Pochi anni or sono mi trovai in Ohio e venni invitato a predicare nella prigione dello Stato. Mille e cento detenuti furono condotti in una grande sala e tutti si misero a sedere davanti a me. Quando ebbi finito di predicare, il pastore locale mi disse: “Signor Moody, vi voglio raccontare un episodio accaduto in questa sala. Pochi anni fa, i nostri direttori andarono dal Governatore dello Stato e lo indussero a concedere la grazia a cinque uomini per buona condotta. Il Governatore acconsentì, ma a patto che la decisione fosse tenuta in segreta, e dispose che trascorsi sei mesi i cinque detenuti i quali si erano distinti venissero scarcerati, non importava chi fossero. Alla fine dei sei mesi, i prigionieri furono tutti condotti nella cappella; entrarono anche i direttori e allora il Direttore si alzò e disse, mostrando dei documenti: “Ho in mano il provvedimento di grazia per cinque uomini”. Il pastore mi disse che non aveva mai visto una una scena simile: tutti divennero immobili e pallidi, l’incertezza di quei momenti fu terribile, sembrava che ogni cuore si fosse fermato. Il Direttore proseguiva raccontando come avevano ottenuto il perdono, ma il pastore lo interruppe dicendo: “Prima di fare il suo discorso, la prego di leggere i nomi. Questa incertezza è spaventosa”. E così il Direttore lesse il primo nome. “Reuben Johnson, venite a ritirare il vostro documento” e lo porse, ma nessuno si fece avanti. Il Governatore domandò: “I carcerati sono tutti qui?”. Il Direttore rispose di si e disse nuovamente: “Reuben Johnson, venite a ritirare il vostro documento. È firmato dal Governatore dello stato. Siete libero”. Nessuno si mosse. Il pastore mi disse che mentre parlava, il Direttore fissava Johnson perché era un delinquente ben conosciuto; era stato diciannove anni in quella prigione e molti lo guardavano, aspettando di vederlo balzare in piedi. Ma egli si guardava intorno per vedere chi fosse il fortunato prescelto. Finalmente il pastore incontrò il suo sguardo e gli disse: “Reuben sei tu”. Reuben si volse per vedere ove fosse quel Reuben! Il pastore gli disse di nuovo: “Reuben, sei tu ed un’altra volta Johnson guardò intorno credendo si trattasse di qualche altro Reuben. Allo stesso modo gli uomini non credono che l’Evangelo sia proprio per loro, lo credono troppo bello e lo passano ai vicini. Ebbene, il pastore vide ancora seduto Reuben e dovette dirgli per la terza volta: “Reuben, alzati e vieni a prendere il tuo documento”. Finalmente la verità cominciò a farsi strada nella mente del vecchio, che s’alzò e si fece avanti tutto tremante; quando ebbe il documento in mano, lo guardò e ritornò al suo posto, si coprì il viso con le mani e pianse. Quando i carcerati si misero in fila per tornare nelle loro celle, anche Reuben si mosse ed il pastore dovette dirgli: “Reuben vieni, non sei più prigioniero, ora sei libero!”. Ecco come gli uomini accordano il perdono: lo concedono per buona condotta. Ma Dio perdona gli uomini che hanno perduto del tutto la loro reputazione, perdona gli uomini indegni. Egli offre il Suo perdono ad ogni peccatore che lo voglia accettare: può essere il più impenitente libertino del mondo o il più incallito delinquente che sia mai vissuto, o il più abbietto ubriacone, o ladro o vagabondo. Non importa chi tu sia: io vengo a te con una buona notizia e predico l’Evangelo ad ogni creatura.
D. L. Moody
Tratto da: http://storiedifedevissute.blogspot.it/
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