Propaganda Lgbt all’asilo nido, con il patrocinio del Comune. Il caso di Bologna

A Bologna domani, 31 maggio, andrà in scena un evento di puro indottrinamento Lgbt presso l’asilo nido Zaccherini Alvisi del Comune. Un’iniziativa di propaganda a favore di chi sostiene il diritto di pretendere un figlio da parte di due mamme e due papà e protagonista a sarà l’associazione Famiglie Arcobaleno.

Il progetto in questione si intitola “Un mondo di famiglie: incontro con due mamme e due papà per conoscere le famiglie arcobaleno” e si terrà, appunto, domani pomeriggio, sulla scia della Giornata Internazionale contro l’Omotransfobia dello scorso 17 maggio.

L’evento gode del patrocinio del Comune e vedrà presente la presidente di Quartiere del PD, Adriana Locascio. «È grave che le istituzioni pubbliche portino avanti una propaganda che nei fatti mette in discussione il diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà. Un conto è quando manca una delle due figure o entrambe per ragioni storiche e fattuali, una situazione a cui lo Stato cerca di porre rimedio, difendendo il diritto del bambino ad avere una mamma e un papà, un conto è infliggere volontariamente questa mancanza al bambino fin dall’inizio, come con l’utero in affitto. I bambini non sono oggetti di un diritto da pretendere, con cui soddisfare i desideri di genitorialità, sono dei soggetti di diritto e hanno dei diritti fondamentali che devono prevalere sugli interessi degli adulti» ha commentato Francesco Perboni, referente provinciale di Pro Vita & Famiglia onlus.

«Il Comune – prosegue Perboni – deve revocare il patrocinio, la disponibilità della sede pubblica e la presenza dei suoi rappresentanti. Non c’è altra strada. Altrimenti la decisione sarà quella di sacrificare i diritti dei bambini in favore delle pretese degli adulti».

A commentare, con indignazione, la vicenda e denunciandone i risvolti ideologici anche Matteo Di Benetto, capogruppo della Lega in Consiglio Comunale a Bologna. «Non stupisce – afferma – la scelta della sinistra di abbracciare e promuovere queste occasioni di propaganda. È ormai chiaro che considerano i bambini come oggetti di cui disporre, non come i soggetti più fragili da tutelare, preservare e proteggere. Perché negare a un bambino il diritto di crescere con una mamma e un papà? È una domanda che dovrebbe far riflettere molti di coloro che ancora oggi, a Bologna, si ostinano a sostenere questa sinistra ideologica e antiumana. È ora di cambiare passo: i finanziamenti, così come le convenzioni e gli spazi concessi di continuo alle associazioni LGBT devono finire. È l’ora che chi afferma di voler tutelare i bambini prenda atto delle scelte della maggioranza che governa Bologna e la smetta di sostenerla».

https://www.provitaefamiglia.it/blog/propaganda-lgbt-allasilo-nido-con-il-patrocinio-del-comune-il-caso-di-bologna


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