Proprio nella mia memoria sono impressi pochissimi ricordi di quando ero piccolissimo e fra questi il ricordo più indelebile è il pulpito del pastore della mia comunità di origine che sera per sera saliva i suoi tre gradini per predicare, dall’altro lato mentre mio padre suonava la fisarmonica o l’organo, io ero già indaffarato negli altri tre gradini dello stesso pulpito, ma lateralmente intento a disporre le mie macchinine e giocare.
Quindi grazie a Dio già cominciando dalla mia tenera età calcavo un pulpito, ma tempo passò e da li ha poco il pulpito dopo esattamente 12 anni prese un altro significato: cioè quello di offrire i primi canti come giovani della chiesa. Da li in poi è stato un crescendo di esperienze e di maturità, non era più lo stesso, ora il pulpito cominciava ad avere la Sua serietà per me soprattutto quando mi mettevo davanti per portare un popolo con la lode o con la predicazione dinanzi a Dio….mi riecheggiano ancora le parole di mio nonno che da poco è andato col Signore: Eliseo ricordati sempre che servire il Signore è una cosa seria.
E proprio perché seria cerco di tenermi quanto più possibile lontano da un pulpito, ma, molto spesso, più mi tengo lontano più il Signore mi fa salire quei tre gradini di “condanna”, si fratelli abbiamo davvero la cognizione di cosa significa salire su un pulpito? Personalmente credo che sia non solo una enorme responsabilità verso Dio e il popolo che ci ascolta, ma proprio perché siamo nel bel mezzo di una battaglia proprio quei tre gradini ci fanno salire un pò più in alto e ci fa essere proprio dei bersagli per il nemico, nel corso degli anni purtroppo ho conosciuto pulpiti fuori posto, proprio gente che non avevano dato ascolto fino in fondo alla voce di Dio e dopo diverse prove e difficoltà sono crollati giù e purtroppo in alcuni casi sono tornati peggio di prima, in altri casi ho visto anche pulpiti occupati da altri ministeri che non erano stati designati in quel compito… fratelli l’apostolo Pietro ci indica che essendo “tutti” membra del Corpo di Cristo che ognuno si attenga al proprio compito, difatti l’apostolo Paolo dice: che Dio ha dato alcuni come Profeti ed altri come Dottori, altri come Pastori ed altri come Evangelisti ed altri ancora come Apostoli… perché? Per il perfetto adunamento dei Santi.
Fratelli prima di dire una cosa o di fare una cosa, torniamo a fare quello che si faceva una volta: preghiamo in attesa della Volontà di Dio, aspettiamo che sia Lui ad indirizzare i nostri passi non per adempiere ai nostri desideri ma bensì chiamati da Dio adempiano appieno la Sua volontà per non incorrere in brutte e strane esperienze, proprio come Re Davide che decise di far trasportare l’arca di Dio in pompa magna con un carro nuovo trainato da buoi, mentre la volontà di Dio era che solo ai leviti fosse concesso l’onore di trasportare l’arca. All’inizio, apparentemente, andò tutto bene, il popolo addirittura lodava Dio ma purtroppo una buca, una semplice e misera buca, rovinò “la festa” a re Davide, il carro presa la buca barcollò con l’arca che stava per cadere. Un servo per salvare l’arca cercò di riprenderla, toccò l’arca e morì all’istante.
Fratelli e sorelle io sono il primo ad invitarvi a servire il Signore perchè è la cosa più bella, ma proprio perché è una cosa estremamente seria e di gran responsabilità. Attendiamo come i discepoli nell’alto solaio l’unzione di Dio e la Sua guida perché ognuno prenda il suo proprio posto nel corpo di Cristo per adempiere davvero la Sua Volontà che è l’unica che non ci farà mai esser “Pulpiti fuori posto”. A Dio sia la Gloria in Eterno Amen!
Fratello Di Mattia Eliseo | Notiziecristiane.com – Accademia Jeshua Europa
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