Una 13enne cristiana in Pakistan è stata rapita, convertita all’islam e costretta a sposarsi. Il rapitore, un musulmano di 32 anni, avrebbe agito per vendetta nei confronti della madre. Della bambina, Saba Waris, non si hanno più notizie da giugno. Un tribunale ha emesso un mandato d’arresto contro l’aguzzino, che ha fatto sparire le sue tracce.
Faisalabad (AsiaNews) – Da oltre cinque mesi non si hanno più notizie di Saba Waris, 13enne cristiana di Jameelabad. La piccola è stata rapita, convertita all’islam con la forza e costretta a sposare Syed Munawar Hussain, un musulmano di 32 anni. Naseem Bibi, la madre della piccola, chiede all’organo di stampa AsiaNews “ogni aiuto possibile. Voglio mia figlia indietro e voglio giustizia”. Finora la donna si è rivolta alla polizia, ma senza successo.
Tutto è iniziato il 20 giugno scorso. La famiglia di Saba è povera e ha dovuto toglierla da scuola per difficoltà economiche. Di solito accompagna la madre a lavoro, ma quel giorno sta poco bene e preferisce restare a casa. Nelle poche ora in cui è stata da sola, Hussain si introduce nell’abitazione e la porta via. Naseem Bibi torna quel pomeriggio e non trova la figlia: sta per denunciare la scomparsa, quando si presentano la madre, la sorella e un fratello del musulmano. Queste persone le comunicano che Munawar Hussain ha rapito Saba.
Naseem dice loro che andrà alla polizia: gli altri la fermano e le chiedono di aspettare quattro giorni, durante i quali cercheranno il modo di riportarle la figlioletta. Un paio di giorni dopo, la donna riceve una telefonata di Saba, che dice: “Munawar Hussain mi ha rapito e ha cercato di convertirmi all’islam con la forza”. Poco dopo, cade la linea.
Passati i quattro giorni, la madre e la sorella dell’uomo tornano da Naseem Bibi e le dicono che Munawar ha sposato Saba e che lei si è convertita all’islam. “Non andare dalla polizia o in tribunale – la minacciano – o sarai responsabile di gravi conseguenze. Ora è una musulmana: smettila di pensare a lei, dimenticala”. In seguito, la donna cristiana riceve un certificato di matrimonio, firmato anche dalla figlia.
È troppo: con la sua famiglia, il 28 giugno Naseem va dalla polizia e registra un Fir (First Information Report) contro Syed Munawar Hussain, in base all’articolo 365B (sequestro di una donna per matrimonio forzato) del Codice penale. Ad assisterla nella sua battaglia legale c’è la Human Rights Focus Pakistan (Hrfp), che fornisce le prove del sequestro e della conversione forzata della piccola alla corte di Sargodha. Il 17 ottobre, il tribunale emette un mandato d’arresto per Syed Munawar Hussain: da allora, gli agenti non sono ancora riusciti a rintracciare l’uomo.
Secondo Naseem Bibi, il musulmano ha rapito sua figlia per vendetta: “Mio figlio Moon Waris lavorava con lui, ma non veniva pagato. Gli ho detto di non andare più con Hussain, e questi per farmela pagare ha preso la mia bambina”.
“Le conversioni forzate all’islam – spiega ad AsiaNews Shazia George, attivista cristiana – sono diventate una pratica comune in Pakistan. Il motivo principale di questo incremento è la presenza di un sistema legale e giudiziario che non dà sostegno alle minoranze”.
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