di Agostino Masdea – “Egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia, e mediante le sue lividure siete stati guariti”. 1 Pietro 2:24 – Una frase molto breve, ma di una portata immensa; la potenza di Dio, il Suo amore e la Sua grandezza sono in queste parole. Il cuore del Vangelo è il sacrificio vicario di Cristo! Tutta la scrittura punta sull’opera compiuta alla croce. Ogni capitolo, ogni verso, come raggi di un cerchio convergono tutti li, alla croce di Gesù.
Pietro prende queste parole dal libro del profeta Isaia, nel capitolo 53, uno dei passi più straordinari dell’intera Bibbia. L’uomo, a causa della sua malvagità e della sua ribellione meritava la morte, ma Dio ha mandato il Suo Figlio, Gesù Cristo a morire al suo posto.
L’opera compita da Gesù al Calvario è completa e definitiva. Egli è morto per la salvezza dell’uomo, per guarire la sua anima, e per le Sue ferite abbiamo anche la guarigione fisica.
L’opera di Cristo in noi ci riporta alla condizione originale dell’uomo, quella prima del peccato. Allora non c’era nessuna forma di malattia, e neppure la morte. Perciò crediamo che sulla croce Egli ha portato anche le nostre infermità. E oggi può ancora guarirci!
Prima di guarire il paralitico di Capernaum, Gesù gli disse: “…i tuoi peccati ti sono perdonati”. Gesù vedeva la fede di quest’uomo e anche quella dei suoi amici. Ma i farisei brontolavano: “chi può rimettere peccati se non Dio solo”? E Gesù che era Dio, aveva l’autorità per guarire sia l’anima che il corpo di quell’uomo. Perciò disse al paralitico, “alzati, prendi il tuo lettuccio, e vattene a casa tua”! E quell’uomo fu completamente guarito.
Gesù è lo stesso, ieri, oggi e in eterno. Ancora oggi Egli può guarire come allora. Il Suo invito si ripete: “Venite a me: se siete stanchi io vi darò riposo. Se siete assetati, vi darò acqua di vita eterna. Se siete perduti, sarete salvati. Se siete malati, sarete guariti”.
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