Capita spesso – nella vita quotidiana – di usare alcune parole senza saperne bene il significato e, talvolta, almeno per quanto mi riguarda, ho avuto difficoltà a capire fino in fondo i miei interlocutori; forse avrei fatto bene a guardare con impegno, e spesso, il vocabolario della Lingua italiana, ma mi sono“accontentato” di attribuire a quelle parole “nuove”miei significati, così per molto tempo sono rimasto “vittima” della mia stessa “imperfezione”.
Essere pignoli, sotto questo punto di vista, credo sia un beneficio non indifferente, poiché la Comunicazione con i nostri simili è un aspetto fondamentale della nostra vita relazionale, poiché certamente saremmo in grado di ridurre le incomprensioni e gli equivoci che si verificano anche tra amici, parenti e fratelli nella Fede.
Benedico Dio per il fatto che nel rapporto spirituale con Lui, non si ha bisogno di parlare con maestria, perché Egli conosce il nostro cuore, ma ciò non significa che non sia importante manifestare il nostro pensiero con proprietà di linguaggio. Dio stesso, i nfatti, non parla casualmente, né invano, né usa parole superflue o ambigue e la Sua Voce (Parola) riflette esattamente la perfezione del Suo essere: Matteo 5:48 Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste
Il Signore è, dunque, “perfetto” per eccellenza e ogni cosa che Lo riguarda non ha assolutamente difetto o approssimazione, ma solo e semplicemente perfezione.
Dio non ha bisogno di usare l’arte della retorica per farsi comprendere e, quindi, non ha bisogno di fare lunghi e bei discorsi perché, essendo perfetto, Egli raggiunge subito il suo intento, dando corpo al Suo pensiero con la maestà, con la precisione e con l’infinita dignità della Sua Voce.
Se un giorno Egli disse al re Ezechia: 2 Re 20:5 Così parla il Signore, Dio di Davide tuo padre: Ho udito la tua preghiera, ho visto le tue lacrime; ecco, io ti guarisco…
lo disse perché veramente aveva udito la preghiera supplicante del Re di Giuda e aveva deciso di guarirlo dal suo male e salvarlo dalla morte.
Così, se il Signore dice: “ti guarisco”, lo dice perché guarisce davvero e fa cessare ogni malattia e ogni sofferenza, così se dice “ti perdono”, lo dice perché il peccato viene definitivamente e irrimediabilmente cancellato, gloria a Dio!!
E’ necessario, quindi, che il Signore sia preso seriamente, perché Egli usa parole“esatte”.
Un popolo che Lo ama e che vuol vedere la Sua faccia, non può non considerare che le Parole che escono dalla bocca di Dio sono ferme come una Legge eterna e che vanno udite e ubbidite con santo timore.
La perfezione del Signore fa si che Egli stesso possa affermare di identificarsi con la Sua stessa Parola: Giovanni 1: 1 Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio
Potremmo noi dire questo delle nostre parole e identificarci in esse?
No, ne diciamo tante e ne diciamo troppe senza averle ben valutate; a volte non ne conosciamo nemmeno il significato e, talvolta, ci è successo di aver chiesto scusa a qualcuno che avevamo offeso dicendo proprio di “non pensare ciò che avevamo detto”. Mi sembra proprio che, come essere umani, possediamo una bella “patata bollente” fra le mani.
E’ proprio così, perché comprendiamo che il nostro linguaggio non è affidabile, né schietto, né certoe, se dovessimo tentare di pensarla come il Signore – identificato con la Sua Parola – allora applicheremmo queste nostre imperfezioni linguistiche alla nostra stessa persona, così saremmo sempre ed irrimediabilmente“imperfetti”.
Del resto la Sacra Scrittura dice: Luca 6:45 L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore tira fuori il bene; e l’uomo malvagio, dal malvagio tesoro tira fuori il male; perché dall’abbondanza del cuore parla la sua bocca.
Come persone “salvate per Grazia e nate di nuovo”, non possiamo accettare di identificarci col nostro stesso linguaggio, ma è altrettanto vero che le nostre parole rivelano ciò che abbiamo nel cuore, ed è per questo motivo che la straordinaria Parola di Dio ci mette in guardia da questa strana identificazione e ci invita a prendere le distanze da questa nostra, indomabile lingua (oratoria).
Fate caso al fatto che non solo Giacomo intervenga su questo argomento: Giacomo 1:26 Se uno pensa di essere religioso, ma poi non tiene a freno la sua lingua e
inganna sé stesso, la sua religione è vana
Giacomo 3: 5, 6, 8 Così anche la lingua è un piccolo membro, eppure si vanta di grandi cose. Osservate: un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta…anche
la lingua è un fuoco, è il mondo dell’iniquità. Posta com’è fra le nostre membra, contamina tutto il corpo e, infiammata dalla geenna, dà fuoco al ciclo della vita…ma
la lingua, nessun uomo la può domare; è un male continuo, è piena di veleno mortale
1 Pietro 3:10 Infatti, chi vuole amare la vita e vedere giorni felici, trattenga la sua lingua dal male e le sue labbra dal dire il falso
Affermavo poco sopra che se ci identificassimo col nostro linguaggio saremmo sempre ed irrimediabilmente “imperfetti”, ma a questo pericolo il Signore ha trovato un rimedio:“Gesù”, l’autore della nostra Salvezza.
Egli, come uomo, fu reso perfetto da Dio Padre (lo Spirito) e per questa Sua “perfezione”può compiere in noi un’opera di rinnovamento e di rinascita. La Scrittura afferma che quest’opera sarà compiuta solo su coloro che gli ubbidiranno e che si lasceranno plasmare dalle Sue sante mani: Ebrei 2:10 Infatti, per condurre molti figli alla gloria, era giusto che colui, a causa del quale e per mezzo del quale sono tutte le cose, rendesse perfetto, per via di sofferenze, l’autore della loro salvezza
Ebrei 5:9 …e, reso perfetto, divenne per tutti quelli che gli ubbidiscono, autore di salvezza eterna
Desideri essere plasmato dalle mani di Gesù?
Io credo, spero, che tu dica di si, affinché anche tu sia reso perfetto dallo e nello Spirito Santo di Cristo e possa godere, un giorno e per sempre, della Sua presenza:
Matteo 5:48 Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste
Dio ti benedica
Fratello in Cristo
Giovanni Di Franco
[notiziecristiane.com]
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