Perché il popolo di Dio soffre?

La sofferenza non è stata creata da Dio; essa è proceduta dal peccato, e si è via via estesa e manifestata sempre di più in tutta la sua atrocità. Per questo Mosè ci avvertì che la vita dell’uomo sarebbe durata 70-80 anni, e non più centinaia d’anni come avveniva in precedenza, poiché l’uomo non avrebbe sopportato la sofferenza per dei periodi così lunghi. Anche il cristiano soffre e i motivi sono tanti, ma io ve ne elencherò solo tre.
Tre motivi per cui anche il popolo di Dio soffre e non viene liberato dalla sofferenza.

1) “Perciò, chiunque mangerà il pane o berrà dal calice del Signore indegnamente, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. Ora ciascuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva dal calice; poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro se stesso, se non discerne il corpo del Signore. Per questo motivo molti fra voi sono infermi e malati, e parecchi muoiono (1Corinzi 11:27-30)”.

Ho visto spesso nelle chiese persone prendere la Santa Cena con tanta superficialità, persone che non si erano liberate e pentite dei loro peccati prima di partecipare alla Commemorazione del nostro Signore Gesù Cristo. Quando c’è la Santa Cena, molti, purtroppo, sono spettatori e spettatrici attenti, notando chi partecipa e chi no! Questo non perché siano dispiaciuti per quelli che non vi partecipano, ma perché dopo amano criticare i loro fratelli. Quindi anche chi ha dei peccati non confessati per apparire anch’egli “santo” di fronte alla comunità, mangia e beve del pane e del vino consacrati in modo poco degno. Questo avviene perché non vogliono essere criticati. Queste persone, benché rigenerate dal sangue di Gesù, sono coscienti dell’atto che compiono, e invece di dar ascolto alla Parola e ai Suoi ammonimenti, per poi pentirsi, si fanno vincere dal peccato dell’ORGOGLIO. Altri si danno ammalati e non vanno proprio al culto commemorativo. Anche i pettegoli non sono esenti da questo rischio, perché vorrà dire che invece di partecipare con dolore per quello che il Signore ha fatto per noi, si danno a critiche e pettegolezzi come la gente mondana. Così la Commemorazione e la seconda venuta del Signore (per alcuni cristiani) perde il suo vero significato, per la loro ignoranza e la loro disavvedutezza. Ecco questa è una ragione perché molti soffrono e muoiono, benché salvati nell’anima.

2) “Si ode addirittura affermare che vi è tra di voi fornicazione, una tale fornicazione che non si trova neppure fra i pagani; al punto che uno si tiene la moglie di suo padre! E voi siete gonfi, e non avete invece fatto cordoglio, perché colui che ha commesso quell’azione fosse tolto di mezzo a voi! Quanto a me, assente di persona ma presente in spirito, ho già giudicato, come se fossi presente, colui che ha commesso un tale atto. Nel nome del Signore Gesù, essendo insieme riuniti voi e lo spirito mio, con l’autorità del Signore nostro Gesù, ho deciso che quel tale sia consegnato a Satana, per la rovina della carne, affinché lo spirito sia salvo nel giorno del Signore Gesù (1Corinzi 5:1-5)”.

Non voglio proprio credere che oggi si trovi chi si prende come amante la sua matrigna. E’ vero che qui si parli di un caso incestuoso, ma i peccati sessuali extraconiugali per i cristiani convertiti, possono portare alla rovina della carne tramite malattie e sofferenze. Oggi non viviamo più come ai tempi dei “puritani”, dove l’etica e la morale erano considerate “ORO”. Dove la “santità” della Chiesa era posta in grande onore. Oggi viviamo in un’epoca decaduta, malvagia più di ogni altra epoca della storia del cristianesimo. Mai si erano viste tante cose negative tutt’insieme. Oggi nella Chiesa del Signore, ci sono migliaia di persone che divorziano e poi si risposano addirittura con altri fratelli. Oggi per molti cristiani convertiti, il divorzio non è per niente sbagliato. Questo è quel che il mondo fa e che parte della Chiesa imita. Molti oggi nella Chiesa di Gesù Cristo si accompagnano, e non vogliono essere giudicati in alcun modo. Non sto giudicando i casi singoli (questo spetta a Dio) ma i fatti nella loro generalità. Internet ha tanti mezzi di comunicazione. Facebook, Viber, Telegram, WastApp ecc. Sono mezzi utili, ma possono diventare dannosi anche per i cristiani. Molti donne e molti uomini si confidano di più con un loro amico o amica sul web, che con il proprio coniuge. A volte si va oltre, si scende troppo nell’intimità, e questo non piace affatto a Dio. Se un credente o una credente si trova in questa situazione, se non si pente e dichiara a Dio i peccati che ha commesso, anche questi peccati si pagano con la sofferenza. Il “dare in man di Satana”, adoperato anche (1Timoteo 1:20), pare alludere alla facoltà da Dio lasciata a Satana d’infliggere flagelli o malattie corporali (Giobbe 1:12; 2:5-7) (Luca 13:16; 2Corinzi 12:7). La “perdizione” o distruzione della “carne” che fa riscontro alla salvezza dello spirito nel giorno dell’apparizione del Signore, sembra indicare, in modo chiaro, una qualche malattia che avrebbe distrutto il corpo, strumento del peccato nell’incestuoso, allo scopo di produrre in lui quel ravvedimento sincero che avrebbe assicurata la sua finale salvezza. E come ho detto in principio, credo che con l’incesto, molti peccati sessuali portano alla sofferenza del corpo e della mente. Non molto tempo fa, una credente si confidò con me dicendo che per gioco aveva iniziato a chattare e a filtrare con un altro credente su Facebook. Ora la cosa sembrava degenerata. Lui, da poco battezzato in acqua, voleva lasciare la moglie e figli e andare a vivere con lei, che a sua volta si era innamorata di lui, anche se non si erano mai incontrati dal vivo. Lei comprendeva lo sbaglio e voleva che tutto finisse e riprendere la sua vita con il marito e con i figli. Inoltre, mi fece notare che nella sua comunità era una collaboratrice attiva del pastore. Le famiglie erano all’oscuro di tutto ciò, ma sembrava che loro due vivessero nel tormento dell’inferno. Il mio consiglio è stato di dirgli: taglia la storia e allontanati da lui, dimenticalo e chiedendo perdono a Dio. Non so sinceramente come è andata a finire, perché non mi chiamò più su Messangers, e non ne parlammo più, ma qualcuno ha detto che i peccati sono paragonabile alla carta di credito: prima si spendono e dopo si pagano!

