PRATO – Prato punta alla salute dei suoi abitanti anche nella dimensione spirituale e morale e favorisce, nel nuovo ospedale Santo Stefano, non solo la libertà di culto ma anche la possibilità di relazionarsi con un rappresentante della propria fede o convinzione.
È quanto regolamenta il protocollo “Ospedale plurale”, siglato questa mattina da Provincia di Prato, Asl 4 e i rappresentanti delle maggiori comunità e professioni presenti a Prato. Una firma che ha visto in primo piano l’assessore al Sociale della Provincia Loredana Ferrara, il direttore staff direzionale della Asl 4 Claudio Sarti e i rappresentanti delle diverse religioni e delle filosofie di vita, fra queste anche l’unione degli atei e agnositici razionalisti. Sebbene non firmataria del protocollo è partner del progetto anche l’associazione Centro per i diritti del malato onlus – Cittadinanza attiva, presente questa mattina con il presidente Fabio Baldi.
«Si tratta di un progetto che arriva per primo in Toscana e, per le notizie che abbiamo, anche in Italia – ha ricordato Ferrara – Il protocollo garantisce uno spazio alla diversità per la cura dello spirito e consente di vivere secondo il proprio credo i momenti più importanti della vita del paziente ricoverato, siano essi di dolore o di gioia».
«L’accordo siglato questa mattina è la tappa di un percorso più ampio che porterà il prossimo 26 settembre all’inaugurazione ufficiale dello spazio multi culto e che proseguirà il 4 dicembre con un convegno nazionale sull’esperienza pratese – ha sottolineato Sarti – L’intesa raggiunta punta non solo a migliorare un servizio, ma presta continuità al cammino d’integrazione sociale».
Massiccia è stata l’adesione all’iniziativa da parte delle diverse comunità che, evidentemente, hanno trovato risposta a un’esigenza particolarmente sentita. Al momento l’ospedale è già dotato di una sala al primo piano, davanti alla cappella, che può essere utilizzata come luogo di raccoglimento, meditazione e preghiera a prescindere dall’appartenenza a qualsiasi fede. L’inaugurazione ufficiale, come detto, ci sarà il prossimo 26 settembre e coinciderà con il primo anno di vita del nuovo ospedale. L’allestimento dello spazio è volutamente privo di qualunque segno di riconoscimento religioso, è un luogo per lo spirito dove si possono consultare anche i maggiori testi delle diverse confessioni, sul pavimento è invece disegnata una rosa dei venti con l’indicazione dei punti cardinali.
Oltre a questo primo passo l’Asl, insieme alla Provincia e le comunità, ha stilato il documento siglato stamani che regolamenta l’assistenza morale e religiosa in corsia, in particolare garantendo l’accesso nei reparti di un ministro di culto per ogni diversa confessione. […]L’Asl si è impegnata anche a realizzare appositi corsi di formazione per gli operatori sanitari in modo da garantire adeguata assistenza, secondo le diverse usanze, in particolari momenti della vita dei pazienti, per esempio alla nascita, o legate a esigenze di alimentazione.
Insieme a Provincia di Prato e Asl 4 i firmatari del documento sono: associazione Chiesa di Cristo in Prato, associazione Chiesa Evangelica Cinese, associazione Pakistana Comunità in Prato Onlus, Chiesa Apostolica in Italia, Chiesa Cristiana Victoria, Chiesa Adi Mez (Assemblea di Dio in Italia Missione Evangelica Zigana), Chiesa Cristiana Evangelica delle Assemblee di Dio in Italia, Chiesa di Cristo, Chiesa di Dio Pentecostale Movimento Internazionale, Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, Chiesa Parola della Grazia, Christian Apostolic Church of God, comunità Bahai, Comunità Ebraica, Eglise Baptiste du plein evangile, Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai e Unione degli atei e degli agnositici razionalisti (UAAR). Ma il protocollo è un progetto in divenire aperto a tutte le realtà che vogliano farne parte, è quindi possibile che in futuro il numero dei sottoscrittori possa aumentare ulteriormente.
di: FT
da: Provinciadiprato.it
data: 26/6/2014
(nella foto: Prato, il nuovo Ospedale 16Santo Stefano)
Tratto da: http://www.evangelici.net/
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