A due passi dal mondo

tabernacolo

tabernacoloAi tempi di Mosè il Faraone, figura dell’avversario, voleva offrire ad Israele una religione secondo regole da lui imposte, ma Mosè non scese a compromessi. 
Anche oggi il diavolo vuole imporre agli uomini le sue regole. Il Faraone disse che potevano offrire l’adorazione a Dio nel paese d’Egitto, cioè nel territorio sottoposto al suo controllo (Esodo 8:25).In quello spazio di terra il popolo d’Israele sarebbe stato circondato da ogni sorta di idoli e di abominazioni, e la sua offerta al vero Dio sarebbe stata in un certo senso “contaminata” da quanto aveva intorno.
Purtroppo, sono molti quelli che non sono disposti a rinunciare agli agi e alle comodità a favore della propria consacrazione a Dio e alla Sua volontà.
La “religione” non è un supermercato delle offerte speciali, dove anche il diavolo espone i suoi prodotti (lo fece persino con Gesù, che però seppe resistere ad ogni allettante proposta).

Oggi, invece, molti sembrano fortemente attratti dalle “offerte” religiose proposte dall’avversario.
L’invito del faraone sembrava dire: “Vivi la tua religione, ma a due passi dall’Egitto!
La vita cristiana “a due passi dal mondo” è pericolosa, si rischia di cadere in compromessi e di contaminarsi con “tanta spazzatura “.
In questo mondo il credente è di passaggio, che piaccia o no.
Siamo stati liberati dalla schiavitù del peccato e trasportati dalle tenebre alla luce di Dio.
Il fatto che viviamo nel mondo non deve indurci ad unirci ad esso, a condividerne gli scopi e i mezzi.
Non possiamo accettare certe offerte e vivere continuamente a cavallo di due realtà, di due regni.
Nella Parola di Dio troviamo diversi esempi di uomini che vissero “a due passi dal mondo”, e per questo andarono incontro a molti guai.
“Affacciarsi nel mondo” e accettarne le proposte anche per soddisfare la propria curiosità può essere distruttivo per la fede, solo Dio può preservarci da rovinose cadute e dall’alienazione spirituale.

…. Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro” (Matteo 18:20), disse Gesù.
Ecco di cosa abbiamo bisogno: stare assieme a Gesù.
Un esempio lodevole ci viene offerto nella figura di Enoc, il quale “camminò” con Dio per trecento anni in mezzo ad una generazione corrotta, ma senza lasciarsi coinvolgere, e Dio si compiacque di lui e lo prese con se (Genesi 5:24).
Il Faraone voleva che Mosè lasciasse qualcosa o qualcuno sotto il suo controllo, ma il servo di Dio non glielo permise, anzi, richiese che tutti andassero ad adorare Dio, mogli, anziani e bambini, e con il loro bestiame (Esodo 10:8-24).
Ogni minima cosa che ci appartiene è per Dio e non dobbiamo lasciare nulla nelle mani dell’avversario. Alcuni, perché trascurano questa verità, ricadono inesorabilmente sotto i ricatti del nemico.
… I veri adoratori adoreranno Dio in spirito verità…” (Giovanni 4:23), senza essere condizionati da alcunché.

Adoriamo e offriamo al Signore un vero “culto spirituale”, liberi da condizionamenti.
Faraone aveva concesso persino ai bambini d’lsraele di adorare Dio, ma la sua “concessione” rimaneva limitata, perché non permetteva a Mosè di portare il bestiame.
La storia si ripete, e si ripeterà fino a quando al credente piacerà vivere “a due passi dal mondo”.

Una Meditazione di Francesco Davide Scianna

Tratto da: http://incontraregesu.blogspot.it/


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