Perché la parola più difficile da pronunciare é scusa o perdonami?

Per Riflettere sul nostro atteggiamento verso il prossimo e verso i nostri fratelli.

Una volta, tempi antichi che spesso annoveriamo, si era subito pronti per impedire un interruzione della nostra comunione con Dio, ad andare dal fratello o sorella che fosse per chiedere scusa anche per un solo pensiero di traverso che si era messo tra noi e lui o lei.

Oggi andiamo avanti, ignorando volontariamente la voce di Dio nel nostro cuore che cerca di rimetterci nella giusta via quando qualcosa di sbagliato commettiamo o abbiamo offeso e serbiamo rancore verso qualcuno e andiamo avanti.

Tutti diciamo di essere figli di Dio e ci vantiamo di questo. Gesù in una certa occasione – Giovanni 13:17- disse: “Se sapete queste cose, voi siete beati se le fate.”

Dovremmo lasciare l’offerta sull’altare quando qualcosa di traverso si mette tra noi e il nostro prossimo, invece,  ci blocchiamo presi dalle nostre ragioni, dal nostro orgoglio e dal nostro modo di essere!

E’ scritto! – Matteo 5:24 – “lascia quivi la tua offerta dinanzi all’altare, e va’, e riconciliati prima col tuo fratello; ed allora vieni, ed offerisci la tua offerta.”

Spesso invece facciamo finta di non sentire e di non capire la voce di Dio e andiamo avanti col vanto di appartenere a Dio come se Dio avesse riguardi particolari inverso noi.

E’ proprio vero: La parola più difficile da pronunciare è:  SCUSA o perché no, PERDONAMI.

Questa parola a volte ci blocca, ma é proprio tramite essa che il Signore a volte ci da la possibilità di crescere spiritualmente. Perché per un bambino che sbaglia e così facile andare dalla mamma, dal papà o da chiunque e chiedere scusa, mentre per i grandi è così estremamente difficile? Ricordiamoci delle parole di Gesù: “In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli”. Chiedere scusa ed ammettere i propri errori non è mai un gesto di debolezza davanti a Dio, anzi é sempre un punto di forza, un punto di partenza per entrare in quel regno, dove amore e giustizia abitano.

Facendo questo e pregando insieme al nostro prossimo dopo essersi perdonati a vicenda e abbracciati porta libertà nello spirito e profonda comunione con Dio.

Del resto la Parola di Dio è chiara: – Matteo 22:39 – “… E il secondo, simile ad esso, è: Ama il tuo prossimo come te stesso.”

Se desideriamo e vogliamo il risveglio in noi e nelle nostre comunità e nella nostra vita, mettiamo in pratica la Parola di Dio; così facendo il Signore ritornerà a battezzare di Spirito Santo e ad essere in mezzo a noi con Potenza per tutta la vita. Dio ci benedica!

Giuseppe Puccio

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