di Agostino Masdea – “Ora, affinché sappiate che il Figlio dell’uomo ha potestà di perdonare i peccati in terra, io ti dico: Alzati, prendi il tuo lettuccio e vattene a casa tua”.
Il grande predicatore C. Spurgeon raccontò una parabola per illustrare la schiavitù del peccato. Disse: “Un re malvagio chiamò uno dei suoi sudditi, un fabbro, e gli ordinò di forgiare una catena. Il fabbro ubbidì e appena finito il lavoro tornò dal re, il quale gli disse di riportarsela via e raddoppiarne la lunghezza. E questa scena si ripeté per tre volte. Quando tornò di nuovo, il re malvagio comandò ai suoi servi di legare quell’uomo mani e piedi con la stessa catena che aveva fatto e poi gettarlo nella prigione”.
Spurgeon aggiunse: “Questo è ciò che il diavolo fa con gli uomini. Egli fa in modo che essi forgino la propria catena, poi con la stessa li lega mani e piedi e li imprigiona per sempre”. Questa catena si chiama “peccato” ed è la causa di tutti i problemi che ci sono oggi nel mondo”.
La buona notizia è che Dio può perdonare i nostri peccati. Un giorno Gesù stava insegnando in una casa a Capernaum gremita di gente fino a fuori dalla porta. Il discorso di Gesù fu interrotto da alcune persone che stavano smontando il tetto sopra di Lui. Erano quattro uomini che, visto la calca che c’era fuori e dentro la casa, avevano portato sul quel tetto un loro amico, completamente paralitico, in una specie di giaciglio, per calarlo con delle funi davanti a Gesù. Non era certo facile, ma difronte agli ostacoli non si sono arresi. Ne valeva la pena!
E Gesù vedendo la loro fede disse al paralitico: “Figliolo, i tuoi peccati ti sono perdonati!”. C’era un bisogno fisico in quell’uomo, ma Gesù diede priorità al bisogno spirituale. Se la malattia paralizza il corpo, il peccato paralizza l’anima. Molti sono come quel paralitico: hanno bisogno di qualcuno che li aiuti ad andare a Gesù. Egli può guarire sia l’anima che il corpo! Tu puoi essere come uno di quei quattro.
https://www.chiesadiroma.it/peccati-perdonati/
Sostieni la redazione di Notizie Cristiane con una donazione, clicca qui