Il più misterioso, e, forse il più frainteso dei dodici discepoli è Giuda Iscariota. Quando tu dici “Giuda”, tu intendi qualcuno sinonimo di male. Giuda è il traditore dei traditori, che mette fine alla sua vita nel suicidio dopo che aveva venduto il Signore per 30 pezzi di argento.
Ma c’è dell’altro che dobbiamo dire riguardo Giuda stesso. Probabilmente, se fossimo vissuti ai tempo di Giuda, non lo avremmo biasimato così come facciamo adesso alla luce dei fatti intercorsi. Non credo infatti che il suo aspetto fosse così tetro come possiamo immaginarcelo ora. Se ricordiamo quando una donna peccatrice stava cospargendo i piedi del maestro con olio pregiato, proprio Giuda aveva segnalato che sarebbe stato meglio piuttosto vendere quell’olio e darne il ricavato ai poveri. Tutti coloro che erano intorno a Giuda, probabilmente avevano apprezzato quelle parole. Erano parole umanamente corrette. Forse Giuda ricevette pure qualche plauso per la sua battuta. Ma lo stesso apostolo Giovanni poi ci svela il motivo di quelle parole, (Giovanni 12:6): Egli aveva detto queste cose perché era una ladro, trattando le corde della borsa. Allora non tutto ciò che si vede deve passare per verità.
Ci sono cose che nascono nel cuore dell’uomo e devono essere interpretate nello Spirito. Giuda si comportò nel modo in cui si comportò semplicemente perchè la sua natura era quella e non si era abbandonato a Dio perché la cambiasse. Egli avrebbe potuto cambiare il suo stato se solo avesse voluto abbandonarsi a Cristo, ma non lo fece ereditando trenta sporchi pezzi di argento che gli meritarono la morte. Proprio l’ostentata amarezza di Giuda lo portò alla morte.
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