PAKISTAN – False accuse di blasfemia, poi ritirate, per 31 cristiani di un villaggio del Punjab

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Del6249540Faisalabad – E’ un caso tipico dell’abuso della legge sulla blasfemia, che per ora sembra risolto grazie all’intervento della polizia – come avviene raramente – quello registratosi nel villaggio di Tehsil Summodri, nel distretto di Faisalabad, in Punjab, un insediamento cristiano con circa 200 famiglie residenti. Come appreso da Fides, alcune delle famiglie hanno incontrato nei giorni scorsi un proprietario terriero musulmano, Muhammad Iqbal, chiedendogli un appezzamento maggiore di terra per il cimitero cristiano locale. Iqbal ha acconsentito, concedendo un piccolo appezzamento di terra gratuitamente.
Il 2 settembre i cristiani, alla presenza di Iqbal, hanno arato il terreno. A quel punto un gruppo di musulmani, sopraggiunto, ha affermato che i cristiani avevano dissacrato le tombe dei loro cari musulmani. Il musulmano Ashiq Hussain ha registrato alla stazione di polizia della vicina cittadina di Muridwala una denuncia ufficiale (First Information Report) per blasfemia, secondo l’art 295-C del Codice penale (blasfemia per offesa al Profeta), a carico di 31 cristiani, 3 musulmani e 20 altre persone del villaggio. Secondo la denuncia, totalmente falsa, “i vandali cristiani volevano occupare la terra” e oltre 400 tombe islamiche sarebbero state dissacrate.
La polizia ha appurato che in quel luogo si trovava un antico cimitero islamico e che, molto tempo addietro, tutte le tombe musulmane erano già state trasferite in un altro luogo. La polizia ha inoltre cancellato dalle accuse l’art. 295-C (blasfemia), sostituendolo con l’art. 297 del Codice Penale (violazione di un luogo sacro o di un cimitero). Secondo fonti di Fides, attualmente la situazione del villaggio è tranquilla e i leader locali cristiani e musulmani stanno cercando di sanare il malinteso e mantenere calmi gli animi.

Fonte: http://www.fides.org/


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