A dire che il RoundUp è cancerogeno adesso è anche l’Organizzazione mondiale della sanità. Il pesticida prodotto dalla multinazionale del cibo Monsanto, dice l’organizzazione Onu contro in cancro, può provocare il linfoma non Hodgkin e il cancro ai polmoni. La notizia sul diserbante a base di glifosato è apparsa recentemente sulla rivista Lancet Oncology. L’azienda si difende. Secondo il vice presidente Philip Miller «l’Oms non ha esaminato tutti i nuovi dati sul Roundup».
Ma secondo il rapporto dell’Iarc (agenzia internazionale per la ricerca sui tumori) «vi sono prove convincenti che il glifosato può causare il cancro anche negli animali da laboratorio», oltre che negli esseri umani. A marzo 17 esperti provenienti da 11 Paesi, scrive l’Iarc sul proprio sito, si sono incontrati per valutare la cancerogenicità di insetticidi ed erbicidi: glifosato, malatione, paration diazinone e tetraclorvinfos.
La Monsanto è oggi la maggiore produttrice mondiale di sementi Ogm (organismi geneticamente modificati). E secondo i dati ufficiali le vendite annuali del gigante dell’alimentazione si aggirano intorno ai 15 miliardi e 900 milioni di dollari. Un giro d’affari enorme, che ruota intorno al brevetto RoundUp.
Buona parte delle loro colture Ogm (soia e mais in particolare) sono state infatti sviluppate per essere associate all’uso del diserbante in questione. Molta della soia Monsanto – brevettata come RoundUp Ready – è stata creata per essere teoricamente resistente all’omonimo erbicida. Ma nel 2014 i ricercatori norvegesi della University of the Artic si sono accorti che c’erano alte dosi di erbicida RoundUp nel 70% dei campioni di soia Gm analizzati.
Lo studio, scriveva allora il Fatto Alimentare, è stato pubblicato dalla rivista Food Chemistry. “La soia RoundUp Ready è stata progettata per resistere all’irrorazione di erbicidi a base di glifosato, ma col tempo le erbe infestanti sono diventate resistenti agli erbicidi, rendendo necessario un loro utilizzo più massiccio, responsabile dell’accumulo nelle piante”. I governi devono proibire il pesticida Monsanto? Il dibattito è tutt’altro che chiuso.
Lo scorso anno gli ambientalisti e i consumatori Usa hanno chiesto e ottenuto in Vermont la prima legge sull’etichettatura obbligatoria per i prodotti Ogm. Oggi l’azienda contesta i dati dell’agenzia Onu sul cancro, anche sulla base dell’approvazione nel 2013 della Us Environmental Protection Agency (Epa) per l’aumento delle soglie di tolleranza del principio attivo del glifosato nel RoundUp. La stessa Epa ora dichiara di volerci vedere chiaro, come tutti noi.
Massimo Lauria da Remocontro.it / Unimondo.org
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