Una clinica lancia un appello per reclutare medici che si mettano a disposizione per “alleviare le sofferenze” dei malati non terminali.
Il numero degli olandesi che chiedono l’eutanasia alla clinica Levenseindekliniek è duplicato in un solo anno. Nei primi sei mesi del 2015 le persone uccise con l’aiuto della clinica sono già quasi pari a quelle morte in tutto il 2014: da gennaio a giugno hanno ottenuto di morire 49 malati di tumore, contro i 53 dell’anno passato. Inoltre, fra coloro che hanno richiesto l’eutanasia non ci sono solo malati terminali ma persone fisicamente sane con problemi mentali. Tra queste si contano 19 casi di eutanasia, uno in più rispetto ai 18 del 2014.
LA CAMPAGNA. In Olanda, dove già si contano circa 5 mila casi di morte procurata all’anno, la pressione sui pazienti sta dunque crescendo a causa della Levenseindekliniek, aperta nel 2012 per semplificare l’accesso alla pratica, specialmente ai pazienti non terminali. La clinica infatti è sorta proprio per le persone che non rientrano nelle categorie per cui la pratica è ammessa (specialmente malati di mente, dementi e anziani) e che vengono raggiunte a domicilio da 40 squadre mobili, tutte fornite di esperti legali in grado di aggirare la legge. La stessa clinica ha dichiarato in un comunicato di lavorare per gli “esclusi”, dato che «i malati di cancro, fra tutte le persone che richiedono l’eutanasia, sono quelli che invece hanno le migliori possibilità di ottenerla dal loro medico di famiglia». Grazie alla campagna della clinica dunque «cresce il numero delle perizie psichiatriche (più medici e infermieri psichiatrici hanno già aderito ai team) in combinazione con i massimi sforzi da parte della Levenseindekliniek».
UN APPELLO ESTIVO. La clinica ha lanciato un appello per reclutare medici che pratichino l’eutanasia a domicilio, spiegando che «la quantità di richieste di emergenza durante le vacanze è maggiore. E ciò mette grande pressione all’organizzazione: dobbiamo prendere la decisione di organizzare le eutanasie d’emergenza, fatto che mette alla prova tutti i nostri lavoratori, i quali devono fare del loro meglio per soddisfare i criteri».
Nel comunicato si parla chiaramente dei pazienti psichiatrici che devono «aspettare troppo a lungo per essere aiutati», motivo per cui occorre «rafforzare le squadre», al fine di ottenere una lista d’attesa «accettabile». Così, nonostante la commissione di vigilanza per l’applicazione della legge abbia più volte accusato la Levenseindekliniek per non aver rispettato pienamente i criteri legali, le morti sono comunque in aumento.
Benedetta Frigerio, Tempi.it
La verità generale, che sostiene la conclusione che Dio è contrario all’eutanasia, è che Dio è sovrano. Noi sappiamo che la morte fisica è inevitabile (Salmi 89:48; Ebrei 9:27). Ma sappiamo anche che Dio è sovrano su quando e su come una persona muore. Giobbe lo dice chiaramente in Giobbe 30:23: “Infatti, lo so, tu mi conduci alla morte, alla casa di convegno di tutti i viventi”. Ecclesiaste 8:8a dichiara: “Non c’è uomo che abbia potere sul vento per poterlo trattenere, o che abbia potere sul giorno della morte”. Dio ha la parola finale sulla morte (si veda anche 1 Corinzi 15:26, 54-56; Ebrei 2:9, 14-15; Apocalisse 21:4). L’eutanasia è un modo del’uomo di tentare di usurpare l’autorità di Dio.
La morte è un evento naturale. A volte Dio permette ad una persona di soffrire a lungo prima di morire; altre volte la sofferenza è limitata. A nessuno piace soffrire, ma ciò non giustifica mettere fine alla vita di una persona. A volte i piani di Dio sono rivelati attraverso la sofferenza: “Nel giorno della prosperità godi del bene, e nel giorno dell’avversità rifletti. Dio ha fatto l’uno come l’altro…” (Ecclesiaste 7:14). Romani 5:3 ci insegna che la tribolazione porta la perseveranza. Dio non è indifferente a coloro che desiderano morire in modo da poter porre termine alla propria sofferenza. Dio dona uno scopo alla vita fino alla fine. Solo Dio sa ciò che è meglio, e i Suoi tempi sono perfetti, anche per quanto riguarda il momento della morte.
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