Domenica 14 Gennaio una tredicenne cristiana è stata violentata in un’area rurale vicino alla città di Gujranwala, a nord di Lahore, mentre lavorava nei campi. Arrestato il colpevole, anche grazie all’intervento del proprietario dei campi, un musulmano.
Domenica 14 Gennaio una tredicenne cristiana è stata violentata in un’area rurale vicino alla città di Gujranwala, a nord di Lahore, mentre lavorava nei campi. Il padre della ragazza, il cui nome non viene divulgato per proteggere l’identità della tredicenne, ha lavorato per più di 30 anni come bracciante presso un unico proprietario terriero. Nel villaggio ci sono solo 4 famiglie cristiane, i cui membri, estremamente poveri, lavorano appunto come braccianti.
Padre di 7 figli, vecchio e affetto da una grave forma d’asma, l’uomo veniva spesso aiutato dalla figlia che si prendeva cura dei vitelli di cui lui è custode. “Mia figlia lavora con i vitelli tutti i giorni, dal primo mattino fino a mezzogiorno, e io la accompagno”, ha detto il padre. “Era domenica e mentre la nostra famiglia partecipava a un matrimonio, mia figlia è andata a lavorare assieme alla sua cugina più giovane. Di ritorno a casa, ho visto che non era ancora rientrata, così sono andato a controllare. Vicino ai campi ho trovato sua cugina, legata nella sua dopatta [tessuto usato per coprirsi il capo]. Ci ha detto che è stato un uomo di nome Zaman Khan a legarla e a portare con la forza mia figlia nei campi, ferendola con una falce. Quando poi ho ritrovato mia figlia, stava ancora gridando aiuto. Appena ha sentito che mi avvicinavo, Zaman è scappato via; intanto noi abbiamo portato mia figlia all’ospedale”.
Zaman Khan, 28 anni, viene da un villaggio vicino e aveva cominciato a lavorare sotto lo stesso padrone solo un paio di giorni prima del fatto. “Quando il proprietario terriero è venuto a conoscenza dell’accaduto si è arrabbiato molto, denunciando il fatto nelle moschee vicine e, solo grazie al suo intervento, Zaman è stato arrestato”, ci ha spiegato il padre della ragazza. “L’intero villaggio è dalla nostra parte, nonostante in esso ci siano solo quattro famiglie cristiane”. La polizia locale ha ricevuto la denuncia e il 16 gennaio la ragazza è stata portata a Lahore per un esame del DNA, mentre il sospettato è sotto custodia in carcere.
Questo atto di violenza è accaduto in un momento in cui tutto il Pakistan è in lutto per una bambina di 7 anni di nome Zainab, violentata e uccisa brutalmente (un caso di cui si è parlato in tutto il mondo). La parlamentare cristiana Mary Gill, che ha fatto visita alla famiglia della ragazzina, ha sfidato l’opinione pubblica chiedendo se la stessa reazione di rabbia scatenatasi per la piccola Zainab (musulmana), ci sarebbe stata anche per la tredicenne cristiana, appartenente ad una minoranza religiosa.
Porte Aperte Italia
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