Pillon dice la verità su transgenderismo e famiglia, Luxuria resta senza parole

L’incalzante trasformazione della società che c’è stata in quest’ultimo decennio è sotto gli occhi di tutti. Temi come il trangenderismo e la distorsione del concetto di famiglia hanno preso sempre più piede e hanno modificato sostanzialmente la mentalità comune.

Fino a dieci anni fa si parlava molto meno di argomenti che oggi costituiscono il fulcro di manifestazioni pubbliche, prese di posizione di esponenenti dei più vari ambiti, e prendono un posto di rilievo nel dibattito politico.

La difesa della famiglia naturale e il transgenderismo dominante

La rappresentazione blasfema all’apertura delle Olimpiadi 2024 è pienamente esplicativa di una direzione a cui sembra che ormai sia difficile mettere un argine.

Quando lo scrittore inglese Gilbert Chesterton sosteneva facendo un’arguta osservazione su ciò che si sarebbe verificato in tempi futuri che “Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate” aveva pienamente ragione.

Ciò che emerge già solo dall’analisi della realtà naturale, e quindi la verità, è contraddetta, camuffata, distorta e confusa. Il problema principale è sull’identità dell’essere umano, che non sa più chi è, e in questa totale confusione transgenderismo e fluidità di genere trovano spazio cercando di imporsi.

È evidente lo stravolgimento del concetto di famiglia nella mentalità comune: c’è un netto distacco dall’identificazione di famiglia naturale, formata perciò da uomo e donna, da cui avviene la naturale procreazione e continuazione della specie.

Andando indietro solo di alcuni mesi troviamo uno spaccato realistico ed esplicativo della situazione in cui si trova la nostra società oggi in un talk show i cui ospiti erano Vladimir Luxuria, ovvero l’onorevole Vladimiro Guadagno e il senatore Simone Pillon.

Il confronto Pillon – Luxuria: quando la verità emerge e non viene compresa

Lo scorso inverno nella trasmissione Tango condotta da Luisella Costamagna l’onorevole Vladimiro Guadagno, trans conosciuto da tutti come Vladimir Luxuria si è scontrato con il senatore e avvocato Simone Pillon.

Due posizioni completamente opposte, due visioni della vita totalmente diverse a confronto: alla domanda cos’è la famiglia il primo ha risposto che famiglie è “dove c’è amore, affetto, dove non c’è silenzio, dove c’è dialogo e non violenza“. Un concetto vago, quello con cui l’ideologia gender ha ideato la cosiddetta famiglia arcobaleno, composta da due uomini, due donne o più persone.

Il senatore Pillon invece, ha specificato che la famiglia è quella composta da un uomo e una donna, dai quali potenzialmente avviene la generazione dei figli. Ha fatto poi una sottolienatura importante: più che parlare di famiglia tradizionale, come fa chi vuole contrapporre l’unica famiglia che possa esserci a quella arcobaleno, bisogna parlare di famiglia naturale.

È alla natura e dunque alla realtà che si deve guardare. Ma i promotori dell’ideologia gender o gli esponenti del transgenderismo come Luxuria, questo non lo accettano. A dimostrazione del fatto che è un pensiero vuoto e distorto c’è la reazione che avviene quando gli viene mostrata chiaramente la verità.

Partono insulti, attacchi rabbiosi che non lasciano spazio a ragionamenti. È stato così anche in quella trasmissione, quando il sen. Pillon si è rivolto a Luxuria usando il pronome maschile. Un dato di realtà perchè è di fatto un maschio, come risulta anche all’anagrafe.

La natura non può essere modificata

Peraltro, c’è da specificare che neanche nei casi di cambiamento chirurgico del sesso un uomo può diventare donna e viceversa, una donna può diventare uomo. Pur modificando artificialmente l’apparato intimo e riproduttivo i cromosomi della persona non si possono cambiare e indicheranno sempre che è un uomo chi ha la connotazione cromosomica XY e una donna chi la ha XX.

La verità è inscritta nelle nostre cellule ed è un dato naturale incontrovertibile. Papa Francesco ha più volte parlato del gender come di “colonizzazione ideologica” pericolosa e fuorviante. Recentemente il documento del Dicastero per la Dottrina della Fede dal titolo Dignitas infinita ha affermato ancora una volta la netta condanna della Chiesa dell’ideologia gender.

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