La persecuzione dei cristiani ha origini molto antiche. Come raccontato nel Nuovo Testamento e dalle fonti storiche del tempo, la prima comunità cristiana non fu ben accetta dal popolo ebraico e, sin da allora, fu soggetta a persecuzione. La prima grande persecuzione cominciò formalmente nel 64 d.C., quando i cristiani furono accusati da Nerone di aver appiccato un incendio a Roma: nel corso di quella persecuzione furono uccisi gli apostoli Paolo e Pietro.
Il Cristianesimo non fu formalmente riconosciuto sino al 313 d.C., data dell’editto di Costantino, con il quale venne ordinata la cessazione delle persecuzioni nell’Impero, ma ve ne furono comunque altre: le persecuzioni persiane del 338, dei Goti del III e IV secolo, vandaliche del 429, inglesi e irlandesi del XVI e XVII secolo, giapponesi del XVII secolo, massoniche del XX secolo, senza dimenticare la persecuzione nazista a cui i cristiani furono sottoposti in quanto considerati ostili al regime del Führer,
Nonostante gli eventi storici possano essere di insegnamento per evitare il perpetuarsi degli errori, la persecuzione dei Cristiani non si è mai fermata e prosegue tutt’ora. L’Organizzazione Ong “Porte aperte”, attiva dal 1955, è impegnata nella ricerca sul campo di cause e soluzioni alla persecuzione, fornendo supporto materiale, aiuti di emergenza, letteratura, formazione e assistenza ai cristiani perseguitati a causa della loro fede. Annualmente questa organizzazione rende pubbliche le statistiche relative alla persecuzione dei cristiani nel mondo. Secondo l’ultimo report, ben 260 milioni di cristiani sono perseguitati in 50 Paesi della “World Watch List”, 2.983 sono stati uccisi e 3.711 sono stati arrestati soltanto nell’ultimo anno.
In India il nazionalismo religioso rappresenta la causa più frequente di persecuzione: numerosi stati indiani hanno adottato leggi anti-conversione e il partito nazionalista indù Bharatiya Janata ha chiarito che vuole imporre tali leggi a livello nazionale, usate, infatti, come scusa per interrompere le funzioni religiose e molestare i cristiani, spesso aggrediti fisicamente e anche uccisi. Si stima che l’80% dei cristiani indiani raggiunti mediante “Porte aperte” si sia visto negare gli aiuti alimentari per i beni di prima necessità nel periodo della pandemia a causa della propria fede.
Anche i cristiani che vivono in Cina versano in condizioni di gravi difficoltà, purtroppo esasperate dalla pandemia. Il regime considera le minoranze religiose come incitatorie al sovvertimento del potere statale e, attraverso sistemi di riconoscimento facciale che sfruttano una rete di telecamere di sorveglianza, il regime sorveglia migliaia di persone, intervenendo contro tutti coloro aventi un comportamento “sospetto”. Sembrerebbe che siano stati promossi diversi tentativi di contrastare le attività religiose “illegali”, incoraggiando i cittadini alla condivisione di immagini, video o altro, dietro compenso economico. La scarsa circolazione delle notizie dovute al monopolio giornalistico del regime rende chiaramente molto difficile sapere quali siano le reali condizioni dei cristiani in Cina.
Libia, Sudan, Eritrea, Etiopia, Yemen, Siria, Iran, Afghanistan, Pakistan, e Corea del Nord sono altri Paesi in cui i cristiani sono soggetti a gravi persecuzioni Nel resto del mondo, invece, si nota un raffreddamento della fede. Si stima infatti un importante declino della percentuale dei cristiani a livello mondiale, mentre aumenta il numero di coloro che si dichiarano non affiliati ad alcuna religione. Cresce, invece, l’interesse verso le pratiche esoteriche.
Il sito dell’Organizzazione “Porte aperte”, oltre a riferire i dati statistici, riporta anche dettagli relativi alle vicende vissute dai fedeli, dettagli ai quali è difficile rimanere indifferenti, e che suscitano un profondo livello di smarrimento. Siamo esposti ogni giorno ad una informazione che “anestetizza” l’animo, che spesso si basa su questioni superficiali e di gossip, mentre quanto descritto in questo articolo, benché rappresenti il quotidiano di un numero incalcolabile di persone, è invece troppo spesso trascurato e lasciato nell’ombra…
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