Perdonateci, sappiamo che l’immagine è tremendamente cruda nella sua realtà, ma non abbiamo potuto fare a meno di commuoverci al cospetto di tanto coraggio. Quando questi cari fratelli in Cristo hanno varcato la soglia di casa per recarsi in chiesa, sapevano che quello poteva essere l’ultimo culto terreno. E’ così è stato… promossi in gloria attraverso il martirio. Dall’adorazione al paradiso…mentre altri morti si aggiungono a quelli già accertati (secondo la polizia, ma secondo altre fonti sarebbero varie decine). Sono morti sotto attacco nell’area cristiana di Sabon Gari (Stato di Kano), nonostante gli sforzi del governo di pacificare il nord del paese. Sono state danneggiate varie case, mentre la Chiesa pentecostale Christ Salvation è stata colpita quando all’interno si stava svolgendo un regolare e affollato servizio. Si pensa ancora ai Boko Haram.
La Nigeria è anche adesso al centro delle più violente dinamiche anticristiane nella cintura del Sahel. Nell’ampissima regione che circonda la cintura del Sahel, rimane alta la tensione. Mentre il Sud Sudan vive una tesissima rivoluzione ai vertici del governo imposta dal presidente con un secco colpo di mano, la Repubblica Centrafricana vive una situazione critica, per non parlare della tensione attorno alle elezioni in Mali e alla recrudescenza persecutoria a danno dei cristiani in Eritrea.
L’effetto devastante più evidente della tensione tra le pressioni islamiche (dalle moderate alle più estremiste) e l’esistenza cristiana in Africa si nota ancora una volta in Nigeria del Nord. Kano è uno Stato della Nigeria considerato essenziale per l’economia del nord del Paese; la maggior parte della popolazione è musulmana, ma, come si diceva, l’area attaccata di Sabon Gari è a prevalenza cristiana. In marzo i Boko Haram avevano fatto esplodere degli ordigni in una grande fermata di autobus uccidendo ventidue persone. In questo stato del nord (come in altri undici) la sharia (la legge islamica) è stata adottata come parte integrante dell’ordinamento giudiziario e i cristiani vivono in uno stato di allerta.
Per quanto si alzino voci di esponenti autorevoli del governo (presidente compreso) e di associazioni e partiti islamici, che affermano di ritenere queste violenze un attacco alla stabilità del Paese (cosa peraltro indiscutibile) e a tutti i cittadini nigeriani, sembra tuttavia sempre più diffusa nel nord una strisciante e aggressiva intolleranza nei confronti dei cristiani, che va oltre gli attentati dei gruppi terroristici come Boko Haram.
Fonte: Porte Aperte
Per un approfondimento sulla situazione della Nigeria:
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