Ma un gatto no? A me piacciono gli animali e ho un gatto. Sono belli i gatti. Fanno le fusa. E non squarciano le facce dei bambini. Perché dovrei prendermi un cane violento che ogni tanto impazzisce e fa del male al prossimo? Forse perché il Pit Bull è un cane cool? Che fa tendenza? Forse perché devo mostrarlo agli altri quando lo porto al parco a fare i bisogni? Forse perché se ci porto un dolce bastardino spelacchiato e innocuo faccio brutta figura? Chissà.
Comunque il Pit Bull Mickey ha azzannato la faccia di Kevin, un bambino di quattro anni, strappandogli il volto e rompendogli la cavità oculare e la mascella.
Il bambino forse non tornerà mai più com’era prima, nonostante verrà sottoposto ad anni di chirurgia ricostruttiva.
Com’era prevedibile, la storia è finita sui social network e il popolo si è mobilitato. Ovviamente a favore del piccolo cucciolotto peloso. Così è nata la pagina Facebook “Save Mickey” che ha raccolto 75mila mi piace. E il giudice ha deciso di salvare la vita del povero cagnolino evitandogli l’eutanasia.
La madre di Kevin guarda il figlio e piange. Avrebbe preferito che fosse stata lei la vittima del cucciolotto. E Kevin la tranquillizza dicendole: “Non piangere mamma, io ti voglio bene”.
Ma tutto bene ciò che finisce bene. Grazie agli attivisti animalisti, il cane è sano e salvo. Si sono presentati anche alle udienze, con delle magliette con lo slogan “Save Mickey” e una zampa di cane disegnata. Che grande sensibilità questi animalisti. E che pazienza i familiari di Kevin!
Si dice che la solidarietà sia un sentimento che si prova quando si vede un proprio simile in difficoltà e lo si vuole aiutare perché si ragione così: “E se mi trovassi io in quella situazione? Non vorrei che qualcuno mi aiutasse?”.
Prima questo sentimento lo si provava quasi esclusivamente per le persone. Oggi lo si prova più per gli animali. Perché, secondo voi?
di Daniele Di Luciano
Tratto da: http://www.losai.eu/
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