PEDOFILIA, MALAN: UNAR HA COME CONSULENTE CHI SI INTITOLA A CHI L’APPROVAVA
Lucio Malan, ha dichiarato:
Oggi tante belle parole contro la pedofilia e tanti buoni propositi da tutti. Ma intanto l’UNAR, che dipende direttamente dalla presidenza del consiglio, si avvale della consulenza di varie “associazione LGBT in merito alla formazione e sensibilizzazione di docenti, degli studenti e delle famiglie”, una delle quali è intitolata all’intellettuale Mario Mieli. L’opera pressoché unica del Mieli è “Elementi di critica omosessuale”, di cui è nota la frase “Noi, sì, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l’amore con loro?” Non è un’affermazione isolata ma è l’intero libro del Mieli che va in questa direzione. In esso si spiega che la chiave nell’educazione sana di un individuo sta nell’avviarlo fin dalla nascita all’erotismo con adulti, con preferenza per quelli dello stesso sesso, per evitare che la personalità del bambino venga traumatizzato da limitazioni e tabù.
Nel libro si stigmatizza anche il fatto che il padre rifiuti “contatti erotici aperti con il figlio (il quale invece desidera anche il padre)” e che gli altri maschi adulti, in forza del tabù antipederastia, rifiutano rapporti sessuali con il bambino. L’anno scorso ho presentato una interrogazione su questo fatto incredibile e il governo si è limitato a rispondere che il Circolo Mario Mieli si è sempre caratterizzato per attività volta all’affermazione della tutela dei diritti civili, non è mai stato coinvolto in casi di pedofilia, né risulta aver sostenuto la liceità di pratiche di tal genere.
Ma non ha risposto alla vera domanda. Che tipo di idee possono diffondere tra bambini e docenti persone che, fra le mille figure di riferimento, intitolano il proprio circolo a chi scriveva le cose descritte e persin peggio? Nel libro del Mieli si dice anche che l’eterosessualità è essenzialmente reazionaria, che l’amico del cuore dell’infanzia e dell’adolescenza è in realtà oggetto di desiderio sessuale, che la famiglia è dannosa per i bambini e che la religione è il risultato nevrotico di un amore per i genitori censurato dal tabù dell’incesto e da quello antiomosessuale. A scanso di equivoci nelle conclusioni riassuntive dell’intero contenuto del libro, si legge che tutte le pratiche sessuali, inclusa la pederastia non vanno ammesse, ma praticate “muovendo in prima persona alla disinibizione e alla concreta espressione di tali tendenze”.
Nella giornata contro la pedofilia i signori del governo dovrebbero spiegare come accettano queste cose.
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