Prima che io soffra

web-2004-passion-of-the-christ-7Luca 22:15 Ed egli disse loro: Ho grandemente desiderato di mangiar questa pasqua con voi, prima ch’io soffra;

Gesù era molto ben consapevole di quello che gli aspettava, di quello che da lì a poco sarebbe successo.

Ci sarebbero stati degli sconvolgimenti incredibili nella sua vita.

Alcuni fondamenti che fino ad allora avevano caratterizzato il vissuto di Gesù, da lì a poco sarebbero crollati.

Da quel momento in poi sarebbero successe diverse cose molto tristi, alcune di queste sono:

  • Gesù si sarebbe ritrovato SOLO nel giardino del Getsemani a pregare, non troverà il conforto di nessuno se non di un angelo che verrà dal cielo per confortarlo e dargli forza
  • I suoi discepoli si sarebbero addormentati, invece di vegliare e pregare
  • Giuda, uno dei dodici lo tradirà per sete di denaro
  • Pietro, lo rinnegherà per tre volte dichiarando di non conoscerLo
  • La folla che lo aveva accolto avrebbe gridato contro di lui
  • Sarebbe stato malmenato, sputato, schiaffeggiato, trafitto da una lancia
  • Sarebbe stato condannato ingiustamente
  • Presso la croce sarebbero state con lui solo alcune donne e Giovanni
  • Avrebbe sentito l’abbandono del Padre

Da quel momento in poi la vita di Gesù sarebbe stata caratterizzata da grande sofferenza.

Prima di questi grandi momenti di sofferenza ed abbandono lui desidera GRANDEMENTE mangiare la pasqua con loro.

Desidera grandemente celebrare questa festa insieme ai suoi discepoli, un qualcosa di intimo. Desiderava avere con i discepoli un momento di profonda ed intima comunione.

Sicuramente lui, in vista della sofferenza che da lì a breve avrebbe toccato la sua vita, desiderava avere comunione con i suoi.

Quei momenti di comunione sarebbero stati utili per lui ma FONDAMENTALI per i suoi discepoli.

Giovanni 13:1 Or prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta per lui l’ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.

Prima della festa di Pasqua, Gesù è pervaso della consapevolezza di quello che stava per accadergli.

Riguardo a sé stesso, Gesù sapeva quale sarebbe stato il suo futuro, sarebbe passato da questo mondo al Padre. Finalmente sarebbe tornato nella Gloria, e si sarebbe seduto alla destra del trono di Dio.

In questo passaggio però, lui avverte il distacco che ci sarebbe stato tra lui e i suoi discepoli. Rispetto al distacco, sapeva che lui sarebbe andato dal Padre, ma sapeva che i suoi sarebbero stati dispersi come pecore che non hanno più il loro pastore.

Perciò sente il bisogno, prima che avvengano tutte queste cose, di stare con loro. Durante quella cena, Gesù avrebbe fatto e detto cose che sarebbero servite in futuro ai suoi discepoli per ritrovare il loro pastore.

Il vangelo di Luca racconta di due discepoli che erano sulla via di Emmaus, erano soli, depressi e tristi a causa del loro pastore che era morto in croce. Gesù l’incontra sulla via comincia a parlare con loro spiegando le scritture e poi va a casa loro, e succede questo:

Luca 24: 30 Quando fu a tavola con loro prese il pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede loro. 31 Allora i loro occhi furono aperti e lo riconobbero; ma egli scomparve alla loro vista. 32 Ed essi dissero l’uno all’altro: «Non sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi mentr’egli ci parlava per la via e ci spiegava le Scritture?» 33 E, alzatisi in quello stesso momento, tornarono a Gerusalemme e trovarono riuniti gli undici e quelli che erano con loro,34 i quali dicevano: «Il Signore è veramente risorto ed è apparso a Simone». 35 Essi pure raccontarono le cose avvenute loro per la via, e come era stato da loro riconosciuto nello spezzare il pane.

I discepoli lo riconobbero, perché riconobbero quei momenti di comunione vissuti con Gesù.

Lo riconobbero da come spezzò il pane. Ritrovarono in quel gesto il loro pastore e i loro occhi si aprirono e in quell’istante Gesù scomparve dalla loro vista, non c’era più bisogno della sua presenza, ora sapevano e realizzavano che il loro pastore era vivo.

Gesù sapeva che quei momenti di intimità sarebbero stati ricordati dai discepoli, e che nel bel mezzo delle difficoltà, dello scoraggiamento e del dubbio, ciò li avrebbe ricondotti a lui.

  • I discepoli subito dopo il giorno di Pentecoste:

Atti 2:42 Ed erano perseveranti nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere.

  • L’apostolo Paolo dirà:

1 Corinzi 10:16 Il calice della benedizione, che noi benediciamo, non è forse la comunione con il sangue di Cristo? Il pane che noi rompiamo, non è forse la comunione con il corpo di Cristo?

Quel momento solenne della cena con Gesù era una profonda espressione di comunione ed intimità con lui.

Tutto quello che Gesù faceva era in preparazione per quello che da lì a breve i discepoli avrebbero vissuto, leggiamo insieme le parole di Gesù contenute nel Vangelo di Giovanni:

Giovanni 14:15 «Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16 e io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre, 17 lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi.18 Non vi lascerò orfani; tornerò da voi. 19 Ancora un po’, e il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20 In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me e io in voi. 21 Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui».
22 Giuda (non l’Iscariota) gli domandò: «Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo?»23 Gesù gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui. 24 Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi udite non è mia, ma è del Padre che mi ha mandato.
25 Vi ho detto queste cose, stando ancora con voi;26 ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto.
27 Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti.
28 Avete udito che vi ho detto: “Io me ne vado, e torno da voi”; se voi mi amaste, vi rallegrereste che io vada al Padre, perché il Padre è maggiore di me.29 Ora ve l’ho detto prima che avvenga, affinché, quando sarà avvenuto, crediate. 30 Io non parlerò più con voi per molto, perché viene il principe di questo mondo. Egli non può nulla contro di me; 31 ma così avviene affinché il mondo conosca che amo il Padre e opero come il Padre mi ha ordinato. Alzatevi, andiamo via di qui.

Sono meravigliose le parole di Gesù. Vedete quale rassicurazione cerca di dare ai suoi:

  • Pregherò il Padre e ci darà un altro Consolatore (avrete bisogno di essere consolati)
  • Perché stia con voi sempre (vi sentirete soli)
  • Abiterà dentro di voi (riempirà il vuoto che si creerà)
  • Non vi lascerò orfani, tornerò da voi (il distacco non sarà per sempre)
  • Voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete (promessa di vita eterna)
  • In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me e io in voi (saremo una sola cosa per sempre)
  • Chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui (la promessa della sua manifestazione)
  • Vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto (la promessa che lo Spirito Santo ci ricorderà le parole di Gesù e ci insegnerà ogni cosa)
  • Vi lascio pace; vi do la mia pace (lascia la sua pace)
  • Perché viene il principe di questo mondo. Egli non può nulla contro di me; (Lui ha già vinto, il principe di questo mondo non può nulla contro di lui)
  • Ma così avviene affinché il mondo conosca che amo il Padre e opero come il Padre mi ha ordinato (affinché il mondo riconosca che Gesù è il Signore)

Impegniamoci a ricercare tempi di intimità e comunione con il nostro Signore, questi ci aiuteranno nel momento in cui ci sentiremo senza “pastore”.

Francesco Caldaralo | Notiziecristiane.com

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