Il movimento islamista di Morsi, dichiarato “gruppo terrorista”, ha proclamato una nuova “Settimana dell’Ira”. Padre Greiche, portavoce della Chiesa cattolica del paese: «Rischio di violenze alto in vista del Natale ortodosso.
«Il rischio di violenze è alto e lo è anche la paura fra la popolazione cristiana. Tuttavia questo clima non ha impedito ai cattolici di celebrare il Natale e lo stesso avverrà per i copti-ortodossi». Lo ha detto in una intervista ad AsiaNews il portavoce della Chiesa cattolica egiziana padre Rafic Greiche. Nel paese infatti sono in corso altri sanguinosi scontri (con almeno 5 morti) tra i Fratelli Musulmani e le forze di sicurezza da quando, tre giorni fa, il governo dei militari ha dichiarato “organizzazione terroristica” il movimento del deposto presidente Morsi, e gli islamisti hanno reagito proclamando una nuova “Settimana dell’Ira”.
LE DATE SENSIBILI. La situazione per i cristiani secondo AsiaNews potrebbe diventare ancora più pericolosa all’avvicinarsi delle celebrazioni del Natale ortodosso (7 gennaio) e della seconda udienza del processo contro l’ex presidente Morsi, prevista per l’8 gennaio. Recentemente, infatti, i cristiani sono stati di nuovo minacciati per avere appoggiato – a detta degli islamisti – il colpo di Stato che nell’estate scorsa ha tolto il potere ai Fratelli Musulmani, e ora si teme nei loro confronti «una nuova ondata di violenza simile a quella avvenuta in agosto», informa AsiaNews. Infatti esercito e polizia starebbero già pianificando le misure di sicurezza per proteggere i luoghi di culto in vista del Natale ortodosso e Tawadros II, patriarca della Chiesa copta-ortodossa, starebbe anche valutando con la polizia la possibilità di anticipare le funzioni religiose.
TERRORISTI DA SEMPRE. Diversi importanti esponenti della comunità internazionale, tra i quali il segretario di Stato americano John Kerry e il ministro degli Esteri italiano Emma Bonino, hanno espresso preoccupazione dopo l’inserimento dei Fratelli Musulmani nella lista dei gruppi terroristi da parte del governo egiziano, ma ad AsiaNews padre Greiche ha detto di non vedere in questo fatto nulla di straordinario: «Fino al 2005 i Fratelli Musulmani erano nella lista dei gruppi terroristi di Stati Uniti ed Europa e in seguito sono stati misteriosamente riabilitati. Ora essi sono semplicemente tornati nella lista, perché i loro atti e i loro comportamenti sono propri dei movimenti terroristi». Lo dimostrerebbero proprio le violenze recenti: «Ogni giorno vi è un attacco», ha ricordato il portavoce dei cattolici egiziani, «ma quello contro la stazione di polizia è stato il più terribile con 15 morti e decine di feriti. I Fratelli Musulmani si sono ormai alleati con i gruppi terroristi islamici legati ad Al Qaeda responsabili dei numerosi attentati nella penisola del Sinai».
«SOCIETÀ ESASPERATA». Secondo il sacerdote «gli islamisti stanno cercando di seminare il terrore fra la popolazione, per poter influenzare il risultato del referendum» sulla nuova Costituzione «che si terrà fra il 14 e il 15 gennaio 2014». Ma ormai in Egitto «la società è esasperata da questi gruppi terroristi», ha aggiunto padre Greiche. «Dopo l’esplosione dell’autobomba alla stazione di polizia di Mansoura la popolazione ha assaltato diversi negozi di proprietà dei Fratelli Musulmani». E il moto di ribellione ai soprusi degli islamisti non coinvolge solo i cristiani, visto che ormai, come informa AsiaNews, «la paura e lo sconforto colpiscono in modo indistinto musulmani e cristiani».
Fonte: http://www.tempi.it/
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