene a nostro piacimento e ricostruire la Sua personalità come più ci piace.
Le parole riportate più sopra sono l’epilogo di un episodio dove Gesù sfama delle persone che lo seguono, quando il discorso cambia e diventa “spirituale” (Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, e io in lui. Come il Padre vivente mi ha mandato e io vivo a motivo del Padre, così chi mi mangia vivrà anch’egli a motivo di me.) la “folla” lo abbandona, Gesù non è il populista che asseconda i desideri del popolo ma è qualcuno che richiede un coinvolgimento maturo e personale nella privacy e nelle responsabilità degli individui.
Dio e Gesù, presi nella loro realtà, sono persone scomode per l’uomo comune e quando non corrispondono più alle aspettative le si lasciano.
La “scomodità” di Cristo sta nel fatto di non essere mai stato “populista”, presenta la verità anche quando è spiacevole, non ha mai cavalcato i bisogni più o meno reali della gente per arrivare ai suoi obbiettivi (Domenica delle palme), non ha mai promesso cose che sapeva di non poter mantenere, questo dovrebbe anche essere il nostro atteggiamento nel presentare il Vangelo e il nostro rifiuto di ogni tipo di populismo opportunista.
Qual è il nostro atteggiamento quando Dio non è più un paravento dietro al quale nascondere tutte le nostre egoistiche voglie, quando ci affronta come affrontò Giacobbe allo Iabboc e l’incontro diventa una lotta tra la nostra volontà e la Sua (Genesi 32:24-32), che la nostra risposta possa essere quella di Giacobbe: E l’uomo disse: «Lasciami andare, perché spunta l’alba». E Giacobbe: «Non ti lascerò andare prima che tu mi abbia benedetto!» e quella di Pietro «Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna; e noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
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