3) La sofferenza può essere anche benefica, infatti la sofferenza non è stata creata da Dio, ma la può usare per porre un limite ai Suoi figlioli ribelli. Non tutti i figli di Dio sono come Abramo, Noè, Giuseppe, Enoc, Daniele e tanti altri, che, iniziarono a camminare con Dio fino alla fine dei loro giorni, senza cadere nelle troppe distrazioni di questa vita. Ubbidirono a Dio come ogni Suo figliolo dovrebbe fare. Tuttavia esistono persone che, come Giacobbe, hanno bisogno che Dio usi un pò di sofferenza per fermarsi. Dio dovette slogargli l’anca affinché zoppicasse per il resto della vita per portarlo all’ubbidienza e alla fiducia in Lui. Giacobbe era un fuggitivo a motivo del fratello Esaù, ma era anche un uomo che amava Dio e Dio amava lui. O come Davide, “l’uomo secondo il cuore di Dio”. Nessuno aveva la sua fede, ma Davide si fece distrarre dalla concupiscenza della carne e cadde in una serie di peccati sgradevoli. Per questo motivo, vide la morte di tre figli e di una figlia disonorata. Alla fine Davide ringraziò Dio per quanto buono Egli fu con lui, mediante i suoi Salmi. E proprio nella sofferenza Davide trovò maggiormente la comunione con il suo Dio. Un esempio dei giorni nostri: C’è una donna che all’età di 16 anni fece un tuffo da un trampolino e si ruppe l’osso del collo, si chiama Joni Eareckson Tada. Da quel momento subì tantissime operazioni, passò per gravi depressioni, una ragazza piena di vita passò per una sofferenza insopportabile, fisica, ma soprattutto mentale. Amava fare molti sport, ma il suo preferito era andare a cavallo. Amava i cavalli, ma da quel giorno dovette stare su una sedia a rotelle muovendo solo la bocca e il collo. Tutto il resto del corpo restò paralizzato. Nei primi anni Joni non si accettò così com’era, poi man mano si avvicino a quel Dio che lei amava da lontano nella sua gioventù. La disgrazia fece avvicinare Joni a Dio. Divenne una cristiana fervente, scrisse molti libri usando la penna con la bocca. Vinse molti premi per i suoi disegni eccellenti, questo le dava anche l’opportunità di non dipendere da nessuno economicamente. Cominciò a fare conferenze in tutto il mondo. Dio la usò per portare la luce dove c’erano le tenebre. Dio la usò e la usa ancora per la Sua gloria. Dio gli diede anche un marito che oggi si prende cura di lei. Un giorno tutta l’America cristiana, insieme a Billy Graham, Luis Palau, David Wilkerson ed altri famosi evangelisti e la sua chiesa hanno pregato per lei affinché venisse guarita, ma Dio non la guarì. Dio mostra la Sua potenza nella debolezza. Lei capì che Dio se ne voleva servire così com’era. Oggi lei dichiara: “Preferisco stare su questa sedia e lodare Dio, e non sulle mie gambe senza di Lui”. Oggi ci sono i plotoni della guarigione, che non ammettono che un cristiano soffra, sgridano al dolore come se il dolore fosse un cane. Certo Gesù è venuto per dare vita e vita in abbondanza, ma ci sono cose che solo Dio un giorno potrà spiegarci il perché. Dio vede al di là del tempo, Lui vede per noi l’Eternità dove Egli vive, e sa che l’Eternità paragonata a 70-80 e pure 100 anni non è niente, sono come un soffio. Per questo Dio a volte ci fa soffrire, ma tutto per il nostro bene.

“Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno” (Romani 8:28).

Ferrentino Francesco La Manna | Notiziecristiane.com
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