«Da oggi, 27 Giugno, presso il Comune di Rapallo potrà essere firmata una proposta di legge di iniziativa popolare, dal nome “Un cuore che batte”, per integrare uno degli articoli della Legge 194 del 1978», l’annuncio di Gianrenato De Gaetani, Referente del Circolo Territoriale del Tigullio di Pro Vita & Famiglia Onlus.
Nel dettaglio la proposta vuole introdurre il comma 1-bis all’articolo 14 della Legge, contenente “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”. La proposta vuole aggiungere che: “Il medico che effettua la visita che precede l’interruzione volontaria di gravidanza” ai sensi della legge, “è obbligato a far vedere, tramite esami strumentali, alla donna intenzionata ad abortire, il nascituro che porta nel grembo e a farle ascoltare il battito cardiaco dello stesso”.
Poiché il bimbo nel grembo materno non ha voce, potrà evidenziare la sua presenza alla mamma con il battito del proprio cuoricino. Non solo è una proposta a difesa del più debole, ma anche una opportunità della Donna di, consapevolmente, valutare anche ai sensi delle scelte di cui all’art 5 della L. 194/78, la possibilità di opzioni differenti dall’aborto, che, comunque resta autorizzato e consentito come da Legge
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