Islamabad (Agenzia Fides) – Un nuovo “fronte” della blasfemia sembra aprirsi in Pakistan: dopo la condanna all’ergastolo di un uomo per avere inviato, pochi giorni fa’, SMS blasfemi, aumentano i casi e le denunce di blasfemia via SMS. Come appreso da mezzi d’informazione, un altro caso di blasfemia è stato registrato contro una coppia cristiana nella città di Gojra, in Punjab. Shafaqat Masih 35 anni, e sua moglie Shagufta Bibi sono stati arrestati dalla polizia locale perchè accusati dal musulmano Rana Mohammad Fiaz di avergli inviato SMS blasfemi sul Profeta Maometto. La polizia ha rintracciato la scheda SIM e arrestato la coppia. Un tribunale di primo grado ha convalidato l’arresto, disponendo ulteriori indagini. Shafaqat Masih è disabile e sua moglie è cameriera in una scuola locale. I loro due figli adolescenti sono stati ora a presi in cura dalla Ong “World Vision in Progress”, che intende fornire anche assistenza legale. Gojra è un località “religiosamente sensibile” fin dal 2009, quando, per un caso di presunta profanazione del Corano, il quartiere cristiano della città fu dato alle fiamme, con 8 morti, 40 case e una chiesa distrutte.
Attualmente in Pakistan è vivo il dibattito sulla blasfemia tramite le nuove tecnologie, i cellulari, i mezzi informatici. L’Autorità per le Telecomunicazioni e il governo stanno discutendo di soluzioni tecniche al problema della presenza di materiale blasfemo su Internet, su YouTube, sui social network. Molti chiedono una legge che limiti e censuri i siti Internet blasfemi.
Un’altra questione sentita è l’abuso della legge di blasfemia, a volte usata strumentalmente per colpire avversari. Come riferito a Fides, di recente una delegazione di 15 ulema di Karachi, della corrente di pensiero islamica “Deobandi”, ha assicurato alla comunità cristiana il proprio sostegno per proporre un emendamento alla legge sulla blasfemia: il fine è fermarne l’uso improprio contro i membri delle minoranze religiose.
Fra i casi segnalati da Fides, quello del 15enne cristiano di Karachi, Ryan Brian Patras, accusato di aver inviato SMS blasfemi ad alcuni coetanei e vittima di una macchinazione. Il ragazzo e la sua famiglia sono fuggiti per miracolo alla furia omicida di alcuni estremisti.
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