Pare non terminare mai lo scandalo degli abusi sessuali in varie parti del mondo negli ambienti cattolici. Sembra che si sia voluta aprire finalmente una finestra su questa terribile piaga per troppo tempo sottaciuta e ad aprirla questa volta è stato, addirittura, il Comitato delle Nazioni Unite.Sono «decine di migliaia» le vittime nel mondo degli abusi perpetrati dai preti pedofili, denuncia il rapporto del Comitato Onu sui diritti dell’infanzia diffuso a Ginevra, in cui si chiede che vengano «immediatamente rimossi» e consegnati alle autorità civili tutti i prelati che siano coinvolti in abusi su minori o sospettati di esserlo. Nel rapporto si esprime «la più profonda preoccupazione per abusi perpetrati da membri della Chiesa cattolica che operano sotto l’autorità della Santa Sede, con preti che sono stati coinvolti negli abusi di decine di migliaia di minori nel mondo».
Speriamo che uno di questi prelati che si è macchiato di un crimine così orribile, si trovi a meditare, almeno una volta nella vita, su quello che ha fatto, in funzione della parola di Dio: “Chi scandalizza e faccia cadere uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli legassero intorno al collo una enorme pietra da mulino e fosse gettato negli abissi del mare” (parole di Gesu’ in Matteo 18, 6, e testi paralleli: Mc 9, 42 / / Lc 17, 2).
Da Ginevra piovono come pietre le parole del presidente del Comitato Onu sui diritti dell’infanzia, Kirsten Sandberg. Il Vaticano ha violato la Convenzione dell’Onu sui diritti dell’infanzia, ha affermato la presidente del Comitato Onu, presentando il rapporto del suo organismo sugli abusi sui minori compiuti da preti. «Sì, sono in violazione della Convenzione perchè non hanno fatto tutte le cose che avrebbero dovuto fare», ha dichiarato la Sandberg. Il Vaticano è tra i firmatari della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia, approvata dall’Assemblea generale dell’Onu nel 1989. Il testo definisce quali sono i diritti fondamentali che devono essere riconosciuti e garantiti ai minori e prevede anche un controllo sull’operato degli Stati, che devono presentare a un comitato indipendente un rapporto periodico sul rispetto dei diritti dei bambini nel proprio territorio. Nel 1990 il Vaticano ha ratificato la convenzione ma dopo il 1994 e fino al 2012 non ha consegnato nessun rapporto, neanche in seguito alle rivelazioni del 2010 sui casi di abusi ai danni di minori.
La Bibbia dice con molta chiarezza che sposarsi non è proibito per coloro che vogliono piacere a Dio. Anzi, essa specifica: “Bisogna che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie … e tenga i figliuoli in sottomissione” (1 Timoteo 3:2).
Inoltre, l’atto sessuale fra due persone sposate non è peccato (1 Corinzi 7:1-5). In questo passo, ai coniugi viene comandato: “Non vi private l’uno dell’altro” e che ciascuno doni il proprio corpo al proprio coniuge. In Efesini 5:22-23 Dio sceglie la relazione fra marito e moglie come esempio della sua relazione fra i credenti, dicendo che la moglie deve essere soggetta al marito come la Chiesa è soggetta a Cristo, e che il marito deve amare la moglie come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato sé stesso per la sua purificazione. Poi, aggiunge che come ilcredente è membro del corpo di Cristo, marito e moglie “diventeranno una stessa carne”.
È vero che chi non è sposato è più libero per svolgere l’opera di Dio, ma è anche vero che Dio dice: “È meglio sposare che ardere” (1 Corinzi 7:9).
Pietro, secondo la Chiesa Cattolica Romana, era vescovo e primo Papa, però la Bibbia dice che era sposato (Matteo 8:14; 1 Corinzi 9:15). Questo mostra chiaramente che il celibato del clero non è un comandamento di Dio. Esso fu imposto al clero da alcuni sinodi (Elvira, Orange, Arles, Agde, Toledo) e dal Concilio Lateranense del 1139. Fu una decisione sbagliata perché molti preti non riescono a vivere tutta la vita senza il rapporto sessuale, e Dio considera le relazioni tra persone non sposate come peccato estremamente grave (1 Corinzi 6:9-10,18; Atti 15:28-29; Apocalisse 21:8 ). I poveri preti che non riescono a resistere e cadono in peccati sessuali hanno una più severa condanna da Dio e scandalizzano molti.
Oggigiorno la grande maggioranza dei preti, quantunque vive nell’errore, vorrebbe essere libera di sposarsi, ma finora questa decisione sbagliata, presa tanti secoli fa, non è ancora stata corretta. Forse perché solo i papi hanno autorità di cambiare questa regola della chiesa cattolica romana, e di solito essi sono molto vecchi!
Non stiamo dicendo che tutti i preti e tutti i pastori devono sposarsi, ma che sposarsi o no deve essere una decisione personale, conforme all’insegnamento della Bibbia.
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