Per il credente la morte è un ritorno a casa?

la-mano-della-donna-sulla-spalla-dell-uomo-29432566C’erano una volta una vedova e suo figlio che abitavano in una misera soffitta. Molti anni prima, quella donna si era sposata contro la volontà dei suoi genitori, ed era andata a vivere con suo marito in un paese straniero.

Il marito era diventato irresponsabile e infedele e, dopo qualche anno, era morto senza lasciare niente per lei e per il bambino. Con grandissima difficoltà quella vedova era riuscita a racimolare lo stretto necessario per vivere. A volte, prendeva il suo figlioletto tra le braccia e gli raccontava della vecchia casa di suo padre, nella campagna. Gli parlava delle distese di erbe, degli alberi signorili, dei fiori selvatici, dei bei quadri e dei pasti deliziosi. Quelli erano i momenti più felici del bambino. Egli non aveva mai visto visto la casa di suo nonno, ma per lui doveva essere il posto più meraviglioso di tutto il mondo. Non vedeva l’ora di poterci andare ad abitare.

Un giorno il postino bussò alla porta della soffitta. La mamma riconobbe la calligrafia sulla busta. Con mani tremanti aprì il sigillo. C’erano un assegno e un foglio di carta con tre parole soltanto: “Torna a casa”. Un giorno, tutti quelli che conoscono Cristo faranno un’esperienza simile. Non sappiamo quando verrà la nostra chiamata. Ma, un giorno o l’altro, una mano amorevole si poserà sulla nostra spalla e riceveremo questo messaggio: “Torna a casa”. Tutti quelli che conoscono Cristo personalmente non devono temere la morte. Per il credente la morte è un ritorno a casa?

Francesco La Manna – Notiziewvangeliche.com
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