È una strage epocale quella compiuta ieri mattina dai talebani pakistani contro una scuola pubblica militare che ospita studenti tra i 6 e i 16 anni a Peshawar, nel Pakistan nord-occidentale.I bambini rimasti uccisi sarebbero più di cento, e il numero complessivo delle vittime continua a salire: si parla di almeno 141 morti, tra cui 132 bambini, e di circa 150 feriti. L’assedio dei taliban è durato circa nove ore. I terroristi – almeno nove – sono tutti morti, dopo l’operazione dell’esercito pakistano. Nella scuola, al momento dell’attacco, erano presenti circa 500 studenti. Molti risultano ancora dispersi. Almeno sette i militari rimasti feriti durante l’operazione. L’attacco è stato sferrato dai talebani del TTP (Tehrik-i-Taliban Pakistan), organizzazione che raccoglie diversi gruppi di miliziani islamisti attivi nelle aree tribali del nord-ovest lungo il confine tra Afghanistan e Pakistan, ed è stato condannato dai talebani afghani che l’hanno definito un “atto contro l’Islam”. Si è trattato di una vendetta, ha rivendicato il portavoce del TTP, “una rappresaglia” per le continue operazioni militari contro i talebani nella zona tribale del Nord Waziristan, non lontano da Peshawar.
“Abbiamo colpito la scuola perché l’esercito colpisce le nostre famiglie: abbiamo voluto far provare loro il nostro stesso dolore”, è la rivendicazione dei talebani.
L’attentato, rivendicato dalla sigla Ttp, è stato messo a segno in un istituto frequentato da figli di militari a Peshawar. Gli assalitori hanno tenuto in ostaggio per ore circa 500 studenti.
ISLAMABAD – Colpire i più piccoli, per vendicare il dolore con il dolore. È questa la folle idea che ha spinto i talebani della sigla Ttp (Tehreek-e-Taliban Pakistan) a scegliere come obiettivo dell’attacco di oggi a Peshawar, in Pakistan, una scuola pubblica frequentata da bambini, figli di militari.
“Abbiamo scelto con attenzione l’obiettivo da colpire con il nostro attentato. Il governo sta prendendo di mira le nostre famiglie e le nostre donne. Vogliamo che provino lo stesso dolore”, ha detto il portavoce dei talebani pachistani, Mohammed Umar Khorasani, rivendicando l’attacco; Warsak Road, dove lo sguardo si rivolge a ovest verso il Khyber Pass e il confine con l’Afghanistan, è una strada larga e polverosa di Peshawar che ieri è stata inondata di mazzi di fiori mentre la notte si illuminava di centinaia di candele con una folla silenziosa che portava un cartello con scritta una sola parola di rabbia e disperazione: «Basta». Il Pakistan, che soltanto una settimana fa si riempiva di orgoglio per Malala Yousafzai vincitrice del Nobel per la Pace con Kailash Satyarthi, ieri è piombato nel lutto per il peggiore attentato terroristico della sua storia recente: Una carneficina a sangue freddo, che lascia il mondo inorridito; In queste ore L’esercito sta cercando di riportare la situazione sotto controllo. L’operazione è in corso – ha detto ministro della Khyber-Pakhtunkhwa per l’Informazione, Shah Farman – Sfortunatamente sono stati colpiti gli studenti. Abbiamo bisogno che il Paese resti uniti e abbiamo bisogno di giustizia”.
In un tweet, il presidente del Consiglio Matteo Renzi definisce “inconcepibile” l’attacco: “Il mondo deve reagire all’orrore”, scrive il premier. “Un atto insensato e di inspiegabile brutalità che ha portato via le vite dei più innocenti tra gli esseri umani: i bambini che vanno a scuola”, quello perpetrato a Pashawar è solo uno dei tanti atti di violenza estrema che si stanno compiendo ogni giorno nel mondo e soprattutto in paesi mediorientali contro i bambini; vengono presi di mira i più indifesi per colpire indirettamente gli adulti; Un mondo che non riconosce più il confine tra lecito e follia e non protegge più i suoi figli, il proprio sangue; Uomini che accecati da un odio profondo per le ferite subite non odono più, non vedono più, non pensano più; un odio fratricida che richiama alla mente le Parole profetiche di Gesù riguardo gli ultimi tempi: (Luca 12,5)1Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. D’ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre; padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera». Questa che possiamo definire una nuova strage degli innocenti ci deve anche far meditare molto sul probabile ritorno di Cristo in tempi relativamente brevi poiché quando Gesù stava per nascere Erode ordinò di uccidere tutti i bambini che per età potevano ricondursi a Cristo; sembra quasi che il Diavolo sia scatenato come allora per colpire le anime ancora pure, come se avesse avvertito nell’aria che il tempo rimasto a sua disposizione ormai sta volgendo al termine; Gesù è veramente alle porte!
Notiziecristiane.com
Sostieni la redazione di Notizie Cristiane con una donazione, clicca qui