Due medici, entrambi molto bravi e preparati, lavorano nel complesso campo delle malattie tumorali, con particolare riferimento ai casi con metastasi. L’uno chiede all’altro, sconfortato, come mai riesce ad ottenere risultati migliori del 74% rispetto ai propri. Ecco svelato il segreto…
Erano seduti nel refettorio dell’Ospedale più importante di Chicago. Fra tutti i colleghi loro due erano i migliori in assoluto. Avevano insieme conseguito il titolo accademico e avevano condiviso praticamente la loro carriera lavorativa, tanto che erano riusciti a mettere a punto una ottima alchimia fra quattro ingredienti o eccipienti medicali che insieme fornivano ottimi risultati contro le masse tumorali che presentavano già della metastasi e che quindi, da un punto di vista medico, risultavano impossibili da estirpare. POtevano soltanto essere tenuti sotto controllo. In qualche caso, miracolosamente, si osservava persino una riduzione della massa tumorale. Ma c’era qualcosa che non andava. Il primo dei due dottori, Smith, aveva nelle mani i risultati statistici del miglioramento dei casi clinici di sua diretta pertinenza e di quella di John, il suo migliore amico.
“John, dimmi una cosa” – esordì Smith…
“Prego Smith, dimmi pure…” – ribattè candidamente il collega…
“Sto osservando i risultati clinici dei mie e dei tuoi pazienti. Attenzione, la mia non è invidia, ne gelosia, ma solo desiderio di capire: Usiamo entrambi la formula dell’EPOH, somministrando i quattro elementi fondamentali che abbiamo studiato e messo a punto insieme…. Usiamo le stesse concentrazioni, usiamo le stesse posologie somministrative… Insomma non ci sono fattori che differenzino significativamente la mia metodologia dalla tua….. Eppure i risultati parlano chiaramente…. La regressione media per i tuoi pazienti è il 74% più significativa che nei miei…. Puoi aiutarmi a capire?” – Smith si lasciò cadere sulla sedia del refettorio mescolando tristemente la tazzina del caffè che era davanti a lui come se cercasse lì la risposta alla domanda appena fatta al collega… In fondo in fondo immaginava anche che non ci fosse una vera e propria risposta a quella domanda, era impossibile osservare dei risultati statisticamente diversi viste le premesse.
“Caro amico mio” – riprese John – “se mi ascolti bene ti dirò quale è il mio segreto” – Tu, come me, somministri Etoposide, Platinum, Oncovin e Hydroxyurea, e giustamente chiami la tua terapia EPOH. Quando un paziente ti chiede cosa gli stai dando tu rispondi che gli stai fornendo l’EPOH, una alchimia prodigiosa che può rallentare se non far regredire la massa tumorale. Anche io somministro l’EPOH come tu hai premesso, e anche nelle stesse quantità…. ma quando mi chiedono cosa sto somministrando rispondo ai miei pazienti che gli sto somministrando l’HOPE, le lettere lette al contrario, e, HOPE, significa SPERANZA. Ecco, oltre che allo sterile medicinale, il mio paziente si convince che ha una speranza. Ora sai come mai i miei pazienti stanno meglio dei tuoi.
Gabriele Paolini – notiziecristiane.com / Accademia Jeshua Europa
Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook