Son trascorsi soltanto 5 anni da quando le “nozze” gay sono state legalizzate in Portogallo. Ed ora ecco giungere il via libera del Parlamento anche a quattro dispositivi di legge, che di fatto autorizzano anche le adozioni per le coppie dello stesso sesso, nonché la fecondazione assistita per quelle lesbiche. Tra gli applausi, gli entusiasmi e le coreografie delle associazioni gay, sistematesi tanto nell’aula istituzionale, sulle tribune, quanto all’esterno, davanti all’edificio. Sono stati votati dalle Sinistre compatte, divenute maggioranza alla Camera dopo le elezioni dello scorso 4 ottobre: del resto, lo avevano promesso durante la campagna elettorale, era un punto del loro programma. Ed hanno mantenuto gli impegni.
Con una fretta quanto meno sospetta, il Partito socialista, il Partito comunista, i Verdi, il Partito animalista ed il Blocco di Sinistra (gemellato in Europa con lo spagnoloPodemos e col greco Syriza) nel giro di un solo mese e mezzo dalla riconquista del potere, han voluto andare subito al voto sulle adozioni omosessuali, definendole una questione di «giustizia», pur a fronte delle tante urgenze dettate dalla situazione nazionale ed internazionale.
Non è purtroppo mancato l’appoggio di 19 deputati “disobbedienti” del Psd, il Partito Socialdemocratico, orbitante nel Centrodestra. Che, fatte salve queste eccezioni, ha però votato in massa contro, cercando di spostare il dibattito in aula sul maggior interesse dei bambini, anziché su quelli degli omosessuali, senza riuscirvi. Finché era in maggioranza alla Camera, nella scorsa legislatura, era sempre riuscito a respingere i reiterati attacchi delle Sinistre su questo tema, attacchi che proseguono da anni, incessanti: l’ultima volta risale soltanto a dieci mesi fa, a gennaio. Ma già nel 2013, contro ogni pronostico, la Sinistra riuscì a far passare in prima votazione in Parlamento una legge, che riconosceva il “diritto” alla «co-adozione», più nota come «stepchild adoption», per gli omosessuali: in base ad essa, un membro della coppia omosessuale poteva adottare un figlio, posto sotto la tutela legale del partner. Ma poi le forze conservatrici riuscirono a respingere il provvedimento e ad impedire che entrasse in vigore.
Il fatto che il Portogallo sia un Paese a stragrande maggioranza cattolica, non gli ha garantito evidentemente i necessari anticorpi. Intendiamoci, sulla carta non tutto è perduto: prima della promulgazione, questa normativa deve essere approvata dal Capo dello Stato, Aníbal Cavaco Silva, considerato un «conservatore». Lui stesso, del resto, si proclama un «cattolico praticante» e per questo si oppose per mesi al varo della legge sulle unioni omosessuali. Alla fine tuttavia la firmò, promulgandola. Riuscirà a resistere, almeno questa volta? (fonte: Osservatorio Gender)
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