Da qualche giorno sono terminati i lavori a Catania della quinta Conferenza Missionaria di Porte Aperte, dal titolo “Ferite da fasciare”. Anche quest’anno la redazione di notiziecristiane.com non poteva non mancare, e a fine lavori il direttore della nostra testata, Antonella Folgheretti, ha intervistato il Responsabile Sicilia di Porte Aperte per fare il punto della situazione; poiché lo scopo che ci accomuna è di suonare la tromba e diffondere la realtà della Chiesa perseguitata.
I cristiani attualmente sono il gruppo religioso maggiormente perseguitato al mondo. A causa della loro fede in Cristo, più di 100 milioni di credenti subiscono discriminazioni, persecuzioni o atti di violenza da parte di adepti di altre religioni o da parte di regimi totalitari. I cristiani sono trattati spesso come cittadini di secondo rango, ai quali vengono negati persino i diritti umani più elementari.
La persecuzione si manifesta attraverso offese, minacce, vessazioni, attacchi fisici, violenze di ogni tipo, incarceramenti immotivati, nei confronti di (in questo caso specifico) cristiani o comunità (chiese) con lo scopo di impedire la propagazione della loro fede e di estirparla perché ritenuta un’offesa al pensiero, alle tradizioni o alla religione dominante. Secondo questa definizione dunque, la persecuzione non è un evento casuale, ma organizzato volontariamente. Sempre maggiore attenzione negli ultimi tempi è stata riservata ai gravissimi fenomeni persecutori contro i cristiani da parte dei media nazionali e internazionali. La persecuzione dei cristiani è entrata oggi a far parte dell’agenda di molte entità politiche nazionali e internazionali. Ciò che da decenni Open Doors International – Porte Aperte denuncia è oggi considerata una piaga e una preoccupante deriva dei diritti umani più elementari.
Ecco la sintesi di Open Doors dei cambiamenti avvenuti nella WORLD WATCH LIST 2014 rispetto a quella dell’anno precedente:
- La Corea del Nordè al °1 posto per il 12° anno consecutivo. Si stima che tra 50.000 e 70.000 cristiani soffrano negli orribili campi di prigionia nordcoreani. Coloro che vengono trovati in possesso di una Bibbia affrontano lunghe detenzioni o addirittura la morte.
- Nella top 10 della lista oltre alla Corea del Nord troviamo Somalia, Siria, Iraq, Afghanistan, Arabia Saudita, Maldive, Pakistan, Iran e Yemen: 9 di queste 10 nazioni sono a maggioranza islamica. L’estremismo islamico è il motore della persecuzione in 36 dei 50 stati della WWList. Tutto ciò riflette un’intensificazione del trend che negli ultimi 15 anni ha reso l’estremismo islamico la fonte principale di persecuzione dei cristiani.
- In ben 34 nazioni la persecuzione è aumentatarispetto all’anno precedente (64%). In 5 nazioni la persecuzione è diminuita, ossia la situazione per i cristiani è migliorata (10%). Nel resto delle nazioni la situazione è rimasta più o meno la stessa (26%).
- Per la prima volta una nazione sub-sahariana, la Somalia, raggiunge la seconda posizione. Sempre in Africa, il Sudan è all’11°. I paesi africani assumono un ruolo determinante nella WWList. La Repubblica Centrafricanaè la nuova new entry, direttamente al 16° posto: violenze orribili sono state dirette contro i cristiani dai ribelli Seleka nel periodo preso in esame.
- Per la prima volta la Siria(dall’11° alla 3°) e il Pakistan(dalla 14° all’8°) entrano nella top 10. La terribile guerra civile in atto in Siria è un’ovvia ragione di questa scalata. Il Pakistan invece diventa sempre più per i cristiani un posto dove è difficile vivere. Gli islamici più radicali hanno ampio margine di manovra e spesso commettono crimini e discriminazioni contro i cristiani rimanendo impuniti: il governo non sembra in grado di garantire la sicurezza della minoranza cristiana.
- La violenza contro i cristiani è stata più visibile nei cosiddetti paesi “in crisi” o in via di dissoluzione. Basti pensare a stati come Somalia, Siria, Iraq, Afghanistan, Pakistan, Yemen e Repubblica Centrafricana, per capire di cosa si tratta, senza dimenticare Libia e Nigeria.
Per maggiori info puoi anche scrivere a info@porteaperteitalia.org oppure telefonare allo 0456631224
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