Canberra – La Commissione per i Diritti Umani dell’Australia (AHRC) ha recentemente avviato una ricerca sulla situazione di oltre mille bambini detenuti nelle prigioni per gli immigrati. La maggior parte di loro vive ammassata nelle Christmas Islands, in Australia, Nauru o Papua Nuova Guinea. Secondo la Commissione, si tratta di bambini ai quali, tra le altre cose, viene vietata la libertà di movimento, molti perdono così gli anni più importanti della loro vita dietro le sbarre, in ambienti fortemente stressanti. Lo studio serve a verificare l’impatto della detenzione sulla salute mentale dei piccoli, i casi di autolesionismo e le valutazioni delle autorità australiane fatte prima di inviarli in questi centri.
Quello che manca, secondo gli esperti, è la collaborazione del dipartimento australiano per l’immigrazione, che negli ultimi mesi ha dato sempre meno informazioni utili per la AHRC. Nel 2004, nel primo rapporto della AHRC era stato riscontrato che la detenzione dei minori richiedenti asilo era incompatibile con gli obblighi relativi ai diritti umani dell’Australia.
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (ACNUR), così come altri organismi per la tutela dei diritti umani, condannano da tempo le condizioni “disumane” nelle carceri per immigrati che l’Australia gestisce a Nauru e in Papua Nuova Guinea. Il più grande Paese dell’Oceania è diventato una meta desiderata per gli emigranti asiatici in cerca di una vita migliore. Tuttavia, la maggior parte di loro viene intercettata dalla guardia costiera australiana e portata nei centri di detenzione in altri Paesi, mentre altri naufragano e muoiono. (AP)
Fonte: http://www.fides.org/
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