La recentissima bufera mediatica che ha coinvolto in una trasmissione radiofonica Guido Barilla, accusato di “omofobia alimentare” solo per aver dichiarato che la sua azienda ha come punto di riferimento principale la famiglia fatta da un padre e una madre, è davvero esemplare, anche per l’evidente mancanza di senso del ridicolo da tutte le parti: da parte di coloro che hanno immediatamente stigmatizzato le dichiarazioni del noto industriale, invitando i consumatori a boicottare i suoi prodotti, da parte dei suoi concorrenti, che si sono inseriti nella vicenda diffondendo comunicazioni ufficiali “gay friendly” nei loro siti (dando così un’ulteriore prova di quanto non pochi produttori siano interessati più che a difendere i “nuovi diritti” degli omosessuali a coltivare una nuova e molto rilevante fetta di mercato) e anche un po’ da parte di Barilla che ha ritenuto di dover chiedere scusa (ma di che cosa?). […]
Non ci sono dubbi, perchè la creazione di Dio è perfezione. I generi in natura sono due: maschio e femmina. Non ci sono alternative. Gli alter ego sono frutto del vizio o di una diversità che bisogna riconoscere come deleteria per il genere umano e destituente il fine stesso su cui poggia la famiglia, che è quello di rigenerarsi e procreare. Anche sulla non ci sono dubbi, perchè la famiglia è composta da padre madre e figli. La donna è sempre stata al centro della casa, in tutte le sue sfaccettature e non la sminuisce di certo se coccola il resto della famiglia. Non trovo, assolutamente, giusto che ci si scusi davanti a milioni di consumatori solo perché imposto da quattro insensati che non conoscono la parola di Dio, capitanati in primis da Laura Boldrini e Dario Fo’ alzano gli stendardi di quel mondo omosessuale che noi non condividiamo!
L’uomo è un essere sessuato e la sua sessualità, oltre che un immenso rilievo esistenziale, spirituale e religioso che è impossibile ignorare, ha incalcolabili ricadute sociali, a partire dalla definizione legale dell’identità personale fino alla costruzione sociale dell’ordine intergenerazionale. La banalizzazione libertaria della sessualità è un errore altrettanto grave e del tutto simmetrico a quella sua banalizzazione repressiva che ha infelicemente caratterizzato molte delle generazioni che ci hanno preceduto.
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