“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve; chiunque cerca trova; e sarà aperto a chi bussa…” (Mt 7:7-8)
Oggi più che mai la fede cristiana è in crisi non tanto per i continui attacchi sferrati dall’esterno dall’ateismo e dal pensiero neo-umanistico, quanto per una legalistica persistenza dei cristiani a percorrere la strada del dogmatismo e del formalismo religioso. Essi vendono la grazia a basso costo, offrono una salvezza attraverso una adesione intellettuale e religiosa ai dogmi e alle confessioni di fede senza che vi sia realmente una scoperta della fede che investe l’intera esistenza e pagando un costo altissimo. Si può parlare di vendita delle conversioni (una pessima copia delle vendite delle indulgenze cattoliche, ahimè!). Le chiese odierne sono raggiunte dal grido lancinante di Gesù che in quel venerdì della Pasqua ebraica del 30 d.C. esala l’ultimo, rantolante respiro perché l’Uomo avesse vita attraverso quella morte sostitutiva vissuta liberamente e responsabilmente. Purtroppo, le chiese oggi rispondono con una adesione farisaica all’Evangelo della libertà, rimanendo sordi a quel grido di dolore e di libertà, persistendo in un cammino di fede ambiguo, fatto di osservanze legali, di divieti, di cerimonie rituali formali, di compromesso con il pensiero secolare, di tradizioni ataviche tramandate da padre in figlio senza rendersi conto se queste tradizioni sono autenticamente aderenti allo spirito del messaggio evangelico. Si attualizza ancora quello che il Profeta preannunciò: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me”. In particolar modo questa tragica “Commedia” di religiosità affettata interessa il mondo evangelico che si vanta di essere il detentore delle perle preziose dell’evangelo. Ciò è falso.
L’Evangelismo contemporaneo è solo una triste parodia della spiritualità del primo Cristianesimo. Proprio perché esso è ripieno di “smi” e di teologie consolidate, ha perso lo smalto che avrebbe dovuto dare il grande lavoro certosino dei Padri della Riforma. Si è riempito di dottrina, “la Sacra Sana Dottrina” (è una versione moderna della Legge dei Farisei), peraltro considerata da una rappresentanza dell’evangelismo fondamentalista come Parola di Dio, affermazione blasfema perché questo assioma ecclesiastico vuole esprimere una fede idolatrica, ma evita la spiritualità che soggiace a quelle grandi, importanti scoperte copernicane dei Riformatori. Ciò che oggi manca all’evangelismo conservatore o fondamentalista è proprio la linfa vitale dello Spirito di Dio che è stato “zittito” dalle astruse speculazioni teologiche. Non si sente più la “Ipse Vox Christi”, ma si è assordati dalla voce polemica di un evangelismo saturo di dottrina e di un pernicioso formalismo religioso che uccide la vitalità della fede. Vi sono parecchi nostri compagni di umanità che vogliono ribellarsi a questa tirannide dell’Evangelismo contemporaneo che i leader hanno sapientemente imposto alla gente. Di fatto, si stanno ribellando perché vogliono vivere un Evangelo che libera e non una parodia paralizzante dell’Evangelo.
Ecco perché noi ci siamo ribellati a questa tirannia di leader crapuloni e gaudenti, che hanno pietrificato Gesù in una poderosa cattedrale dottrinale dentro la quale i più tributano un culto al dio della “Sana Dottrina”. Senza sminuire gli Articoli di fede delle confessioni religiose, né le conquiste dottrinali che tendono a dare a ragione una comprensione razionale della fede, noi, convinti che il Signore si nasconde dietro le speculazioni filosofiche e dottrinali, persino dietro la Bibbia, vogliamo come piccoli fanciulli, lambire la lingua nelle acque chiare e cristalline dell’evangelo che è cercato e scoperto continuamente. Noi vogliamo scavare come umili contadini nel campo misterioso delle parole dell’evangelo dove Gesù è nascosto proprio per essere scoperto e suscitando la gioia incontenibile proprio di chi scopre il tesoro nascosto. Noi vogliamo viaggiare all’interno del mondo della Bibbia per cercare la perla più preziosa che dà senso alla raccolta di perle che fino adesso abbiamo accumulato.
Dunque, siano benvenuti tutto coloro che vogliono scavare e viaggiare con noi alla ricerca dei tesori nascosti e delle perle preziose che soggiacciono dietro le parole della Scrittura. La lettera uccide ma lo Spirito vivifica.
La fede è il risultato di ricerca e di scoperta che non si esaurisce solo in un momento, ma che ha la sua efficacia proprio nel vivere l’esperienza del ricercatore di tesori nascosti e di perle preziose conservate nell’emporio della Sacra Scrittura.
Chi vuole iniziare un cammino di ricerca e di scoperta si aggreghi con noi, perché vogliamo investigare le Scritture con l’atteggiamento proprio di ricercatori di tesori e di perle preziose.
Paolo Brancè | Notiziecristiane.com
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