Anche quest’anno, dal Pacifico all’Atlantico, il mondo si è unito per spegnere (simbolicamente) le luci di città e metropoli per un’ora, al fine di celebrare “l’Ora della Terra” (dalle 20.30 alle 21.30) organizzata dal Wwf contro il cambiamento climatico. Dopo la prima edizione del 2007, che coinvolse solamente Sidney, l’effetto “domino” di questa kermesse mondiale ha visto solidali almeno 7mila città e oltre 170 Paesi e regioni del mondo, coinvolgendo circa 2 miliardi di persone e centinaia di imprese: dall’Opera House di Sydney, in Australia, alla Torre Eiffel di Parigi, passando per Piazza san Pietro, i principali monumenti del pianeta han spento le luci dietro lo slogan “Cambiare il Cambiamento Climatico, spegnere le luci per accendere il cambiamento”.
Secondo i promotori della campagna pubblicitaria, è possibile combattere concretamente le variazioni del clima che ha registrato, a febbraio scorso, + 1,35 gradi rispetto alla media stagionale. Il mese di febbraio scorso, a parere degli esperti, è stato uno dei mesi più caldi per via di temperature così elevate che hanno reso critiche le condizioni del settore agricolo, almeno qui in Italia: la Coldiretti ha lanciato un serio grido di allarme per il rischio siccità e di perdita dei raccolti, facendomi ricordare quanto prèdetto dal profeta Gioele (cap. 1 – vv. dal 10 al 12) che, in anticipo di oltre due millenni, sembra stia facendo la cronaca del telegiornale di questi tempi: “la campagna è devastata, il grano è distrutto, il mosto è svanito… e gli agricoltori si disperano”! Quindi, che si siano spente le luci sul pianeta non vuol dire che, da domani, non ci sarà più inquinamento atmosferico, i vulcani smetteranno di entrare in eruzione, la terra cesserà di tremare, le stagioni torneranno a essere stabili, i campi ridaranno i loro frutti e i tornado e i cicloni scompariranno, poiché la natura in rivolta è un segnale di allerta per tutti i popoli: e Gesù non ha ancora aperto il Libro dei Sette Sigilli (Ap. 6:1)! Mi spiace deludere il lettore, ma l’uomo non è in potere di fermare l’effetto serra, ragion per cui è bene prendere alla lettera gli avvertimenti divini di cui parlano le scritture, onde vivere questi tempi senza ansietà e senza lasciarsi coinvolgere dal panico generale davanti alle notizie di catastrofi climatiche ovunque (vedi la recente valanga in Trentino che ha fatto sei morti, causa l’alta temperatura in quota).
Pertanto, malgrado ognuno di noi sia chiamato a rispettare il creato, anche se tutti i siti industriali smettessero di inquinare all’istante, ci vorrebbero lunghi decenni per riportare l’aria a tossicità zero, sicchè concludo dicendo che bisogna smettere di farsi abbindolare da questa coreografica “Ora di buio della Terra” perché, un giorno, anziché essere le lampade di settemila città a venir spente, saranno il “sole, la luna e le stelle” a ridurre la loro luce di un terzo (Ap. 8:12), per immergere nel vero “buio” tutta la terra abitata!
Salvatore Di Fede | Notiziecristiane.com
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