QUELLO CHE CREDE LA CHIESA CATTOLICA
Nel calendario liturgico cattolico la Domenica delle palme è celebrata la domenica precedente alla festività della Pasqua. Con essa ha inizio la settimana santa ma non termina la quaresima, che finirà solo con la celebrazione dell’ora nona del giovedì santo, giorno in cui, con la celebrazione vespertina (cioè la messa che si recita il giorno prima) si darà inizio al sacro triduo pasquale.
Nella forma ordinaria del rito romano essa è detta anche domenica De Passione Domini (della passione del Signore). Nella forma straordinaria la domenica di Passione si celebra una settimana prima, perciò la Domenica delle palme è detta anche “seconda domenica di passione”.
In questo giorno la Chiesa ricorda il trionfale ingresso di Gesù a Gerusalemme in sella ad un asino, osannato dalla folla che lo salutava agitando rami di palma (Gv 12:12-15). La folla, radunata dalle voci dell’arrivo di Gesù, stese a terra i mantelli, mentre altri tagliavano rami dagli alberi intorno, e agitandoli festosamente gli rendevano onore.
ESAME BIBLICO
“Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento” (Matteo 5:17).
Gesù fu la legge perfetta in carne; nessun uomo fu perfetto e mai lo potrà essere, come lo è stato il nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, nel tempo della Sua vita terrena. Quindi la “legge” anche dopo l’ascensione di Gesù al cielo rimase intatta. I dieci comandamenti sono e rimangono quelli, non sono stati aboliti. Ma molte cose con la venuta del Cristo sono state portate a compimento, cioè avevano un inizio (dalla bocca dei profeti) e una fine in Cristo. Per cui voler continuare a ripetere segni, feste, avvenimenti, etc. è solo un non aver capito la realtà delle cose spirituali e della venuta del Figlio di Dio. Tra le feste prestabilite come la festa delle Capanne, la festa degli Azzimi e la festa di Pentecoste c’era quella che stiamo esaminando cioè, la festa della Pasqua. La Pasqua era la festa che prefigurava la persona di Gesù. Dio ordina a Mosè e al Suo popolo, la notte prima dell’esodo di Israele verso la terra promessa, che un agnello tenero fosse immolato e il suo sangue poi sparso sugli architravi della porta (Esodo 13). In questo modo l’angelo della morte, quando quella notte passava, dove vedeva il sangue andava oltre. Ma era sempre un sangue provvisorio, sangue che serviva a “coprire” ma non a “togliere” il peccato, in quando nessun sangue d’animale o d’uomo può togliere il peccato dell’umanità. Per cui la festa di Pasqua veniva celebrata fino a che si adempirono i giorni della venuta del Figlio di Dio. Quindi Gesù si fece, per Sua scelta e per volontà del Padre, Agnello definitivo, per cancellare ogni macchia e da farci comparire davanti al Padre Suo e Padre nostro puri e immacolati, come se non avessimo mai peccato
Gesù si fece inchiodare alla croce e si immolò per i peccati di tutti quelli che per fede vanno a Lui, quindi , da quel momento cessarono tutte le festività aderenti all’evento, in quanto il Vero Agnello Dio Cristo Gesù, diede Se Stesso e versò sangue prezioso per una umanità decaduta dal peccato di Adamo: “…Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: “Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!” (Giovanni 1:29).
La domenica delle palme non è considerata nemmeno una festa, quel giorno Gesù fece il Suo ingresso trionfale a Gerusalemme tra gente che a lì a pochi giorni lo barattò per un criminale, Barabba. Se vuoi festeggiare una festa, celebra la venuta di Gesù trionfale nel tuo cuore, quella si che è una festa: “Vi dico che, allo stesso modo, ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si ravvede che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento” (Luca 15:7).
Dio ci benedica Ferrentino Francesco La Manna | Notiziecristiane.com
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