Mio figlio Mattia frequenta la terza elementare e quest’anno ha iniziato a studiare la storia. Ricordo che il primo giorno di scuola, quando la maestra distribuì i sussidiari, Mattia tornò a casa amareggiato: “Mamma, quest’anno inizieremo a studiare come nacque l’umanità, ma io nel libro di storia non ho trovato il capitolo che parla della creazione e di Adamo ed Eva, ci trovo solo immagini di esplosioni e le parole Big Bang”.La creazione è una delle prime cose che viene insegnata dalle monitrici della Scuola Biblica il lunedì sera e siccome è un argomento che appassiona un po’ tutti i bambini in modo particolare, mio figlio ricorda ancora molto bene le parole della Bibbia che dicono “Nel principio Dio creò…“.
A scuola, però, i nostri bambini, educati secondo l’insegnamento biblico, sono spesso in difficoltà nel confronto con gli insegnanti e a volte anche con i compagni che raccontano loro una storia diversa.
Il compito di noi genitori è quello di educare, ma anche di parlare e confrontarci coi nostri figli, cercando di spiegare loro quali siano le differenze nel modo di pensare di coloro che non credono a quanto dice la Bibbia e che non conoscono Dio come noi.
I bambini sono curiosi e difficilmente si accontentano di brevi spiegazioni, ma allo stesso tempo i grandi discorsi dottrinali sono ancora troppo difficili per loro, così con semplicità mi rivolsi a lui chiedendogli: “Mattia tu credi a quanto scritto sulla Bibbia?” e lui per tutta risposta mi rispose: “Certo mamma che ci credo!”. A quel punto io, per essere sicura della sua risposta, gli domandai perché era così certo che quello riportato nel primo capitolo della Genesi corrispondesse alla realtà e lui senza esitazione mi rispose: “Perché credo che Dio sia davvero così potente da creare qualcosa dal nulla, anzi credo che sia davvero meraviglioso quello che ha fatto!!”.
“Ecco figlio mio, tu fai bene a credere, ma altri non hanno creduto che tutto sia stato creato dalla mano di un essere così potente ed è per questo che hanno cercato un’alternativa… ma tu pensa che con tutte le loro teorie non sono ancora riusciti a scoprire come possa essere nata quella particella che esplodendo avrebbe dato origine al Big Bang. Credere a Dio significa credere a tutto quello che Egli dice, significa fare la sua volontà e, si sa, per l’uomo non è facile e a volte nemmeno piacevole: ci sembrano solo tante regole e tante cerimonie. È molto più facile credere che tutto sia derivato da un’esplosione e che le condizioni climatiche a poco a poco abbiano trasformato un’enorme palla infuocata in quella che oggi noi chiamiamo Terra. Ma in fondo, Mattia, se tu non avessi una mamma e un papà, non saresti libero di fare ciò che vuoi? L’uomo non riconosce Dio perché vorrebbe non prendere ordini da nessuno, vorrebbe essere libero di scegliere, ma cosa è successo ad Adamo ed Eva nel giardino di Eden? Anche loro volevano essere indipendenti da Dio e volendo fare di testa propria hanno finito solo per peggiorare la loro situazione.
Non preoccuparti figlio mio: a scuola dovrai confrontarti con chi dice parolacce, con chi disubbidisce, con chi mente, con insegnanti che ti parleranno di cose non bibliche come il Big Bang e l’evoluzione della specie; tu le dovrai studiare, le dovrai ripetere con la tua bocca durante l’interrogazione, ma nel tuo cuore dovrà rimanere la certezza di quello che ti è stato insegnato durante la Scuola Biblica e da mamma e papà. Incontrerai tante stranezze nel tuo cammino, ma per ogni cosa dovrai confrontarti con quello che c’è scritto nella Bibbia, il nostro sussidiario, quello che non mente su cosa alcuna.
Non essere triste, prega per i tuoi amici e per i tuoi insegnanti e se ne hai la possibilità parla loro di quello che sai senza vergognarti mai di dire la verità”.
“Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, essendo evidenti per mezzo delle sue opere fin dalla creazione del mondo, si vedono chiaramente, affinché siano inescusabili. Poiché, pur avendo conosciuto Dio, non l’hanno però glorificato né l’hanno ringraziato come Dio, anzi sono divenuti insensati nei loro ragionamenti e il loro cuore senza intendimento si è ottenebrato. Dichiarandosi di essere savi, sono diventati stolti” (Romani 1:20-22).
Tratto da: http://www.betaniachiesaevangelica.it/
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