Ponte Morandi, Genova: uniti nella preghiera

Molti i messaggi di cordoglio e vicinanza indirizzati ai fratelli e alle sorelle di Genova.

Come riporta il sito della Chiesa valdese per primo, poche ore dopo la tragedia, è arrivato il tweet e il post su Facebook della chiesa valdese di Sampierdarena«Siamo vicini – non solo fisicamente, ma con le nostre preghiere – a tutte le persone coinvolte nel tragico crollo del ponte Morandi sul Polcevera. Preghiamo per le famiglie, i cari, i soccorritori che stanno facendo di tutto per alleviare la situazione». Il testo è stato seguito da quello del moderatore della Tavola Valdese, Eugenio Bernardini«Con le nostre chiese e comunità di Genova (Via Assarotti, Sampierdarena e Sestri Ponente) e dintorni (Savona, La Spezia) ci stringiamo ai familiari e ai cari delle vittime del crollo del ponte Morandi. Un pensiero e una preghiera, vi siamo vicini».

«Ci uniamo al cordoglio per le vittime del crollo del ponte Morandi a Genova ed esprimiamo la nostra vicinanza ai familiari e alle comunità colpite, ai soccorritori e ai medici ancora impegnati nei soccorsi» ha dichiarato il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) pastore Luca Maria Negro, a seguito del crollo del viadotto autostradale sul torrente Polcevera del 14 agosto che ha provocato 38 morti, decine di feriti e centinaia di persone evacuate.

Immediatamente dopo è arrivato il messaggio di condoglianze del Consiglio ecumenico delle chiese – (di cui fanno parte, a livello mondiale, ortodossi e protestanti, e in Italia la Federazione delle chiese evangelichel’Unione delle chiese evangeliche battiste e le chiese metodiste e valdesi) con le parole di Isabel Apawo Phiri, per conto del segretario generale del Cec«Siamo rattristati dalle immagini di questo tragico incidente e preghiamo per i soccorritori ancora al lavoro per salvare delle vite. Per tutte le famiglie e gli amici che hanno perso i loro cari, vi assicuriamo che siete nelle nostre preghiere in questo tempo di cordoglio». A questo messaggio si è aggiunto quello della Chiesa evangelica grecacon le parole del suo moderatore, Meletios B. Meletiadis, che nell’assicurare la preghiera, sua personale e della sua comunità, ha aggiunto: «Il Padre della compassione e il Dio di ogni consolazione (II Corinzi 1,3-5) confortino l’Italia in questi giorni. Possa egli visitare quei membri delle famiglie che hanno perso i loro cari in questo tragico evento e far brillare la Sua luce di pace sul caos in cui sono stati così improvvisamente immersi. Possa Egli sanare le ferite, sia fisiche sia psicologiche, dei feriti e ricoverati in ospedale. Possa Egli provvedere a tutti voi con l’abbondanza della Sua grazia per affrontare la presenza di questa dolorosa ‘spina’ nel corpo della vostra nazione (II Corinzi 12,9). E possa Egli darvi la grazia di essere una chiesa che porti la sua presenza confortante nel mezzo di questa dolorosa esperienza per il vostro popolo». 

A seguire la Conferenza delle Chiese europee che ha fatto pervenire il suo cordoglio tramite le parole del segretario generale Heikki Huttunen«Piangiamo con la Liguria e l’Italia tutta la perdita di molte famiglie e dei loro cari. Ci uniamo alle preghiere per quelli che sono morti e per quelli che ora soffrono per la perdita di amici, parenti, colleghi e membri stimati delle loro comunità. Portiamo nella preghiera anche quegli uomini e quelle donne che si sono affrettati a portare aiuto e che continuano la ricerca dei sopravvissuti». Huttunen conclude con la speranza che l’amore compassionevole di Dio possa essere un balsamo per tutti in questo periodo difficile.

Anche la Commissione esecutiva del II Distretto ha scritto, per mano del suo presidente Andrea Magnano, a tutti gli amici e le amiche di Genova per «stringersi a loro in questi giorni di dolore e smarrimento». Nel far notare che «solo un/una genovese può comprendere realmente la vera portata del crollo del ponte, elemento famigliare nella vita quotidiana dei genovesi, che permetteva nonostante le ore di coda i collegamenti fra le due parti della città» e che «il ponte era elemento strategico, se non fondamentale, per le attività commerciali del porto» Magnano ha assicurato che «sebbene noi tutti oggi avessimo il cuore a pezzi, abbiamo voluto pregare per le famiglie delle vittime, pregare per i sopravvissuti e i feriti, pregare per le famiglie sfollate, pregare per i soccorritori, pregare per la città di Genova, come la Lettera agli Efesini (6, 18) ci sprona a fare: “Pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. Pregate per tutti i santi”. Tutto ciò ci ha permesso di ristabilire il significato delle nostre emozioni di fronte alla tragedia – conclude la lettera della Ced – e di ricordare che non siamo soli, ma che Dio per mezzo di Gesù Cristo ci ha amato e ci ama e ci è vicino anche in questi momenti dolorosi».

Il pastore di Genova valdese-Via Assarotti, William Jourdan, ha pubblicato su Facebook il suo pensiero riguardo al terribile evento, rimarcando che «se da un lato lo sgomento per qualcosa che, nella sua tragicità, ci appare inspiegabile, ci impedisce di trovare parole di consolazione a buon mercato, dall’altro, il pensiero della fragilità della nostra vita si mostra in tutta la sua evidenza». E ancora: «In questa giornata la città di Genova è ferita: lo sono le famiglie di quanti hanno perso la vita in questa tragedia, lo sono le persone che vivono con ansia queste ore in cui si cerca di avere qualche notizia su feriti o dispersi. I volti di queste persone non ci sono noti, ma è a loro in particolare che pensiamo, nell’invitare voi tutti alla preghiera. Una preghiera che chiede al Dio che accompagna i nostri passi in questo mondo, di essere il consolatore di chi è scosso da questa tragedia. Una preghiera che chiede al Signore che sostiene il nostro mondo, di sostenere i singoli e la città in questo momento». E conclude: «Ci sarà tempo per le valutazioni e per le parole di giudizio, per le accuse di scarsa responsabilità nella gestione della viabilità e forse anche per le facili assoluzioni; tutto questo oggi ci interessa poco. Un silenzio rispettoso che sappia esprimersi nella preghiera rivolta a Dio è ciò che oggi vogliamo portare, e sono certo che molti di voi raccoglieranno questo invito».

di Redazione | Riforma.it


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